domenica 22 ottobre 2017

Intervista a Sagara Lux







Ciao a tutti! Per questa settimana autore abbiamo fatto qualche domanda a Sagara Lux.
Vediamo cosa ci ha detto.





Quando è nata la tua passione per la scrittura?
Non ho mai sognato di diventare scrittrice e non ho mai pensato di poter scrivere un libro finché non mi sono trovata con una storia da raccontare. È nato tutto così, per caso. Condividere quel che avevo dentro mi ha aiutato a lasciarmi alle spalle un episodio spiacevole della mia vita e a trovare persone che avevano bisogno di leggere esattamente quella storia.
Da allora non mi sono più fermata!

I personaggi in base a cosa li scegli?
In realtà sono i personaggi a scegliere me! Di solito se comincio a scrivere una storia è perchè ho già in testa i personaggi e i fatti salienti e perchè non riesco più a tenermeli dentro.

Come scrivi? Su pc, su fogli, come ti organizzi?
Di norma scrivo su pc e salvo tutto su una chiavetta usb che porto ovunque. Visto che ovviamente l’ispirazione capita sempre quando meno te lo aspetti sono solita prendere appunti con il cellulare. Mi è capitato di farlo ovunque: su un aereo, in spiaggia, appena fuori dalla doccia, in metro… Anche a lavoro, ma non ditelo in giro!

Ti è mai capitato di bloccarti e non sapere più come far andare avanti la storia?
Scrivo per passione, non per professione. Non ho nessuno che mi rincorre con un orologio e non ho scadenze. L’unica cosa che desidero è scrivere in maniera libera e tenere i personaggi delle mie storie fedeli a loro stessi.
Blocchi ne ho avuti, in quel caso non mi sono sforzata. Ho messo da parte la scrittura e atteso qualche giorno, certa che il blocco sarebbe passato.

Qual è il personaggio che hai amato di più?
Ho amato tanti personaggi. Darren di “Di carne e di piombo” è senz’altro uno di questi. Un altro a cui sono molto legata (e che ancora non conoscete) è Valery di “Im-perfetto” perchè è una donna forte e sfrontata, che non si ferma davanti a nulla e non permette a nessuno di giudicarla per il suo aspetto.

Una domanda che ti fanno e che non sopporti?
Non apprezzo quando mi viene chiesto qualcosa di personale perchè ho sempre dichiarato di voler tenere separate vita personale e scrittoria.
Capisco, in ogni caso, che ci sia curiosità :)




(Non mentirmi)

      Volevo ancora complimentarmi per il libro. Qual è stata l'ispirazione per crearlo? 

Ho sempre desiderato scrivere un libro che avesse a che fare con la musica, una delle mie passioni. L’ispirazione mi è venuta guardando un giorno due fratelli molto diversi, uno moro e uno biondo. Uniamo a questo il fatto che ho scritto le righe del “Preludio” di getto e il gioco è fatto!
Pagina dopo pagina è nato “Non mentirmi”.


    Se ti fossi trovata al posto di Miranda, ti saresti comportata allo stesso modo con Dominic e Nathan?
Io e Miranda siamo molto diverse. A sua differenza non potrei mai scegliere la carriera a scapito della mia famiglia, tanto per dirne una. Probabilmente, se fossi stata in lei, avrei comunque insistito a conoscere Nathan nonostante l’alone di pericolo, ma non sarei mai uscita con Dominic.
Non sono tipo da relazioni occasionali, se devo fare qualcosa mi piace farla bene e fino in fondo.

       Ti identifichi in lei?
No, per nulla! Io seguo spesso l’istinto, ma anche la ragione. Lei è avventata, anche troppo… Non mi meraviglio del fatto che si sia cacciata nei guai con Nathan!

    Se potessi tornare indietro cambieresti qualcosa della storia?
No. Ogni storia, con i suoi pregi e i suoi difetti, è “figlia” del momento che l’ho scritta e non cambierei nulla di quello che ho fatto.

