sabato 5 aprile 2025

Recensione a "Paradiso" di Maria Antonietta Capasso

 


Genere: Dark Romance
Serie: City of Woe #3
Editore: Self Publishing
Data d'uscita: 25 Marzo 2025
Pagine: 477
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo 19,97

 
 
 
 
 
 Lui è un angelo caduto, spietato e tormentato, il braccio armato di una famiglia che non conosce pietà.
Lei è un cigno nero, intrappolato in una gabbia dorata, che dietro la maschera cela un cuore spezzato e fame di libertà.


Samael è il figlio prediletto di Elia Santacroce, cresciuto nell’ombra, addestrato a servire come una macchina perfetta di obbedienza e morte. Ma quando decide di volere di più, il suo cammino si incrocia con quello di una donna che non avrebbe mai dovuto sfiorare.

Lilith è dolce solo in apparenza, fragile agli occhi di chi non vede oltre la superficie. Dietro il suo sorriso glaciale si nasconde un’anima ribelle, intrappolata in un destino che non ha scelto. Samael è attratto da lei come da un fuoco proibito, ma il loro legame rischia di ridurre in cenere tutto ciò che li circonda.

Tra vendette, tradimenti e giochi di potere, ciò che li unisce sfida ogni legge e ogni confine. In un mondo dove nulla è ciò che sembra, scopriranno che l'amore muove il sole e le altre stelle, ma le luci del Paradiso possono essere tanto accecanti quanto impossibili da raggiungere.

In una rete di segreti e passioni, riusciranno Samael e Lilith a riscrivere il loro destino o saranno condannati a perdersi per sempre?

"Paradiso" è il terzo volume della City of Woe Series, retelling contemporaneo in chiave dark mafia romance della Divina Commedia di Dante Alighieri.
 
 
 
 
 

Veleno di Dio. Tentatore. Pericoloso. Difettoso. Proprio come me.

Dante (Alighieri non Santacroce, meglio sempre specificare…sosteneva che: “ll sentiero per il Paradiso inizia all’Inferno”, ed è proprio in maniera circolare che il percorso narrativo di questa serie ci riporta sui nostri passi e alla conclusione delle vicende narrate. I pezzi sono ormai tutti disposti sulla scacchiera e resta solo da capire quale dei due re subirà lo scacco matto, o per dirla alla maniera dantesca: quale degli antagonisti ascenderà alla conquista del Paradiso, che qui scopriremo non essere solo un luogo metafisico, e quale invece sprofonderà oltre il nono cerchio, che a ben pensare è un luogo che molto si addice alla famiglia Santacroce.

 

Che cosa rappresenta il Paradiso? Il coronamento di una vita fatta di sforzi per tendere all’Eterno o la semplice accettazione di quello che effettivamente siamo e non possiamo cambiare se non in minima parte? La domanda si adatta, secondo me, alla vita dei nostri due protagonisti.

 

Era un ragazzo capace di incutere terrore con un solo strale proveniente da quegli occhi azzurri e crudeli che si ritrovava. Però, assorto sui tasti come se il mondo attorno non fosse altro che un orpello superfluo, le sue ali nere e dannate avevano emesso bagliori argentei, luminosi, degni dell’angelo più bello. Il più puro. La musica doveva per lui essere quel bacio divino capace di volatilizzare le sue colpe e i suoi peccati.

Chi è Samael? L’uomo, il musicista, l’angelo caduto, il figlio della famiglia Santacroce, con un destino segnato da ancor prima della sua nascita? Forse è davvero solo quello che decidiamo di vedere di lui: il bambino ferito che elemosinava affetto, l’adolescente desideroso di compiacere e mettersi alla prova, l’adulto forgiato dalle esperienze vissute, elevato dal potere, ma sconfitto dall’amore. Ognuno di questi aspetti ci fornisce una chiave di lettura, ma solo riunendoli riusciamo ad avere il quadro completo, ed è proprio per questo che occorrripercorrere la sua storia dall’inizio, per conoscere il prima e comprenderne il dopo.

L’istante in cui Lilith alzò gli occhi su di me, e in cui compresi che mai, nemmeno in un millennio, avrei potuto cancellare dalla memoria il modo in cui mi guardava. Come se vedesse qualcosa in me che nemmeno io sapevo di avere.

