LibriMagnetici: Recensione a "L'unica donna per me" di Sara Ney

Genere: Contemporary Romance

Serie: Jock Hard Series #2

Editore: Newton Compton Editore

Data d'uscita: 15 Ottobre 2020

Pagine: 195

Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo 9,40

Kip Carmichael non è un ragazzo carino. È rude. Trasandato. Un gigante. Ha una chioma ribelle e una barba così folta che i compagni di squadra lo chiamano Sasquatch. La prima volta che Sasquatch nota Theodora “Teddy” Johnson a una festa al Jock Row, lei è da sola vicino al fusto della birra, abbandonata dalle sue amiche a caccia di atleti. Una settimana dopo l’altra, Sasquatch osserva la bella ma timida Teddy restare in ombra e passare inosservata. Alla fine, però, si fa strada tra la folla con le sue spalle larghe, e si offre di farle da “fata” madrina. Appena i loro occhi si incontrano, per lui è finita. Insegnarle le regole per conquistare un atleta è la parte facile. Non innamorarsi di lei è una partita già persa in partenza.

Troppe persone che si avvicinano per chiacchierare, troppi ragazzi che si avvicinano per flirtare. I ragazzi ubriachi mi innervosiscono. I ragazzi che ci abbordano mi innervosiscono. I ragazzi ubriachi che ci abbordano mi innervosiscono.

Ho avuto il piacere di leggere il secondo testo autoconclusivo della "Jock Hard Series" in anteprima, piacere, perché la penna fluida e semplice di questa autrice riesce a coinvolgenti anche quando la trama appare scontata. Come per la scorsa volta unica pecca è la lunghezza, in quanto alcuni elementi andrebbero approfonditi e vengono lasciati lì, ma nel complesso una storia carina.
Come dice il nome della serie ci ritroviamo di nuovo un venerdì sera in una delle Jock Hard cioè una casa degli sportivi dove le ragazze in genere vanno sempre e solo per un motivo, cioè trovarsi uno sportivo da incastrare. Questa volta ci ritroviamo nella casa dei giocatori di rugby.
Kip e Teddy due ragazzi che sembrano opposti, ma non lo sono, schivo per scelta uno ha l’aspetto di un uomo di montagna, aspetto voluto proprio dai lunghi capelli e dalla barba che si è fatto crescere informi.

«Ehi». La voce profonda mi scuote dalle mie considerazioni. «I miei occhi sono quassù». Da qualche parte c’è anche la bocca – la localizzo a fatica. Da qualche parte, voglio azzardare, nascosta dal più ridicolo paio di baffi che abbia mai visto portare da un adulto.

Tutt’altra storia è Teddy, schiva, ma per timidezza e soprattutto perché troppo buona scopre che le sue amiche o meglio quelle che riteneva tali l’hanno sempre e solo sfruttata per i loro comodi. Sarà proprio Kip a farle aprire gli occhi in seguito a una serie di Venerdì nei quali si conosceranno o meglio lui la terra d’occhio.

«Regola numero uno: se intendi uscire con uno di questi ragazzi, non comportarti da pussy». Un momento… ha appena detto quella parola? Adesso sto arrossendo per una ragione completamente diversa. Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra parola del dizionario. Mammoletta. Cagasotto. Verginella. Invece no. Ha usato pussy, e il rossore è stato talmente repentino che ho sentito il sangue salirmi alle guance. «Come hai detto?»

Due protagonisti dai nomi molto fantasiosi Kipling e Theodora, ma che rappresentano davvero i ragazzi semplici, puliti, puri, quelli che nella vita cercano il riscatto. Lui pensava che la sua famiglia gli avrebbe imposto delle scelte anche in fatto sentimentale come nel lavoro, ma si rivelerà invece tutto l’opposto. Lei cerca un riscatto e si impegna al massimo per riuscire finalmente ad avere la serenità economica che le è sempre mancata e grazie a lui riuscirà non solo a trovarla, ma capirà anche la vera differenza che si ha nell’amicizia per scopo e in quella senza.
Una storia fin troppo breve che sicuramente se esposta meglio avrebbe avuto una profondità diversa, nel complesso si legge bene, le parti hot, molto poche a dire il vero, sono adeguate ai protagonisti né eccessive né volgari. Una storia che vi regalerà qualche ora piacevole, ma rispetto al primo ha poca profondità.