      Staresti mai con un uomo che in passato ha commesso degli errori?
Tutti commettono degli errori. Anche io ne ho commessi, quindi perchè no?
Poi, ovvio, dipenderebbe dal tipo di errori e a parte questo dovrei essere certa che non continui a commetterli. Non potrei mai stare con un uomo violento, ma potrei stare con un uomo che ha avuto un figlio da un’altra donna come Darren.

    I personaggi hanno dei caratteri ben definiti. E' stato difficile per te costruirli?
Se devo essere onesta, avendo un carattere molto forte e determinato, normalmente ho problemi a rapportarmi con personaggi dal carattere fragile, con gli indecisi cronici e con chi non ha il coraggio di prendere in mano la propria vita. Tutte le mie donne sono dotate di grande forza perché mi rispecchiano e gli uomini hanno la necessaria dote di determinazione per tenere loro testa.
Non è stato difficile costruirli, erano così e basta!
Vi confesso però una cosa: più avanti mi piacerebbe scrivere di Chantal, che compare in “Non mentirmi”, proprio perché è una donna diversa dalle mie solite e perché la sua storia potrebbe sorprendere molti ;)

     Di quale giudizio hai avuto più paura quando hai pubblicato il libro?
A differenza di altri autori parto dal presupposto che il giudizio su ogni opera si basa non solo sulla correttezza, la scorrevolezza e la capacità di suscitare emozioni, ma anche su elementi molto più personali. Non ho la pretesa di piacere a tutti perché so che scrivo storie molto particolari.
Ho però la speranza di piacere a chi mi legge e soprattutto a chi continua a seguirmi.

   Qual è la domanda che vorresti ti venisse rivolta su "Non mentirmi”?
Mah, non saprei! Una cosa che dico poco è che il personaggio di Miranda è ispirato a una mia amica violinista, solo che lei lavora a Londra e non a Parigi. C’è un tocco di mio in ogni storia.





(Di carne e di piombo)

     Amanda è tra le mie protagoniste preferite di sempre.. una donna forte, sicura di sé, in carriera ma allo stesso tempo fragile e disposta a cedere il comando quando si tratta del suo corpo e del suo cuore.. a chi ti sei ispirata per questo personaggio?
Ogni storia è figlia del momento in cui l’ho scritta. Quando ho scritto “Di carne e di piombo” stavo compiendo una scelta difficile e ho avuto bisogno di parlare di un personaggio che facesse scelte difficili senza guardarsi alle spalle.
Credo che sia nata da un mio desiderio, forse da una mia paura… In ogni caso da qualcosa di inconsapevole!

  Un altro elemento che mi è piaciuto moltissimo è stato il legame fortissimo tra Darren e la sua piccola Dorothy.. è stato invece difficile scrivere di una madre degenere e poco attenta alle esigenze del sangue del suo sangue? Come mai questa scelta?
Ho la fortuna di essere cresciuta in una famiglia piena d’amore, con un padre e una madre che non mi hanno mai fatto mancare nulla. Con il tempo mi sono trovata davanti a realtà molto diverse dalla mia.
Esistono tante donne che hanno avuto bambini anche se non erano pronte. Donne che sfogano la frustrazione della fine di una relazione sui figli. Non sono esempi così lontani da noi… Nemmeno i padri separati lo sono. Ho esempi vicino a me di uomini che fanno qualsiasi cosa per i loro figli e di donne che convincono quelli stessi figli che loro padre è un poco di buono e che se ne frega di loro.
In questo senso volevo che “Di carne e di piombo” fosse una denuncia verso i genitori che mettono se stessi (e i loro rancori) davanti ai figli, oltre che a un grido verso chi non può avere figli, ma potrebbe essere un genitore speciale.

     Sapevi già che avresti scritto una storia su Genz o l'ispirazione ti è arrivata dopo aver concluso la stesura di questo 1° volume della saga?
Quando ho cominciato a scrivere “Di carne e di piombo” non sapevo nemmeno se lo avrei finito. Quando scrivo libero la mente e mi lascio andare…
Non so da dove parto, non so cosa faccio, non so dove arrivo.
Nel momento in cui Genz è apparso sulla scena, però, ho sentito che DOVEVO scrivere di lui, perché aveva una storia densa di emozioni che volevo raccontare.

