mercoledì 19 dicembre 2018

Recensione a "Cattleya" di Debora C. Tepes






Genere: Mafia Romance
Editore: Self publishing
Data di pubblicazione: 18 Dicembre 
Pagine: 273
Prezzo: 2,99

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Cattleya, è così che mi chiamava lui, come le orchidee che accarezzavo con dedizione.
Ma i miei petali sono stati brutalmente strappati, lasciandomi spoglia e impaurita.
Lui si è nutrito di me fino all’ultimo respiro, lui mi ha ingannata senza pietà, lui ha implorato il mio perdono.
Sono trascorsi due anni e ora l’immagine riflessa allo specchio è quella di un’altra donna.
Coraggiosa come una leonessa.
Potente come il vento.
Intoccabile come Dio.
Non sono più una fragile orchidea, ora sono una grandiosa Reina. Mi riprenderò ciò che mi spetta, scenderò
a patti con il diavolo, mi sporcherò le mani di sangue.
E otterrò la mia vendetta.










Dove eravamo rimasti?
Ah, sì, ricordo, ad un super finale che mi aveva lasciata a bocca aperta. Soddisfatta della storia e del suo epilogo, la scrittrice avrebbe anche potuto fermarsi, per me, e lasciare il lettore nel limbo dell’incertezza, perché aveva sviluppato alla grande la storia e aveva dato uno sprint inaspettato alle battute finali.
Questo secondo libro è la naturale evoluzione di una storia molto intensa che ci ha tenuti col fiato sospeso e ci ha lasciato col fiato sospeso.
Ci si sarebbe aspettati qualcosa di diverso da una storia che sembrava già scritta, le cinque stelle ci sono proprio perché questa evoluzione non c’è stata e la storia si è evoluta in modo del tutto incoerente, ma così sensata da essere l’unica soluzione possibile.
Ho adorato ogni sviluppo, ogni colpo di scena, ogni scelta fatta e subita dai protagonisti, uno splendido connubio di decisioni dettate dalla vendetta, dall’odio e dall’amore.
Lo stile narrativo in prima persona ci fa vivere le decisioni dei protagonisti e ci rende consapevoli delle motivazioni dei due; nonostante la consapevolezza, ogni lettore è libero di schierarsi con l’uno o con l’altro, di parteggiare, di approvare o condannare le scelte dei due.
Mentre il primo libro si incentra su una sudditanza psicologica e sessuale della protagonista femminile, nel secondo la donna prende la sua rivincita trasformandosi da bambina soggiogata a donna emancipata e pronta a spianare il mondo per ottenere quello che vuole. Questa evoluzione del personaggio è accattivante e interessante, avviene per un motivo, in seguito a decisioni su cui lei non può avere voce. Avrebbe potuto scegliere molti altri modi per reagire, ma la sua scelta è degna delle caratteristiche che contraddistinguono la sua storia familiare.
Adoro come la scrittrice ha reso anche questo finale indimenticabile, facendo vacillare la mia fede nel “la storia deve finire come decide l’autrice”, mettendo a dura prova varie convinzioni che ho sulla natura di alcuni personaggi e sui finali che meritano. Di nuovo mi sono scontrata con la ciliegina sulla torta, con un finale che non solo rende giustizia alla storia, ma la rende ancora più apprezzabile.
È un libro che scorre, che non rende difficoltosa la lettura, descrivendo in modo esaustivo sia gli ambienti che le emozioni, in alcuni libri si può trovare un dislivello fra i due tipi di descrizione, non in questo, non ci sono lacune descrittive né in una direzione né nell’altra. A mio parere, la scrittrice eccelle nella descrizione dal pov femminile, in questo libro dando maggiore enfasi a lei; nel primo libro accadeva esattamente il contrario.
Buona lettura e, mi raccomando, spingetevi fino all’ultima pagina, senza dubitare della scrittrice.





Grazie a Debora C. Tepes per averci fornito l'eBook.





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