GENERE: Dark Erotic
EDITORE: Quixote Translations
DATA DI USCITA: 14 Settembre 2018
PAGINE: 315
PREZZO: € 4,99 su Amazon (Disponibile su Ku)
Dopo anni al servizio di uno strozzino, Robert ha chiuso con il sangue e la violenza. Tutto ciò che gli resta è un mucchio di denaro e una vita intera di rimpianti. Non c’è altra via d’uscita da quel tipo di lavoro se non dentro a un sacco per cadaveri.
Così, Robert decide di uccidersi.
Ma proprio la notte in cui decide di compiere il proprio destino, la sorte gli offre una possibilità di redenzione. Quando Robert salva un giovane e affascinante escort da una morte orribile, non ha idea di aver dato inizio a ben più che un estremo tentativo di provare che, dentro alla sua dura corazza, c’è un uomo onesto.
Incantevole, arguto e tutto sorrisi, Nathan è tutto ciò che Robert può sperare di sognare ed è anche pronto a cadere tra le braccia del suo burbero protettore. Robert, d’altro canto, non è mai stato con un uomo e dovrà prima combattere i propri demoni per poter accettare che l’unica cosa che desidera è fare suo Nathan.
Con il suo ex-capo alle calcagna, il tempo sta per scadere e Robert potrebbe non avere la possibilità di scegliere prima che sia troppo tardi. E, cosa più importante di tutte, Robert non si fermerà di fronte a niente per proteggere l’uomo che lo ha fatto sentire vivo di nuovo, l’unico che si frappone tra lui e l’abisso.
*
«Prima, non avevo mai pensato molto alla morte, ma l’ho fatto ieri. Pensavo che sarei morto.
In una fossa. Coperto di fango. Soffocato, sottoterra.
Ma, poi, sei arrivato tu a salvarmi.»
AVVERTENZA:
Questa storia contiene scene di violenza, tortura, riferimenti al suicidio, linguaggio offensivo, personaggi moralmente ambigui, omofobia e linguaggio omofobo.
Buongiorno, magnetiche. Oggi vi parlerò della mia ultima lettura “La morte ci ha fatto incontrare” delle autrici K.A. Merikan.
Inizio questa recensione svelandovi un segreto, neppure tanto velato: io amo queste autrici, il loro modo di mischiare sapientemente azione e romanticismo, morte e vita. Amo il modo in cui caratterizzano ogni loro personaggio, anche i più oscuri; assassini ma con una coscienza, un rimorso che si portano dietro come un mantello, che li fa sembrare, ai miei occhi, terribilmente malinconici. Una decadenza romantica, se vogliamo.
Robert, il protagonista di questa storia, non è da meno. Un efferato assassino, un uomo che nella sua vita ha infranto vite e sogni, ma con un prezzo altissimo: la sua anima. Robert, infatti, è un uomo distrutto dal suo vissuto e prigioniero delle sue stesse scelte, rinchiuso in una gabbia fatta di morte e distruzione.
Robert ha preso una decisione: vuole morire. Non sopporta più la voce che gli urla in testa che è un mostro, un assassino. Lui, sacrificando la sua vita, vuole espiare il male fatto agli altri. Nella notte del suo addio, però, si imbatte in Nathan che lo salva dal suo destino atroce. Da quel momento in poi sarà una corsa contro il tempo, che porterà Robert a rivalutare tutta la sua vita e la decisione di farla finita.
Nathan non è da meno. Anche lui nasconde ferite profonde, seppellite sotto vestiti firmati e la sua studiata disinvoltura. Anche lui cova un risentimento che gli avvelena l’esistenza e anche lui, come Robert, cerca il suo posto nel mondo.
“A Robert sanguinava il cuore come se gli avessero sparato di nuovo e fosse sul punto di svenire. Sapeva tutto sulle emozioni indesiderate, quelle che dovevano essere tenute a bada, ma pensare che Nathan fosse pronto a togliersi la vita a causa loro era insopportabile. Se il suo tentativo di uccidersi fosse riuscito, loro due non si sarebbero mai incontrati, quindi anche lui sarebbe morto ora, dissanguato in un cimitero e poi seppellito tre metri sotto terra.”
