martedì 19 dicembre 2017

Recensione a "La gran dama" di Pitti Duchamp





 Genere: Storico
Casa editrice: Self publishing
Serie: D'amore D'italia Vol.1
Data d'uscita: 5 Novembre 2016
Pagine: 438
Prezzo: eBook 0,99

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1851, Torino. All’incantevole sedicenne Matilde Stazzei basta un solo ballo per innamorarsi del Conte Gherardo Ostriani, dongiovanni e affascinante tessitore di trame politiche tra il Regno di Sardegna e la corte imperiale francese. Per tre anni lo ama silenziosamente e mentre gli uomini le cadono ai piedi, attratti dalla sua mirabile bellezza e dal patrimonio del padre, lei sogna di perdersi di nuovo tra le sue braccia. Il suo desiderio pare diventare realtà quando viene scelta per essere la futura Contessa Ostriani. Eppure Gherardo non è il principe azzurro che ha popolato le sue fantasie e la giovane è costretta a fare i conti con il muro che il bel Conte le oppone. Matilde, determinata e fedele ai suoi sentimenti, darà inizio alla battaglia più faticosa della sua vita: conquistare il cuore di suo marito. Il racconto di un amore che sboccia e cresce tra le ambizioni unitarie del Regno di Sardegna guidato dai Savoia e l’edonismo della corte imperiale francese di Napoleone III. Intrighi, tradimenti e passioni sullo sfondo della grande storia risorgimentale italiana.



 Buongiorno mie dame, oggi vi saluto così perché ho appena finito di leggere uno storico e mi sento ancora immersa in questa atmosfera magica.
Il libro in questione è “La gran dama” il primo della serie D’Amore e d’Italia, scritto da Pitti Duchamp.
La lettura è molto piacevole e scorrevole, la trama è un intreccio tra la storia d’amore di Matilde e Gherardo e fatti realmente accaduti del risorgimento italiano.
È stato un piacere per me leggere di quel periodo perché, aimè, ricordavo qualcosa studiato (si fa per dire) sui libri di scuola e siccome sono passati tanti anni mi ha fatto piacere rinfrescarmi la memoria. Posso dirvi che la Storia e l’amore dei due protagonisti vanno a braccetto, nel senso che sono entrambi importanti in egual misura.
Ma parliamo subito dei due personaggi. Matilde Stazzei è una giovane fanciulla borghese, suo padre è un armatore e uomo molto ricco. La ragazza partecipa a uno dei balli dell’alta società torinese, dove viene avvicinata dal bel Conte Ostriani, diciamo per l’esattezza che le ruba un ballo.  Lei è bellissima con un viso talmente delicato da sembrare porcellana, ma è ancora molto giovane, ha solo sedici anni. Con uno stratagemma il Conte la porta in disparte e la bacia, un bacio travolgente e molto passionale, ma subito dopo lui se ne va lasciandola completamente in balia delle sue emozioni.
Lui, il Conte Gherardo Ostriani di Villadambra, un libertino. Il suo letto è frequentato da molte donne e la sua fama di sciupa femmine lo precede, sia in Italia che a Parigi, dove lui spesso e volentieri si reca anche per lunghi periodi, perché vuole convincere Napoleone ad allearsi con il Piemonte; ci saranno una serie di sotterfugi e manipolazioni per far sì che questo accada. Ma torniamo a lui, l’unica parente in vita è sua nonna, la Contessa d’acciaio, così definita da tutti per il suo carattere e la sua determinazione. Ed è proprio quest’ultima che convocherà il nipote per comunicargli il suo volere. Gherardo dovrà sposare Matilde, e una volta diventata contessa dovrà ridare nuovo splendore alla loro stirpe.
Gherardo e Matilde si incontreranno ad un altro ballo, ma dal primo bacio ne sono passati tre, e mentre lei quel bacio non l’ha mai dimenticato rendendolo talmente importante da non aver mai voluto sposare nessuno, il Conte Ostriani, invece, non ricordava di aver baciato lei. Lui sarà combattuto tra il desiderio di averla in sposa e quel desiderio carnale che l’ha travolto, ma sarà anche arrabbiato perché la decisione era stata imposta da sua nonna.
Allora cosa farà Gherardo? Si farà travolgere dai sentimenti che prova per lei o prevarrà l’odio per l’imposizione subita? Se poi ci mettiamo Virginia, una donna vendicativa che è passata per il letto di Gherardo e che non l’ha mai dimenticato, la storia si complica ancora di più.
 
"Non voglio che altri uomini pensino di poterti avere o anche solo poterti sognare.
Non voglio che tu pensi di potermi tradire."


Questa frase sarà rivolta alla sua futura sposa oppure a Virginia?
E i loschi raggiri politici fino a dove si spingeranno?

" È un bene che le carte siano scoperte, Ostriani. Dovremo valutare anche le rimostranze del Piemonte quando questa guerra in Crimea avrà fine, cosa che non so proprio stabilire quando avverrà. Per adesso ho bisogno sia dei miei alleati austriaci, sia di quelli piemontesi. Le malattie stanno decimando gli eserciti e ho necessità dei vostri uomini. Confessò cinicamente Luigi Napoleone."
 
Aspetto di leggere il secondo della serie libro consigliato.



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