Essere il batterista dei Raging Chaos è l'unica cosa che mi ha fatto andare avanti negli ultimi sei anni, ma nemmeno la musica basta a soffocare il senso di colpa che mi attanaglia per quello che è successo a Tori.
Quando Sadie irrompe nella mia vita, facendosi strada tra le mie inquietudini, i miei dolori e le mie amarezze, non posso fare a meno di chiedermi se questa possa essere la mia seconda occasione. Potrei amarla, ma per farlo devo prima smettere di odiare me stesso. Più facile a dirsi che a farsi.
Prima di avere modo di risanare il mio cuore spezzato, spingo Sadie lontano da me e tocco il fondo. Quando la rivedo ha un bambino e, come se questo non fosse già abbastanza doloroso, non si tratta di un bambino qualsiasi. È il mio.
Sadie. I cuori sanguinanti possono ancora battere: ne sono la prova vivente.
All'inizio vedevo Gage solo come qualcuno che poteva alleviare il mio dolore, finché non ho capito che anche lui aveva dei demoni da sconfiggere. Non ho mai avuto intenzione di avvicinarmi troppo a un batterista dall'animo oscuro, ma, una volta che l'ho fatto, mi ha spinto con forza fuori dalla sua vita.
Il mio cuore può anche essere spezzato, ma il suo è completamente distrutto. Cercare di salvarlo ci distruggerebbe entrambi, quindi faccio la cosa giusta e me ne vado, non solo per proteggere me stessa ma anche il nostro futuro bambino.
Non avevo idea di chi fosse Gage per il mondo quando sono entrata nel suo letto, ma, ora che ne sono uscita, è chiaro che dovrà rimettersi in sesto prima di poter fare il padre.
Quando ci incontriamo di nuovo, però, tutto mi fa pensare all'uomo che potrebbe essere, che è nato per essere, prima che una tragedia lo colpisse e il caos smettesse quasi di far battere il suo cuore.
Cari Magnetici, ritorniamo, credo per l’ultima volta, nel patinato mondo dei Raging Chaos la rockband più famosa d’America, di cui libro dopo libro, abbiamo conosciuto le storie.
Ultimo protagonista, e molto atteso almeno da me, è Gage il batterista della band: la sua prometteva di essere forse la storia più dolorosa e travagliata tra tutte ed ero curiosa di vedere come se la sarebbe cavata…
Mi siedo per terra e chiudo gli occhi, desiderando che il dolore dal mio cuore scompaia. Dopo tutti questi anni, una persona potrebbe pensare che un cuore sia in grado di guarire; ma posso giurare, mentre siedo qui e penso all’unica ragazza che abbia mai amato, che il mio cuore sanguina proprio come il giorno in cui l’ho persa.
La partenza di Gage non è tra le più felici, orfano e cresciuto in case di accoglienza trova la sua prima e vera parvenza di famiglia nel gruppo che ha formato con altri musicisti e a casa Blackwood dove Eston e Sophia lo trattano al pari di un figlio. La band è tutto il suo mondo di adolescente fino a quando nella sua vita non entra Tori, ragazza bellissima e scatenata che subito lo incanta. Assieme alle amiche Layla e Kaylee , che frequentano altri componenti della band, si unisce al suo mondo facendogli desiderare un futuro a cui nemmeno si era permesso di pensare, figurarsi di aspirare. Ma questo sogno è destinato a infrangersi con il suicidio di Tori, da lì la vita di Gage è alla deriva, raggiunto il successo musicale si perde in un mondo fatto di alcool e droghe assunte per estraniarsi da una realtà forse troppo dolorosa da accettare.
Mi aveva avvertito, ma non ho voluto ascoltarlo, ero troppo presa dal mio dolore. Adesso, sono costretta ad ascoltare perché per quanto tenga a lui, per quanto apprezzi il fatto che mi abbia accolto e aiutato a superare il momento peggiore della mia vita… non posso farlo. Riesco a malapena a salvare me stessa, figuriamoci lui. E non posso mettermi di nuovo in questa posizione.
Anche Sadie conosce bene il dolore della perdita avendone subita una dolorosissima dalla quale non riesce a riprendersi. Andare ogni giorno al cimitero dai suoi cari le serve per sentire ancora vicino coloro che ha perso per sempre. Anche la sua vita è allo sbando e nel momento in cui la sua strada si incrocia con quella di Gage le pare di poter per un attimo perdersi in lui per annullare i pensieri, per annullare tutto. Si dice che due problemi messi insieme non hanno mai dato una soluzione e quella sorta di rapporto nato tra loro è destinato a fallire nella maniera più totale. Ma se poi da questa vicinanza sbagliata germogliasse un qualcosa? Una nuova possibilità per il futuro? Saranno in grado di riconoscerla, di combattere per ottenerla?
Una volta ho provato a salvare un uomo da sé stesso, e ho imparato a mie spese che l’unica persona che può salvarti non è altro che te stesso. Ed è quello che farò: salverò me stessa. Perché sono l’unica persona che mi è rimasta.
Un libro struggente che ci parla della perdita, e dei molti modi in cui possiamo subirla nella nostra vita. Quando vengono a mancare parti importanti della nostra esistenza, quando perdiamo noi stessi dietro a false illusioni di facili soluzioni. Spesso si deve toccare il fondo della disperazione per poi trovare la forza di darsi la spinta e risalire, ma a volte c’è qualcuno che non riesce, qualcuno che si perde irrimediabilmente per sempre. L’invito è quello di essere sempre vigili, sui noi stessi e sulle persone attorno a noi, ad essere meno distratti e più attenti ai loro bisogni, alle loro fragilità, anche quando non dicono nulla, anche quando non manifestano il loro disagio se non troppo tardi.
Questa storia ci insegna a riconoscere l’esistenza di un problema, di una dipendenza di cui forse si porterà il peso per tutta la vita, ma quel peso non deve essere mai soverchiante, non deve farci dimenticare che ci sono persone attorno a noi a cui importa, ma che magari abbiamo tenuto lontane per paura di svelare la nostra debolezza. In un mondo che ci esige perfetti impariamo che l’imperfezione non è un difetto, ma a volte un tratto distintivo, che ci rende più fragili certo, ma anche più comprensivi verso le altrui difficoltà.
Non so niente di quest’uomo, a parte il fatto che sembra preoccuparsi abbastanza per me da continuare a salvarmi, ma non ho la forza di preoccuparmi di starmi appoggiando a un perfetto sconosciuto.
Nessun commento:
Posta un commento