lunedì 4 luglio 2022

Cover reveal a "Ancora più Dolce" di Sara P. Grey



Genere: Romance - Rosa contemporaneo - Romantic comedy - Chick Lit
Trope: Second chance - Hate to Love - Frenemies to lovers
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 13 Luglio 2022
Ambientazione: Italiana (Milano)
Pagine: 347 (BN) 280 (colori)
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo flessibile (interno BN) 9,99 cartaceo flessibile (interno a colori) 16,99

Autoconclusivo




Una pasticciera testarda & dolcissima. Il sexy chef da cui tutte vorrebbero farsi strapazzare. Un talent show che metterà alla prova la loro pazienza, oltre che la loro bravura ai fornelli. La sfida più dura di tutte: resistere alla tentazione. Credete di sapere già tutto della loro storia? Vi sbagliate.
***
Il mio nome è Letizia Amalia Visconti e ho un grosso problema. Alto un metro e ottanta, moro, occhi scuri, fisico pazzesco, e un caratteraccio che lo rende l’ultimo uomo sulla faccia della terra con cui vorrei avere a che fare: si chiama Lorenzo Ardanti e mi ha appena invitata a partecipare al talent show di pasticceria di cui è produttore e giudice. Non so se sia pazzo o soltanto arrogante, ma una cosa è certa: considerato che è stato anche il mio primo amore, e che mi ha spezzato il cuore, mi costerà un bel po’ di fatica stare sul set accanto a lui e non cedere alla tentazione di farlo a fettine… speriamo bene!
***
Il mio nome è Lorenzo Ardanti e non credevo che avrei rivisto Amalia. Né che l’avrei trovata ancora così bella. O così arrabbiata. Certo, a sentire lei ha tutte le ragioni per esserlo, ma la mia versione della storia è un po’ diversa. Lasciate che ve la racconti…
Avviso ai lettori: “Ancora più dolce” è una nuova edizione, completamente riscritta, ampliata e rivista nei contenuti e nella forma del romanzo pubblicato nel 2019 dal titolo “Dolce come il fiele”.




“L’amore non è bello se non è litigarello, ma quando lo è… diventa ancora più dolce!”

POV Amalia:
Mi accoglie nel suo abbraccio stringendomi con gentilezza. Avvinghiata a lui, prendo un respiro profondo, ne inalo il profumo, lo lascio decantare sui miei recettori olfattivi, lo centellino, gustandomi la reazione che scatena nel mio cervello e in tutto il mio corpo. Ogni cellula e terminazione nervosa si risveglia come da un lungo sonno, immagino piccole dita tese in una magnifica ola di bentornato. «Marito mio, profumi di pancake e sogni proibiti» commento, estasiata.

POV Lorenzo:
La vicinanza di Amalia e il suo profumo che mi sale alle narici mi rendono dannatamente irrequieto. È un aroma simile a quello delle orchidee di serra: esotico e stordente. Per l’anticamera del cervello mi passa l’idea che potrei esserne allergico, visto il modo in cui mi sta frastornando, ma si può esserlo a qualcosa da cui si è al contempo così attratti? Mi schiarisco la gola.