    Nel libro dedicato a Kim Swan, ritroveremo ancora Darren ed Amanda? Qualche anticipazione, please!! 
Ho concluso qualche mese fa il libro su Kim e ho deciso di lasciarlo riposare prima di riprenderlo in mano perché sarà una storia intensa, romantica, drammatica ed emozionante al massimo livello. Troveremo un Darren diverso da quello che avete conosciuto; vedrete l’uomo che era prima che Meredith mandasse in pezzi il suo mondo. Troveremo l’amicizia, il rapporto conflittuale tra due fratelli, ma anche la fiducia, la speranza e l’amore.
Mi sono commossa in più di un punto mentre scrivevo, ho sorriso e tremato… Spero davvero che questo libro potrà piacere anche a voi!



(Black Rose & White Shark)
 
     La piccola Lily si innamora follemente del suo Sergej in Black Rose, nonostante la differenza d’età che li separa e il fatto non trascurabile che lui sia un pericoloso criminale a tutti gli effetti. Ti è mai capitato di pensare “Io cosa avrei fatto al posto suo? Mi sarei lasciata andare a questo sentimento o avrebbe prevalso una parte più razionale”?
Quando scrivo non penso mai con la mia testa, ma con quella dei personaggi che vengono messi in gioco.
Personalmente non so come avrei reagito. Sono il tipo di persona che non guarda l’aspetto o il ruolo, ma il cuore delle persone. Questo mi spinge a pensare che, probabilmente, alla fine avrei ceduto anch’io al fascino di Sergej.

   In “ White Shark” ti sei cimentata con una narrazione strutturata da ben quattro diversi punti di vista. Quanto è stato difficile dar voce a ciascun personaggio e far valere le ragioni di ognuno ai fini della coralità della storia?
Quando scrivo non mi faccio domande e non mi pongo problemi, ma tento sempre di dare spessore a tutti i protagonisti così da rendere la storia il più possibile realistica e emozionante.
In questo senso l’uso dei quattro POV (punti di vista) non è stata una scelta, ma una via che ho preso in maniera spontanea. Ho seguito l’istinto, come sempre, e l’istinto mi ha condotto a proporvi “White Shark” così come lo vedete. Semplicemente.

     Domanda impossibile ma la faccio lo stesso : Sergej o Dmitry? Perché?
Per quel che mi riguarda Dmitry, sempre.
Adoro le sfide e adoro gli uomini che hanno grosse barriere mentali. Adoro i personaggi profondi, che nascondono terribili segreti dietro aspetti impeccabili e adoro l’idea di restare accanto a una persona che non potrò mai arrivare a capire completamente.
Dmitry non è solo un predatore crudele: è un uomo colmo di emozioni, di rimpianti, di desideri e di spazi vuoti all’interno del proprio cuore che sono certa Abbie saprà colmare.
Adorabile, vero?

   Hai mai pensato di cimentarti con la scrittura di un altro genere? O pensi che il dark sarà per sempre la tua vocazione?
Racconto spesso con un sorriso che ho scoperto di scrivere dark quando qualcuno ha etichettato così una delle mie storie.  Non sono il tipo di autrice che segue le mode o gli schemi legati alle particolarità dei generi.
Scrivo quando voglio e scrivo quello che voglio.
In questo momento confesso di avere una gran voglia di scrivere una storia d’amore di quelle che ti restano dentro, dove nessuno uccide nessuno e si ride dall’inizio alla fine.
Non mi pongo limiti per il futuro. Il dark è un elemento che sento molto mio e che, con elementi erotici, romance e suspense, tendo spesso a usare nelle mie storie.
Per il futuro chissà!
 






Grazie mille a Sagara per aver risposto alle nostre domande.
Aspettiamo il suo prossimo libro ;)

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