Genere: Dark Romance
Casa Editrice: Self Publishing
Prezzo: 1.99
Pagine: 183
Data Uscita: 17 Febbraio 2018
Romanzo autoconclusivo in volume unico
Per colmare il vuoto che la attanaglia,
la depressione adolescenziale causata dall’essere vittima di
bullismo al liceo e dalla continua pressione dei genitori, Vanessa
tenta il suicidio, a diciassette anni.
Alcuni anni dopo, si laurea in
psicologia alla Johns Hopkins University, decisa ad aiutare chi è
ancora dentro quel tunnel oscuro, convinta di essersi lasciata la
depressione alle spalle.
Vanessa comincia a fare pratica
nell’ospedale del padre, noto psichiatra in pensione: Wilmot Nest è
una struttura medica specializzata che accoglie persone deviate
mentalmente, a Baltimora, nel Maryland.
Quando conosce Joshua Kipling, uno dei
suoi pazienti, ne è conquistata e annientata: volto sfregiato da una
cicatrice sul sopracciglio, spietati occhi color azzurro ghiaccio.
Rude e apparentemente insensibile e sadico.
Joshua è un uomo bellissimo ma è
anche uno dei pazienti più violenti dell’ospedale, affetto da una
grave psicosi, segnato da un passato che nessuno sembra conoscere.
Il legame fra Vanessa e Joshua diventa
sempre più profondo e ai limiti del rapporto etico fra dottore e
paziente, finché i due non si ritrovano coinvolti in una relazione
sessuale malsana, che riporta Vanessa ai suoi traumi non ancora
risolti.
Un’inquietante sequenza di morti,
suicidi all’apparenza, la convince che ci sia qualcosa di marcio in
quell’ospedale. O qualcuno.
Tutti gli indizi portano a Joshua come
al presunto assassino.
La linea che separa la razionalità
dalla follia scompare, e Vanessa precipita in un baratro in cui il
sesso, il pericolo e la seduzione la rendono schiava e succube di
quell’uomo così inquietante e sensuale, che lei ama in modo
perverso.
Poiché l’amore è il passo più
vicino alla psicosi.
Con un’atmosfera densa di
passionalità e suspense, Destroyed è un dark romance che
racconta una storia d’amore oltre la razionalità e il controllo,
in un crescendo di suspense, fino a sfociare nella follia e nella
perversione.
Joshua era la morte. La mia salvezza.
L’unico che riuscisse a uccidere
quello che ero, a soddisfare le mie pulsioni violente, che oramai mi
avevano portata alla follia. La mia libido era finalmente esplosa, il
sesso mi aveva liberata da tutte le mie inibizioni.
Lui era il mezzo mediante il quale
potevo raggiungere quell’orgasmo mortale che mi avrebbe portata ad
annullarmi.
Il suo corpo era quello di un sadico
assassino, la sua mente un caos di ossessioni che invece di guarire,
stavo cominciando a fare mie. Mi sarei ancora fatta abusare,
all’infinito, fino a quando non avessi raggiunto quello che volevo.
La sublimazione del mio piacere.
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