Ed ecco il significato del titolo: la morte li ha fatti incontrare, perché è dalla morte che sono stati salvati e dalla morte risorgeranno come uomini nuovi, liberi di poter esternare le loro passioni e i loro sogni.
Questo bellissimo romanzo è incentrato, principalmente, sulla scoperta di se stessi, sul perdono e sull’accettazione della propria natura sessuale. Un romanzo che combatte l’omofobia, la paura di essere quello che vogliamo, senza rendere conto a nessuno, neppure alla famiglia, ma solo a noi stessi.
“La morte ci ha fatto incontrare” è, forse, delle Merikan, il romanzo più profondo e viscerale, quello che ti fa guardare dentro, che ti sprona a essere sempre te stesso. Non è soltanto un dark, ma molto di più. E per questo ne consiglio caldamente la lettura.
Meritatissimi
Aspetto con ansia un loro nuovo romanzo.
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
Buongiorno, magnetiche. Oggi vi parlerò della mia ultima lettura “La morte ci ha fatto incontrare” delle autrici K.A. Merikan.
Inizio questa recensione svelandovi un segreto, neppure tanto velato: io amo queste autrici, il loro modo di mischiare sapientemente azione e romanticismo, morte e vita. Amo il modo in cui caratterizzano ogni loro personaggio, anche i più oscuri; assassini ma con una coscienza, un rimorso che si portano dietro come un mantello, che li fa sembrare, ai miei occhi, terribilmente malinconici. Una decadenza romantica, se vogliamo.
Robert, il protagonista di questa storia, non è da meno. Un efferato assassino, un uomo che nella sua vita ha infranto vite e sogni, ma con un prezzo altissimo: la sua anima. Robert, infatti, è un uomo distrutto dal suo vissuto e prigioniero delle sue stesse scelte, rinchiuso in una gabbia fatta di morte e distruzione.
Robert ha preso una decisione: vuole morire. Non sopporta più la voce che gli urla in testa che è un mostro, un assassino. Lui, sacrificando la sua vita, vuole espiare il male fatto agli altri. Nella notte del suo addio, però, si imbatte in Nathan che lo salva dal suo destino atroce. Da quel momento in poi sarà una corsa contro il tempo, che porterà Robert a rivalutare tutta la sua vita e la decisione di farla finita.
Nathan non è da meno. Anche lui nasconde ferite profonde, seppellite sotto vestiti firmati e la sua studiata disinvoltura. Anche lui cova un risentimento che gli avvelena l’esistenza e anche lui, come Robert, cerca il suo posto nel mondo.
“A Robert sanguinava il cuore come se gli avessero sparato di nuovo e fosse sul punto di svenire. Sapeva tutto sulle emozioni indesiderate, quelle che dovevano essere tenute a bada, ma pensare che Nathan fosse pronto a togliersi la vita a causa loro era insopportabile. Se il suo tentativo di uccidersi fosse riuscito, loro due non si sarebbero mai incontrati, quindi anche lui sarebbe morto ora, dissanguato in un cimitero e poi seppellito tre metri sotto terra.”
Ed ecco il significato del titolo: la morte li ha fatti incontrare, perché è dalla morte che sono stati salvati e dalla morte risorgeranno come uomini nuovi, liberi di poter esternare le loro passioni e i loro sogni.
Questo bellissimo romanzo è incentrato, principalmente, sulla scoperta di se stessi, sul perdono e sull’accettazione della propria natura sessuale. Un romanzo che combatte l’omofobia, la paura di essere quello che vogliamo, senza rendere conto a nessuno, neppure alla famiglia, ma solo a noi stessi.
“La morte ci ha fatto incontrare” è, forse, delle Merikan, il romanzo più profondo e viscerale, quello che ti fa guardare dentro, che ti sprona a essere sempre te stesso. Non è soltanto un dark, ma molto di più. E per questo ne consiglio caldamente la lettura.
Meritatissimi
Aspetto con ansia un loro nuovo romanzo.
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
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