lunedì 23 luglio 2018

Recensione a "Heaven and hell" di Ely V. Rose



Genere: Fantasy
Editore: Self publishing
Pagine: 262
Prezzo: e-book 0,99 cartaceo flessibile 9,46 

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Credete negli angeli? 

Io no.

O meglio, era così fino a quando uno di loro non mi ha strappato il cuore.

Mi ha sottratto ciò che più mi era caro al mondo spingendomi inesorabilmente a bruciare nel peggiore degli inferni.
Vagavo nel buio della solitudine.
Ero abbandonata a me stessa.
Mi chiamo Ely, ho 26 anni e che ci crediate o meno, ho visto un angelo.
Era bellissimo, dalle enormi ali nere e dai profondi occhi verde smeraldo.
Nessuno mi ha mai creduto, nemmeno il Dottor Ross, specialista al quale mi sono affidata per elaborare il mio dolore.
Volevo ritornare a vivere ... anche se questo significava farlo senza di lei.
Ma come posso riuscirci se l'uomo che ho davanti, altri non è che lo stesso angelo che mi ha rovinato la vita portandomela via? 
I suoi occhi...quelle ali...non potrò mai dimenticarli.
E no importa quanto lui neghi o mi derida, io so cosa ho visto ...so chi è.
Ma non mi avete risposto...
Credete negli angeli? 
Dopo aver letto la mia storia, sono sicura di si.
Io sono pronta a raccontarla ... 
Voi? 
Siete preparati ad ascoltarla?





 Fantasy molto interessante, condito con tantissimi ingredienti e colpi di scena, così ben amalgamati da risultare in un primo momento eccessivi, ma in un secondo, non abbastanza.
Ely, la protagonista, ci racconta un momento molto particolare della sua vita: la perdita della madre dopo una lunga malattia. Questa ragazza ha una forza incredibile fino al momento in cui sua madre passa oltre, da quel momento in poi si concede un crollo emotivo e fisico che sembra insuperabile. Se non fosse per una strana visione che ha avuto, lei ha visto un angelo portare via sua madre e non riesce a toglierselo dalla testa. Un bellissimo angelo, con gli occhi verde smeraldo e due bellissime ali nere.
Mi chiamo Ely, ho ventisei anni e, che ci crediate o meno, ho visto un angelo. Era bellissimo, dalle enormi ali neree dai profondi occhi verde smeraldo.

Dopo aver preso atto che non si è trattato di un’allucinazione, accettando di non essere pazza, deve affrontare il lutto con l’aiuto di un professionista. Viene mandata da uno psicologo esperto in elaborazione del lutto, un noto professionista, ma quello che troverà dietro quella porta farà vacillare ogni sua convinzione e ogni progresso raggiunto.
L’inizio fra lei e lo psicologo è burrascoso, soprattutto quando lei nomina l’angelo che ha portato via sua madre. Il professionista cerca di analizzare questa sua convinzione fino a che non raggiungono lo scontro e lei decide di non tornare più in quello studio. Ma non possono evitare il fatto che ormai si siano incontrati e che troppe coincidenze aleggino sulle loro vite. Sono spinti l’uno verso l’altra, si cercano e finiscono per frequentarsi.
E qui, il libro potrebbe essere finito, se non fosse per la mente fantasiosa di questa scrittrice che ha partorito una storia tormentata e intrecciata che mi ha fatto versare un paio di lacrimucce e mi ha fatto tirare su col naso più di due volte…
Si legge nella scrittura di questo romanzo un profondo dolore di fronte al lutto, una descrizione magistrale del dolore dovuto alla perdita, qualcosa che trascina il lettore nello stesso dolore e che lo avvolge con una sensazione di vuoto, di freddo, di empatia.
Se qualcosa era rimasto del mio cuore, in questo momento è morto completamente.

Io non voglio svelare la storia, posso dire solo che sarà una storia di amore e sofferenza, posso solo parlare delle sensazioni che questo libro mi ha fatto provare: ho sofferto con i protagonisti e ho gioito con loro. Mi sono arrabbiata quando hanno preso decisioni sbagliate o quando sono rimasti sulle loro posizioni senza dare possibilità all’altro di spiegare.
Mi ha abbandonato come un coglione su quella dannata spiaggia senza darmi modo di dire una parola, di spiegarmi... Ha deciso tutto lei.

Mi sono arrabbiata con la scrittrice quando sembrava tutto a posto e sono successi altri casini. Ma ci stava e ci stava tutto talmente bene che quando ho letto fine ho detto: «Noooooo!»
Buona lettura, consigli: un pacchettino di fazzoletti se avete problemi di empatia, perché le scene sofferte fanno soffrire!

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