Genere: Office Romance, Contemporary Romance, Hate to
Love, Colleghi Amanti, Amici Amanti, Spicy.
Editore: Self publishing
Narrazione: 2 POV
Ambientazione: Roma, Milano, Palermo, Melbourne, Bali.
Data d'uscita: 7 Dicembre 2022
Pagine: 289
Autoconclusivo
Alice Mancini, fidanzata perfetta, figlia modello.
È prossima alle nozze, eppure il suo cuore sta morendo di
fame. Nel corso dei suoi trent’anni ha imparato a soddisfare
le aspettative di tutti. Lo ha fatto così bene da perdere il
contatto con se stessa e con i suoi desideri. Si sente apatica e
anestetizzata.
Questo fino a che, la sua amica Sofia, non le rimedierà un
colloquio in una prestigiosa agenzia pubblicitaria,
restituendole la chiave di quel cassetto, ricolmo di paure, in
cui Alice aveva seppellito i suoi sogni.
Giulio Romano, di cognome e d’origine, ha trentuno anni:
solitario, talentuoso, provocatorio e affascinante. Fotografo
professionista e stimato direttore creativo.
Condivide la casa che ha ereditato dai suoi genitori con Paolo
e Sofia, quelli che un tempo definiva colleghi e che oggi sono
diventati i suoi migliori amici.
È avverso ai cambiamenti, a suo dire puzzano di catastrofe,
eppure gli toccherà affrontarne uno più grande del previsto:
Alice.
«Colleghi e coinquilini: la peggiore idea di sempre.»
Alice POV
Quando stavo con Filippo, mi sentivo spenta e al contempo
affamata e a quella fame ci avevo dato finalmente un nome,
era fame d’amore. Una fame pericolosissima, che può salvarti
oppure ucciderti, croce o delizia a seconda dei casi. Una
costante nella vita di tutti. La stessa fame, che mi aveva
aiutato a uscire da una relazione che mi rendeva infelice,
poteva trascinarmi in un nuovo tunnel ricolmo di
insoddisfazione. Dovevo davvero avvelenarmi l’anima per
un uomo profondamente attratto da me, ma incapace di
impegnarsi in una relazione?
Giulio POV
Stasera morivo dalla voglia di baciarla, ma non penso che lo
volesse anche lei. Averla intorno ventiquattro ore al giorno
sembra essere una tortura. È come vivere incatenato a una
sedia, perennemente affamato, con il tuo piatto preferito
sotto gli occhi. Puoi guardarlo, osservarlo, sentire l’acquolina
invaderti la bocca, ma non puoi mangiarlo. È doloroso. Mi
sforzo di essere razionale, assecondare questa attrazione non
porterebbe a niente di buono. Le cose vanno alla grande,
abbiamo trovato un equilibrio perfetto tra casa e
lavoro, rischiare di rovinarlo non avrebbe senso. Ma la fame
mi rende poco lucido e non ho mai amato avere rimpianti.
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