martedì 27 febbraio 2018

Recensione a "Un miliardario fuori dal comune" di J. S. Scott








Editore: Amazon Crossing
Data d'uscita: 27 Febbraio 2018
 Serie: I Sinclair Vol. 1
Pagine: 266
Prezzo: eBook 3,99 - cartaceo 9,99




A Dante Sinclair, miliardario supersexy, non è mai importato granché del patrimonio di famiglia. Dante ha sempre voluto fare il poliziotto e oggi è diventato un eccellente detective della squadra Omicidi della polizia di Los Angeles. Sconvolto per la morte in servizio del partner e ferito lui stesso, si rifugia nella sua villa sul mare ad Amesport, nel Maine.
Sarah Baxter, giovane dottoressa dall’intelligenza eccezionale, è arrivata ad Amesport per sfuggire a un tragico evento. È lei a doversi occupare della convalescenza del fascinoso miliardario.
Il rapporto medico-paziente ha però vita breve, uno scambio di sguardi è sufficiente perché la passione divampi. Ma il passato di Sarah riemerge minaccioso dall’ombra e riprende a perseguitarla senza pietà.
Riuscirà Dante a superare il proprio dolore e a farsi strada nei segreti che lei custodisce, in tempo per proteggerla e metterla in salvo?






“La colpa del sopravvissuto.”
 

Una frase che regna sovrana nel primo capitolo di questo romanzo, che vede come protagonista maschile Dante Sinclair, detective per passione, miliardario per nascita. Un uomo forgiato da un’infanzia di violenza, in netta contrapposizione a quello che una persona si immagina quando si parla di una famiglia ricca, influente e potente. Un uomo che se ne infischia degli status sociali e vive la sua vita esattamente come vuole: facendo rispettare le regole e la legge. Ma a volte fare gli eroi significa anche trovarsi di fronte a situazioni ingestibili. Come quella in cui ha perso una delle persone più importanti per lui: il suo partner e migliore amico Patrick. Nonostante la vicinanza e l’affetto che tutti gli dimostrano, in primis la moglie e il figlio dell’amico, Dante non riesce proprio a non sentirsi in colpa. A lui è stata data una seconda possibilità, a Patrick no.


 
I suoi fratelli, consapevoli non tanto del danno fisico, quanto del trauma psicologico che Dante ha subito, decidono di portarlo nella casa di villeggiatura ad Amesport, nel Maine. Qui, secondo loro, potrà guarire le sue ferite, sia esterne che emotive. Una dottoressa si sarebbe occupata del suo caso: Sarah Baxter.
Bionda, professionale, seria e posata, Sarah viene incaricata di curare il suo “ricchissimo” paziente in privato, nella sua villa, per non destare chiacchiere e pettegolezzi. Leggendo i referti che lo riguardano, per quanto il soggetto meriti rispetto, non riesce a comprendere le dinamiche che hanno potuto portare un uomo della sua levatura sociale a finire quasi ucciso su un letto di ospedale per rincorrere una passione. Sarah è il suo esatto opposto: una persona molto pragmatica, che dice quello che pensa senza curarsi delle reazioni altrui e che proprio per questo vive di lavoro, senza aver mai instaurato relazioni vere.  Le emozioni non sono mai state il suo forte, men che meno comprenderle.
 

“Le menzogne non le appartenevano perché non aveva né motivo né necessità di raccontarle. Quando si aveva a che fare con dati scientifici, non era necessario inventare frottole.” 

Dopo un inizio più che burrascoso fra i due, l’attrazione fa capolino quasi subito, così come il loro passato.



Due mondi estremamente diversi, ma accomunati da un’infanzia non convenzionale: Dante con il padre alcolizzato e violento, un inferno personale vissuto in tenera età che lo ha portato probabilmente al disgusto dei soldi e della ricchezza, che non sempre vuol dire felicità. Sarah è nata con un quoziente intellettivo al pari di un genio e, per questo, è costretta dalla madre a non avere un’infanzia, a diventare un’adulta nel corpo di una bambina, lasciando agli altri i comportamenti infantili e tutte le esperienze che ti formano non professionalmente, ma come essere umano, mostrata a tutti come il “prodigio” di casa, elogiata ma mai amata. Mai capita, sempre sola proprio per questa sua diversità.
Dante la vuole sessualmente, ma allo stesso tempo rimane colpito dalla sua mente, che analizza scientificamente ogni cosa, ma che rimane spiazzata e inerme di fronte alle emozioni vere, rendendola una donna estremamente sensuale da un lato e tremendamente innocente dall’altro.
 

“Le labbra di Dante accennarono un sorriso. Sarah Baxter era probabilmente la donna più diretta e particolare che avesse mai conosciuto, ma apprezzava quelle qualità. Era un mistero, pensò il poliziotto che era in lui scattando sull’attenti…”
 

Sarah è attratta da lui, dal senso di tranquillità e protezione che le suscita la sua vicinanza, ma ne è profondamente spaventata, perché semplicemente non si è mai sentita indispensabile per nessuno. L’unico sentimento che riconosce alla perfezione è la solitudine, sua compagna da tutta la vita.


 
E quando il passato di Sarah tornerà prepotente a reclamarla, l’unica persona che le sarà accanto sarà proprio il bel detective, che pare pronto a mettersi in gioco per lei…
Ma la realtà più semplice è proprio quella che i due protagonisti tenteranno sempre di negare… attrazione o amore?  A entrambi spetta un duro percorso interiore per accettarsi e accettare che il passato non si può cambiare e concedersi finalmente di “vivere” veramente.
Se proprio devo fare un appunto a questo libro, avrei voluto saperne di più sul passato dei protagonisti. Sarah è un personaggio estremamente affascinate nei suoi estremi: molto rigida per quanto concerne il suo lavoro e il suo modo di vivere sobriamente, come se dovesse sempre realizzare le aspettative degli altri; estremamente immatura e ingenua invece dal lato umano, essendole mancate le basi della socializzazione proprio nell’età in cui ci si rapporta di più con gli altri e in cui si è più emotivi. L’ho adorata!
E sinceramente spero che facciano un seguito su Jared, perché anche lui come personaggio mi ha molto colpita.
 

“Abbiamo tutti qualche cicatrice, tesoro mio. Alcune sono fuori, altre così profondamente nascoste dentro di noi da non guarire mai. Le tue sono quasi sparite, sono solo un simbolo del tuo coraggio e della tua resilienza. Non devi mai vergognartene. Fanno parte di te, di ciò che sei.”
 

Buona lettura!






Nessun commento:

Posta un commento