Joan Vaux non è come tutte le altre dame di corte. Ha la carnagione olivastra, si veste sempre con abiti scuri e i suoi capelli sono neri come le ali dei corvi che tanto ama. Li considera suoi amici e guardiani della Corona da quando è piccola. E oggi più che mai il Regno sembra in pericolo. Elizabeth di York, la cui vita è già stata macchiata dal disonore e dalla tragedia, è ora la moglie del primo re della dinastia Tudor, Enrico VII. Joan è stata accolta tra le sue dame e in poco tempo è diventata la custode dei più oscuri segreti della regina.
Come i corvi, da lei tanto amati, dovrà usare tutti i suoi sensi per carpire i sussurri e i bisbigli di cospirazioni che affollano gli oscuri corridoi della Torre e salvare la sovrana, il regno inglese e anche la sua famiglia.
“Finché i corvi abiteranno la Torre di Londra, il Regno d’Inghilterra sopravvivrà “, così racconta un’antica leggenda, e così vede al suo arrivo Joan Vaux, dama di corte. Quei corvi neri, svolazzanti e sicuri di loro, volano su di lei, non tanto come un presagio, ma più come delle guardie silenziose che la accolgono.
Il suo è un incarico ben preciso, all’interno della corte di Enrico VII, quella corte che rappresenta l’incontro York e Lancaster e che deve essere protetta da qualsiasi tradimento, nella futura ascesa del casato Tudor.
Donna decisa, sicura e consapevole de suoi doveri, Joan passa attraverso incoronazioni, matrimoni, nascite e battesimi, come una sorta di spettatrice attiva, raccontano i pericoli e le durezze di una corte ancora troppo concentrata sulle sue lotte interne.
«… avendo perso mio padre da bambina, mentre crescevo avevo considerato una vera manna la vita libera dall’autorità maschile. Ora mi ero scontrata con il re, l’autorità più alta di tutte, e non sopportavo il suo potere e la sua richiesta di sottomettermi alle catene. Ma potevo – dovevo – sfidarlo?»
Il libro è ricco di particolari storici molto interessanti, che riescono a farci ben immaginare la vita di corte, di pari passo con le riflessioni e i pensieri di Joan; a ventiquattro anni è considerata ormai vecchia, e il matrimonio le viene imposto anche per giustificare il suo avanzamento all’interno della corte, in tipico stile medioevale.
Ma quel matrimonio non cercato e non voluto si rivelerà poi, per lei, una buona scelta di vita, trovando nel silenzio di quel marito già padre, il riscontro alla sua volitività.
I corvi saranno sempre i suoi amici e compagni, scuri e silenziosi, per lei un punto di riferimento, che la seguirà nel corso di quella vita così particolare.
Una lettura a metà tra il saggio storico e la narrativa, raccontando un periodo storico non sempre oggetto di approfondimenti letterari.
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