mercoledì 3 marzo 2021

Recensione a "Semper Fidelis" di Erika Pomella


Genere: Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Data d'uscita: 2 Febbraio 2021
Pagine: 378
Prezzo: e-book 4,99 cartaceo flessibile 13,30



A quattordici anni Savannah ha visto la morte in faccia, ma non le ha permesso di sconfiggerla e rubarle i suoi sogni. Ora lavora nella redazione di un giornale di New York e sogna di vedere il suo nome in fondo a un articolo. Non può immaginare che il suo primo incarico sarà quello di scrivere su ciò che odia di più al mondo: le armi. Leo è un ex marine e lavora in un poligono di tiro. Cresciuto in Texas, ha sempre avuto a che fare con le armi e ne possiede sin da quando è ragazzo. Savannah e Leo non hanno niente in comune, ma, quando si trovano costretti a lavorare insieme, i loro mondi entrano in rotta di collisione. Pieni di cicatrici, spaventati dalla chimica che nasce immediatamente tra di loro, Leo e Savannah dovranno trovare un modo per coesistere e accettare che l'attrazione che scorre tra di loro non è solo un compromesso passeggero.




Semper Fidelis è il motto dei marines statunitensi e che il protagonista Leonard, detto Leo, porta tatuato sulle sue mani. Ma questo non è un military romance, assolutamente: piuttosto la storia di due persone con un passato doloroso che ha in comune un punto particolare, quale l’uso delle armi. Leo, infatti, ex marine gestisce un poligono e viene dal Texas, stato che fa del II emendamento (quello che dà il diritto di possedere un’arma per difendere il proprio paese) il proprio fondamento. Più che un sostenitore delle armi, lo definirei un convinto patriota e al tempo stesso un uomo molto solo.

«Avrei dovuto essere bravo, sì. Ma agli esseri umani è concesso l’uso del condizionale, perché siamo esseri imperfetti. Perché sbagliamo e perché, in fin dei conti, siamo davvero bravissimi a mandare a……. tutte le certezze che costruiscono il nostro essere.»

Savannah ha vissuto un’esperienza devastante di cui porta le cicatrici sul corpo e nell'anima, la sua avversione per le armi la porta quindi subito in contrasto con Leo. Il loro è un legame che si sviluppa con uguale coinvolgimento e intensità.

«Eppure, quando entrai in Savannah e sentii le sue braccia coprirmi dalle ombre che mi avevano inseguito per tutta la sera, mi trovai di nuovo a pensare alle cose belle, a quelle inaspettate, a quelle in cui ti puoi nascondere. Quelle che vale la pena di proteggere, quelle per cui vale la pena di saltare fuori dal letto ogni mattina. E pensai che mi sarei alzato ogni giorno, se avessi avuto la certezza che mi avrebbero condotto da lei.»

Entrambi sono consapevoli di essere diversissimi e molto determinati nelle loro idee, ma anche di aver bisogno l’una dell’altro per colmare e superare le tragedie che entrambi si portano dentro. La prima parte della storia è ben sviluppata, i personaggi ci mostrano appieno le loro idee e sentimenti, la scrittura e i dialoghi sono fluidi. Progressivamente vediamo il loro cambiamento e coinvolgimento emotivo, senza però perdere se stessi; il loro stare insieme è più sensuale che sessuale e questo rispecchia proprio la loro storia. La narrazione, a mio personalissimo parere, ha un rallentamento nella seconda metà del libro, dove ho trovato troppi episodi in sequenza, i quali spezzano la fluidità del ritmo narrativo delle pagine precedenti, rendendolo quasi didascalico. Resta comunque un romanzo sulla vita “vera”, sui sentimenti dolorosi e su un argomento delicato come l’uso e il possesso delle armi, lontano dalla realtà italiana e che l’autrice, al suo debutto, ha trattato in modo approfondito, sensibile e senza errori. Quattro petali per un romanzo diverso dai soliti e da leggere.
Ringraziamo la CE per averci fornito l'Ebook

Nessun commento:

Posta un commento