Genere: Contemporary Romance
Serie: Austen #5
Editore: Newton Compton Editori
Data d'uscita: 9 Agosto 2021
Pagine: 303
Prezzo: e-book 5,99
Odiare
è una parola forte, lo so. Non che non esistano sinonimi azzeccati.
Detestare, per esempio. O aborrire, anche. Ma c’è una sola voce sul
dizionario che possa riassumere davvero quello che provo per Liam Darcy:
odio. Neanche lui sembra avere una grande opinione di me. Dal primo
momento in cui i nostri occhi si sono incrociati non ha fatto altro che
ostacolarmi. È chiaro che non sopporti l’idea che io faccia parte del
suo team. Boccia tutte le mie proposte, si prende gioco delle mie idee,
anche quelle buone. E ogni volta che tento di essere diplomatica
distrugge le mie offerte di pace con uno sguardo sprezzante.
Probabilmente detesta l’idea di non potermi licenziare, visto che lavoro
per il suo cliente. E purtroppo per lui io non ho nessuna intenzione di
andarmene. Qualcuno una volta ha detto che il confine tra amore e odio è
molto sottile. Non ho idea se sia vero o meno, ma di sicuro io e Liam
facciamo scintille…
Cari Magnetici, eccoci arrivati all’ultimo volume di questa serie che ricalca i romanzi austeniani e che non poteva che chiudersi con la rivisitazione di “Orgoglio e Pregiudizio”. Laney (la nostra Elizabeth “millenial”) e Liam (il cupo Fitzwilliam Darcy) sono due personaggi solidi, reali, che da una parte rientrano nel perfetto e cosiddetto “office romance/hate to lovers), e dall’altra ci regalano una rivisitazione contemporanea senza trascurare i punti salienti della storia originale, ma con tante peculiarità narrative.
«Mi faceva diventare matto. Io le restituivo volentieri il favore, ma non potevo fare a meno di chiedermi se non fosse sintomo di qualcosa di più profondo, qualcosa di più grande di quello che sembrava. Non ero in grado di descriverlo con esattezza. Non riuscivo a trovare una parola che esprimesse con precisione quello che avevo provato stringendola tra le mie braccia. Non sapevo come descrivere la sensazione della sua mano nella mia, o il ritmo del mio cuore quando lei aveva sollevato il mento per incrociare il mio sguardo, quando mi aveva rivolto il suo sorriso raggiante.»
Il ballo, i continui rifiuti di Liam, la testardaggine e il coraggio di Laney, la chiassosa famiglia Bennet (che qui è meravigliosamente composta al contrario da tutti fratelli maschi) riescono a darci una lettura nuova e avvincente: perfino Caroline (Bingley) e la zia Catherine risultano gli elementi ideali di un incastro complementare. Non solo rivisitazione, ma il cammino di due persone frenate da contrapposizioni personali, familiari, lavorative e che percepiscono questo spazio che li separa.
«Eravamo un’onda che lambisce la spiaggia, l’incontro di due forze nell’infinito bacio delle correnti. Il mare e la riva, la spiaggia accarezzata dal sole e l’oceano tempestoso. Due elementi che si univano per stare eternamente insieme, che si gonfiavano a ogni marea, che si baciavano sulla cresta di ogni onda. Un lampo accecante. Un sussulto di piacere. Un gemito gutturale. Fummo risucchiati verso il fondo, catturati dalla risacca e trascinati via. Quando tornammo in noi, alla deriva, sembrava che fosse passato molto tempo.»
I POV sono alternati in prima persona, e questo conferma ulteriormente la bravura dell’autrice, che su Liam ha dovuto costruire un tutto interiore, mancante da sempre nella versione austeniana, e che rendono il libro unico, senza appesantire la lettura e molto fluido. Una storia che non deve assolutamente mancare alle austeniane DOC, ma anche a chi vuole leggere un libro che lascia pienamente soddisfatti.
Speriamo solo che la CE ci porti in italiano anche le storie (intraviste) dei fratelli Bennet.
«Mi faceva diventare matto. Io le restituivo volentieri il favore, ma non potevo fare a meno di chiedermi se non fosse sintomo di qualcosa di più profondo, qualcosa di più grande di quello che sembrava. Non ero in grado di descriverlo con esattezza. Non riuscivo a trovare una parola che esprimesse con precisione quello che avevo provato stringendola tra le mie braccia. Non sapevo come descrivere la sensazione della sua mano nella mia, o il ritmo del mio cuore quando lei aveva sollevato il mento per incrociare il mio sguardo, quando mi aveva rivolto il suo sorriso raggiante.»
Il ballo, i continui rifiuti di Liam, la testardaggine e il coraggio di Laney, la chiassosa famiglia Bennet (che qui è meravigliosamente composta al contrario da tutti fratelli maschi) riescono a darci una lettura nuova e avvincente: perfino Caroline (Bingley) e la zia Catherine risultano gli elementi ideali di un incastro complementare. Non solo rivisitazione, ma il cammino di due persone frenate da contrapposizioni personali, familiari, lavorative e che percepiscono questo spazio che li separa.
«Eravamo un’onda che lambisce la spiaggia, l’incontro di due forze nell’infinito bacio delle correnti. Il mare e la riva, la spiaggia accarezzata dal sole e l’oceano tempestoso. Due elementi che si univano per stare eternamente insieme, che si gonfiavano a ogni marea, che si baciavano sulla cresta di ogni onda. Un lampo accecante. Un sussulto di piacere. Un gemito gutturale. Fummo risucchiati verso il fondo, catturati dalla risacca e trascinati via. Quando tornammo in noi, alla deriva, sembrava che fosse passato molto tempo.»
I POV sono alternati in prima persona, e questo conferma ulteriormente la bravura dell’autrice, che su Liam ha dovuto costruire un tutto interiore, mancante da sempre nella versione austeniana, e che rendono il libro unico, senza appesantire la lettura e molto fluido. Una storia che non deve assolutamente mancare alle austeniane DOC, ma anche a chi vuole leggere un libro che lascia pienamente soddisfatti.
Speriamo solo che la CE ci porti in italiano anche le storie (intraviste) dei fratelli Bennet.
#1 Wasted Words - Nel silenzio del mio amore
#2 A Thousand Letters - Mille lettere d'amore
#3 Love, Hannah - Quante volte ho scritto ti amo
#4 Love Notes - Ti insegnerò ad amare
#5 Pride and Papercuts - Orgoglio e scintille
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