Lilith è sempre stata centrale nella vita di Samael, pur non essendone consapevole ha influenzato le sue scelte, ha indirizzato il suo destino. Convinta di essere una ballerina di fila non si è mai resa conto di essere invece l’étoile, illuminata al centro della scena da un unico faro rappresentato dagli occhi di Samael, che non hanno mai smesso di seguirla e di bramarla.

Da sempre convinta di essere una vittima delle circostanze, prigioniera di un sistema e di una vita che non ha scelto, privata del suo libero arbitrio dalla famiglia prima e dal suo angelico carceriere poi, in realtà ha sempre avuto in mano le chiavi della sua prigione, quello che forse la mancava era la volontà, come un uccellino abituato alla cattività, che non ne fugge nemmeno se lasci aperta la porta della sua gabbia.

 

Era come se avessi vissuto gli ultimi anni inalando piccole dosi di veleno, a cui stavo lentamente assuefacendomi, tanto da credere di essere serena. Ma dentro di me, c’era tutt’altro che felicità.

Sia Samael che Lilith vivono i sentimenti come una guerra, quella di lui verso l’esterno, destinata a radere al suolo qualunque ostacolo si ponga di fronte all’obiettivo prefissato, quella di lei verso l’interno, verso quella parte di se stessa che l’ha resa schiava. Entrambi soccomberanno nel gioco dei sentimenti e comprenderanno che a volte perdere ha il significato di cedere il controllo ad un’altra persona abbandonandosi e semplicemente vivendo.

Erano folli, ognuno a modo suo. Zadkiel, ossessionato dal potere e dallo status che la sua ostentazione comporta. Raphael, sempre in conflitto tra moralità e criminalità senza pendere verso nessuna delle sue. I miei amici del liceo, che conoscevo da sempre e che avevano condiviso con me tutto. Michael, letale e, a modo suo, distaccato. Gabriel, sempre così silenzioso ma acuto e preciso. Freddo, calcolatore. E Uriel, con il suo gusto per il caos e la devastazione pura. Infine Jophiel, l’ultimo arrivato, ma già a suo agio in mezzo a loro. Tutti diversi, tutti perfetti nel loro ruolo.

La guerra di Samael non reca in sé il seme della brama di potere, non viene fatta per determinare un ruolo, 

ma è figlia della situazione contingente creata da Elia e che deve trovare una risposta nell’annientamento di una delle due parti che non possono assolutamente coesistere.

Samael si circonda di una schiera tutt’altro che angelica, di uomini che portano il nome degli arcangeli, ma le similitudini si fermano lì… sono il suo esercito, l’ultima linea di difesa a protezione di un obiettivo a cui lui nemmeno osa aspirare, ma che sa di dover raggiungere, per il bene dei suoi fratelli e della donna che ora chiama sua.

Nel folklore ebraico Lilith è la prima moglie di Adamo, poco incline all’obbedienza, scappata dal Paradiso perché preferiva vivere con i demoni piuttosto che con le creature dell’Eden. La Lilith del romanzo, sebbene con qualche incertezza iniziale, sembrerebbe seguirne l’esempio. Il personaggio di Lilith viene accostato nel libro a una figura del balletto classico che io amo da sempre: la principessa cigno che nell’opera ha una doppia accezione: bianca rappresenta la purezza, la visione fiabesca dell’amore, nera rappresenta il peccato, la passione e infine l’inganno, ma quasi sempre questi due personaggi sono interpretati dalla stessa ballerina che deve darne però due connotazioni diverse servendosi solo dell’espressione corporea, allo stesso modo potremmo vedere Lilith, che incarna in se entrambe le nature.

 

Non c’è più tempo per i giochi. Sto arrivando, Lil. E da stanotte ogni respiro, ogni pensiero, ogni istante della tua vita sarà mio. Nessuno, neanche loro, ti toccherà come farò io. Perché mio è il tuo corpo, ma mia sarà anche la tua anima.

“L’amor che move il sole e le altre stelle” così si conclude il ventitreesimo canto del Paradiso ed è il culmine di un viaggio che avvicina l’umano al divino, alla concezione che dietro ogni movimento del creato e della natura umana risiede un frammento di eternità. E come l’amore muove gli astri così muoverà anche le vite dei personaggi di questa storia, che proprio in questo sentimento troveranno la loro degna conclusione.


 

Era quello, il mio regno. E nessuno può morire nel mio regno senza che sia io a deciderlo!

 

 

 

 

 
 
 
 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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