Genere: Fantasy/sci-fi
Serie: Lullabies from Darkness #2
Data d'uscita: 16 Ottobre 2018
Pagine: 272
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo flessibile 10,99
Sogni e incubi sono
fatti della stessa materia, separati da un velo d’illusione.
Dhalia vive perseguitata dalla morte di Nimel, il suo promesso sposo ucciso nel
giorno del loro matrimonio, sogno ricorrente nel quale compare anche uno
straniero dagli strani abiti argentati. Solo quando un Demone dell’Incubo,
sfuggito alla Strega delle Nebbie, irrompe nella sua vita, la ragazza scopre di
avere la capacità di entrare nei sogni delle persone.
Mentre la guerra travolge le terre di Nemberia e il suo governatore si affida
agli alchimisti che hanno creato una potente droga psicotropa che racchiude la
promessa di potenziare l’esercito in battaglia, Dhalia si trova divisa tra il
ricordo di Nimel, l’attrazione per il conte di Snakestone e l’amore del giovane
Jason.
Contesa da chi vede in lei solo una possibile fonte di guadagno e braccata da
una creatura spietata, per i suoi più terribili e oscuri progetti, la ragazza
si getterà in una guerra fatta di inganni umani e letali creature oniriche nel
disperato tentativo di cambiare le sorti di una visione di morte che ha il
sapore della profezia e scoprire il segreto dell’uomo vestito d’argento.
Davanti a me
sono sfilati arcieri con le tre api di Sufwerk ricamate nei corpetti e fanti
col leone nel sole di Ivoria. I cavalieri con il cinghiale di Blacorn, dalle
lunghe spade assicurate alle selle di cavalli sbuffanti, mi hanno superato con
un forte clangore metallico. I contingenti militari dei vari signori delle
terre del Sud sono magnifici nei loro ricchi abbigliamenti, che mostrano con
orgoglio l’appartenenza alla propria casata, tuttavia rimango colpita più dai
contadini provenienti dai villaggi. Gente comune, come me, armata dei più
raffazzonati strumenti di offesa ma accorsa con entusiasmo e desiderosa di
difendere la propria terra. Il solo vederli mi rincuora, facendomi sperare che
gli scenari cupi dipinti da zio Ludov sul futuro di Nemberia non si avverino
mai.
Una mezza
dozzina di ragazzi nemmeno ventenni, armati di lunghi archi a tracolla, mi
passa davanti ridacchiando e scherzando. Le loro voci mi giungono allegre. Con
un amico al proprio fianco, perfino la guerra può fare meno paura.
Al loro
passaggio chino la testa, per nascondere il viso. Presi dal loro vivace
chiacchiericcio, non mi notano ma uno di essi, spinto dal suo compagno, mi
finisce addosso, facendomi perdere l’equilibrio.
«Perdonatemi,
mia signora. State bene?» si scusa il ragazzo, afferrandomi prontamente per le
spalle e impedendomi di cadere a terra. Rimango per un istante a fissare i suoi
grandi occhi scuri sotto la zazzera spettinata e poi mi libero, facendo un
passo indietro.
«Sì, io…»
«Perdonatemi,
mia signora. State bene?» celia alle spalle del giovane un’altra voce, con
affettato tono di scherno. «Dove pensi di trovarti, Jason, alla corte
dell’Akai?»
Il giovane
che ha appena parlato scoppia a ridere, imitato subito dagli altri compagni.
«Sei un
idiota, Ryan, e non finirò mai di ripetertelo» ribatte quello chiamato Jason,
volgendosi a lui. «Se non conosci le buone maniere, è un problema tuo.»
Dal
gruppetto si alza un fischio corale e qualche sghignazzo.
«Ma come
siamo suscettibili, oggi!» replica Ryan alzando le mani in gesto di resa, ma
conservando l’espressione tagliente in viso. «Facciamo così: appena finisce
questa faccenda… sai, c’è una guerra di cui dovremmo preoccuparci, in questo
momento… mi porterai a prendere lezioni dalle damine di Akçakel. Potrebbe
essere divertente, sia per me che per loro.»
Il ragazzo
mi strizza l’occhio e riprende la salita, seguito dagli altri. Jason sospira,
massaggiandosi le tempie, poi torna a volgersi a me.
«Scusatelo.
Mio fratello sa essere davvero insopportabile quando ci si mette, ma è una
brava persona. Quasi sempre. Siete sicura che vada tutto bene? Mi sembrate
molto pallida.»
«Sì, non
dovete preoccuparvi per me: non è nulla.»
Mi sento
sprofondare nell’imbarazzo. Non sono abituata che qualcuno si curi di come sto.
«Bene.
Allora io vado» conclude, indugiando nel guardarmi. Sento il sangue affluirmi
alle guance e questa volta so che non è la febbre. Jason china la testa in un
breve cenno di saluto e si avvia per raggiungere gli altri.
«Grazie per
quello che fate!» lo richiamo, facendolo voltare. «Voglio dire, grazie per
essere venuti a portare il vostro aiuto alle forze di Nemberia.»
Jason mi
restituisce un ampio sorriso che sembra illuminargli lo sguardo.
«È nostro
dovere» risponde con un’alzata di spalle. «Chi non combatterebbe per proteggere
la propria casa e coloro che ama?»
La propria
casa e coloro che ama.
Lo guardo
raggiungere i compagni e sparire lungo il cammino. Il vuoto che ho dentro torna
a mordermi l’anima.
Isabel Giustiniani è un’appassionata di Storia
innamorata di Bisanzio. Gestisce il blog Storiedistoria.com, dove si parla di
narrativa storica, saggistica, personaggi ed eventi del passato. È autrice
anche della raccolta di racconti “Kizil Elma. Storie di Costantinopoli”,del
racconto fantasy “La strega delle nebbie”, del romanzo fantasy/thriller “L'ombra
del Serpente”, lo storico (di fantasia) “Il marchio di Seckmet” e lo storico (puro,
mostra la scoperta della tomba di Tutankhamon") “La tomba del canarino”.
Grazie!! :)
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