lunedì 17 ottobre 2022

Recensione a "Fortuny" di Paola Gianoli Caregnato

 


Genere: Narrativa
Editore: Giovane Holden Edizioni
Data d'uscita: 1 Settembre 2022
Pagine: 72
Prezzo: eBook 3,49 - cartaceo 13,00

 
 
 
 

Mariano Fortuny y Madrazo, figlio d’arte, artista poliedrico ed eclettico, nato a Granada nel 1872, visse tra Parigi, Roma e Venezia, dove giunse diciottenne e vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1949. La città lagunare ebbe un ruolo fondamentale sia per il suo carattere cosmopolita sia per la sua natura di luogo d’incontro tra cultura occidentale e orientale. Non a caso Marcel Proust lo soprannominò il Mago di Venezia.
Si dedicò alla pittura, all’incisione, alla scenografia, alla scenotecnica e illuminotecnica, alle arti applicate. Con la moglie, Henriette Negrin, concepì inoltre creazioni di moda: recuperando l’abbigliamento greco, le stampe di Morris e motivi decorativi catalani, Fortuny creò uno stile caratterizzato da lunghe tuniche, Delphos, realizzate in seta plissettata che lo rese famoso in tutto il mondo.
Il romanzo, sebbene fedele agli avvenimenti che caratterizzarono la vita di Fortuny, se ne discosta per esplorare i pensieri, le sensazioni dell’artista e del suo entourage. Non solo la magnifica Venezia del Primo Novecento prende così vita tra le pagine, ma anche Henriette, una moglie devota consapevole del talento del marito e del suo attaccamento all’indomita madre, Cecilia, flamenquera e amante dei gatti, le giovani sarte che cucirono gli abiti indossati da Eleonora Duse.
Un romanzo insolito, affascinante, una sorta di flusso di coscienza polifonico.





Un disegno, una tela, una stoffa; mani che si muovono, forbici che tagliano; la creazione innovativa del plissé applicato ad un modello.
Questo è Mariano Fortuny, un uomo, un figlio, un artista spinto dall’amore per la creazione e che ne ha fatto un tributo alla bellezza femminile nel suo atelier a Venezia.
In questo breve, ma intenso libro troviamo non tanto la storia di una famiglia quanto quella di una passione per la bellezza espressa attraverso un sentimento.
Un sentimento partito da quel nonno, pittore e artista, poi attraverso sua madre Cecilia e sua moglie Henriette, l’una espressione di quello spirito artistico, l’altra necessaria compensazione della ecletticità di madre e figlio.
 
«Era sempre alla strenua ricerca della felicità, mentre tu Mariano, e io stessa, cercavamo di essere costruttori di noi stessi come negozianti di benessere, di eleganza, di leggerezza e ogni metabole era un successo.»

Spiriti indomiti, si affidano all’istinto creativo, supportati dalle figure dell’atelier, quelle sarte/cucitrici/realizzatrici dei capolavori ancora oggi visibili al Museo Fortuny a Venezia:
Venezia è infatti la città capace di recepire quella spinta creativa unica, capace di accoglierli e renderli parte di se stessa, delle sue acque scure, dei suoi palazzi con gli archi nelle sue calli nascoste.
In prima persona, in ogni capitolo, i diversi protagonisti ci raccontano quegli anni e quelle emozioni, senza fronzoli o inutili cornici storiche di pagine e pagine, senza lasciare nessun protagonista indietro nella narrazione (come purtroppo stiamo leggendo in altre pubblicazioni sulle saghe familiari!), ma con uno stile pulito ed essenziale.
Una lettura che conferma l’attenzione di questa CE per le storie particolari e molto interessanti. 



 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
 
 
 
 
 
 
 

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