POV Amalia:
«Allora, Amalia, ci vuoi raccontare le tue proposte?». Lorenzo segue ogni mia mossa con la voracità di un falco pellegrino in attesa di tuffarsi sulla preda. Deglutisco a vuoto. Se voleva dare l’impressione di un giudice intransigente e poco incline a concedere preferenze, ci sta riuscendo alla grande – rimugino – avvertendo una goccia di sudore freddo che mi scivola fra le scapole e lungo la spina dorsale, mentre illustro i tre dolci che ho preparato: il primo cupcake è una variazione con frosting al mascarpone multicolore dei famigerati “Unicorni e Arcobaleni” proposti durante la prima puntata, il secondo è uno dei Flamingo Cupcakes con crema al mascarpone e cioccolato ruby che ho dato da assaggiare a Lorenzo il giorno in cui è venuto allo “Sweet Things”, il terzo… «Si chiama “sembra un cono ma non è”.» «Sembra cosa?» indaga Carla, arricciando il naso in una smorfia poco convinta. «Sembra un cono ma non è» ripeto, «eppure, non è neanche un cupcake.» Li ho realizzati cuocendo l’impasto base alla vaniglia all’interno di una cialda da cono. «Come decorazione, due palline di semifreddo al burro e meringa, aromatizzate con zafferano e sesamo.» A completare il tutto, una colata di caramello al sale. «Tu ci stravizi» commenta estasiato chef Massari, assaggiando una cucchiaiata di semifreddo allo zafferano. «Spettacolare» commenta, schioccando le labbra. Ma io non lo sto guardando. E non lo sto quasi neanche ascoltando, tutta presa come sono a fissare Lorenzo che, dopo aver scosso il capo con fare irritato, prende fra le dita il suo “non-cono” e gli dà una generosa, lenta, voluttuosa leccata. Santa Madonna Incoronata aiutami tu… Boccheggio. Mi sento tremare le ginocchia. Il bassoventre mi si illanguidisce, attraversato da una fitta di desiderio e nostalgia. Dal fondo della sala, su cui è improvvisamente calato un silenzio sbigottito, sento salire un’esclamazione ugualmente accorata: «Cielo, ho i lombi in fiamme! Mi presti lo sventolino Fräulein, sia gentile». Misha. Uno di noi. «Che pessime maniere» commenta Carla, voltando il viso disgustata. Pazzahhh! Lorenzo si stringe nelle spalle. «Mangiare il gelato col cucchiaino è da sfigati» commenta, scatenando l’ilarità di chef Massari che prima lo accusa di essere un impertinente, poi gli dà ragione e lo imita. Non con la stessa eleganza. E neanche con la stessa sensualità. Applausi a scena aperta. Inchino alla platea. Sipario. Se potessi avere una pastiglia per la pressione, o qualcuno che mi lancia addosso una secchiata d’acqua gelida, grazie… Nessuno? Sono tutti ipnotizzati dallo spettacolo di Lorenzo che divora il suo non- gelato. Modestamente, l’ho preparato io, vorrei ricordare. Con le mie manine sante. Dov’è quel maledetto premio? Me lo merito!

POV Lorenzo
Il pensiero del futuro mi tende un agguato mortale. La fisso, col pomo d’Adamo che va su e giù mentre mi sforzo di deglutire il groppo in gola che ci si è formato mentre cerco di immaginare ciò che accadrà ora. Mi viene in mente solo l’immagine di un tunnel arredato di notti in bianco, pannolini sporchi, crisi isteriche… una felicità tanto accecante e così totalizzante da non lasciare spazio ad altro. Riuscirò a contenerla? A farmi largo abbastanza da accogliere tutto questo? Il mio cuore si sta sforzando. Si è già allargato di tre taglie. Amalia dice che è come la borsa di Mary Poppins: c’è sempre spazio per dell’amore in più. È una donna molto saggia. «Ero senza rughe, prima di incontrare te, sai?» mugugno, tentando di farla sentire in colpa. Non funziona. Lei continua a farsi beffe di me. «Ti donano. Non mi pento di nulla.» Si abbandona sul cuscino con un sospiro appagato che scaccia via il caos e stende su di noi un velo di perfezione assoluta. «Nemmeno io» sussurro pianissimo, per non disturbare le mie donne. Okay, forse adesso muoio, penso, ma va bene così. Perché lo faccio da uomo felice. La vita è stata generosa con me, ma da oggi sarà tutto ancora più dolce.




Classe 1979, Sara P. Grey (pseudonimo) vive in un piccolo ma vivace paesino in provincia di Como assieme all’amore della sua vita, la gatta Muffin. Ha fatto dello scrivere la propria vita: libera professionista, di giorno si tiene occupata come consulente per il web, copywriter, ghost blogger e social media manager, di notte elabora le sue storie, oppure legge quelle degli altri. Nel 2017 ha pubblicato il primo romance in self, e da allora non si è più fermata. Ha all’attivo 14 pubblicazioni, alcune delle quali con casa editrice, oltre ad alcune raccolte di romanzi e novelle in collaborazione con altre autrici italiane. Scrive romance, contemporaneo e storico, ha un debole per chick-lit, romantic suspense e military romance. Non disdegna un bel thriller o horror, ogni tanto, per distrarre la mente dagli zuccherosi happy ending di cui è tanto golosa. La trovate su Facebook: @SaraPGrey e Instagram: @sarap.grey Oppure sul blog: www.sarapgrey.com





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