Genere: Thriller, con sfumature dark romance - M/M
Serie: Primo di una dilogia
Editore: O.D.E. Edizioni
Pov: prima e terza persona alternati
Data d'uscita: 16 Dicembre 2020
Pagine: 170
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo 12,99
Autoconclusivo
La
sodomia è peccato. L’odore del sesso è peccato. Davide Profeta non può
ignorare la voce della coscienza, quella stessa che l’ha accompagnato
fin dall’infanzia. La belva dentro di lui è assetata di sangue e darle
libero sfogo è quanto di più appagante ci sia al mondo. Almeno fino
all’incontro con Noah. Un angelo dai capelli biondi che riuscirà a
controllare la belva, ad ammansirla. Può l’amore prevalere sull’istinto?
Possono l’acqua santa e il diavolo innamorarsi a tal punto da diventare
una cosa sola?
La prima versione che ho letto di questo libro, ormai quasi due anni e mezzo fa, mi aveva lasciata senza fiato, innamorata dei due personaggi ma non nello stesso modo in cui lo ero di altri. Avevo voluto il cartaceo nella mia libreria, io che non amo molto la carta (l’annusatrice di libri a casa mia è mia figlia) ho voluto il mio Killer lì accanto a me.
Questa seconda versione conferma quell'amore viscerale, non tanto per il personaggio deviato e le sue azioni chiaramente non condivisibili, quanto per la scrittura di Irene che riesce a far innamorare il lettore anche di un serial killer.
Confermo ogni parola scritta nella precedente recensione soffermando questa nuova sulle parti inedite e sul nuovo stile scelto all'interno della trama. Dopo un iniziale smarrimento nella lettura, sono entrata nell’ottica della narrazione scelta e ho amato le nuove aggiunte e l'approfondimento di alcune parti. Il mio Killer rimane sempre il mio killer e il suo angelo è anche un po' il nostro.
In attesa del seguito…
Questa seconda versione conferma quell'amore viscerale, non tanto per il personaggio deviato e le sue azioni chiaramente non condivisibili, quanto per la scrittura di Irene che riesce a far innamorare il lettore anche di un serial killer.
Confermo ogni parola scritta nella precedente recensione soffermando questa nuova sulle parti inedite e sul nuovo stile scelto all'interno della trama. Dopo un iniziale smarrimento nella lettura, sono entrata nell’ottica della narrazione scelta e ho amato le nuove aggiunte e l'approfondimento di alcune parti. Il mio Killer rimane sempre il mio killer e il suo angelo è anche un po' il nostro.
In attesa del seguito…
PRIMA RECENSIONE
Con il libro appena finito in mano mi faccio una domanda:
Cosa mi aspettavo di leggere?
Non quello che ho letto, di certo mi aspettavo qualcosa di più cruento, più sangue, più scene splatter… e, invece, mi sono trovata davanti a una fantastica storia d’amore.
Mi è piaciuto di meno?
NO.
Non farò, come al mio solito, un racconto breve della trama, perché essendo un thriller di un certo spessore nulla può essere rivelato al lettore, nemmeno la parte iniziale. Davide Profeta è il nostro protagonista, un uomo con un passato importante, con dei genitori che hanno segnato la sua vita con la loro presenza e con la loro assenza. Un uomo, un mostro. Lui stesso si definisce così, ma lui ritiene mostruosa una parte di sé che non può controllare, che ritiene sbagliata, immonda. Il lettore intuisce subito il suo tormento e lo giustifica, giustifica le azioni nefaste di un uomo che uccide, ne dà una spiegazione e in cuor suo lo accetta. È continuando la lettura che si scopre che Profeta è un malvagio puro: uno a cui piace sentire l’odore del sangue, a cui piace sentire la sofferenza umana, la vita scivolare via tra le sue mani. Non è un mostro che si inebria della decisione di lasciar vivere o morire, è un mostro che vuole il suo tributo di sangue e che lo pretende, sempre più spesso.
Ossessione o amore, è il dilemma di ogni persona che vede negli occhi di un altro la propria condanna a morte. Davide ama, ama follemente allo stesso modo in cui uccide. Il suo cuore galoppa ogni volta che i loro occhi si incontrano e smette di battere ogni volta che lui gli rivolge la parola. Non comprende questi sentimenti così forti perché in vita sua non ne ha mai provati, la sua vita è stata un susseguirsi di sopportazione e disgusto verso tutti gli esseri umani, verso alcuni più che altri.
Questo non pensavo di trovare: una storia d’amore così intensa da coinvolgermi e da far passare in secondo piano le scene più cruente. Mi sono innamorata con loro, ho sentito ogni singolo dolore e ogni singolo piacere di entrambe e mi fa male ancora il petto se penso al capitolo 14, il migliore di tutto il libro, dove si capisce veramente di che entità di sentimenti stiamo parlando; sospiro ancora, mentre scrivo questa recensione, non so se io sarei capace di provare tanto amore nella mia vita.
Credo che la scrittrice avrebbe potuto osare di più nelle scene di violenza, ma non so se la storia avrebbe potuto avere lo stesso risalto che ha in questo bilanciamento tra amore e morte, un bilanciamento studiato per far prevalere l’amore sulla morte. Credo che più sarebbe stato troppo, anche se non ne ho avuto abbastanza e questo libro mi ha lasciato con tanti interrogativi e tanti dubbi, ma come sarebbe potuto essere altrimenti?
Avvicinatevi senza paura a questo libro: avvicinatevi con cautela al Killer, avvicinatevi piano all’amore, potreste esserne travolti e trovare solo la morte.
Buona lettura!
Cosa mi aspettavo di leggere?
Non quello che ho letto, di certo mi aspettavo qualcosa di più cruento, più sangue, più scene splatter… e, invece, mi sono trovata davanti a una fantastica storia d’amore.
Mi è piaciuto di meno?
NO.
Non farò, come al mio solito, un racconto breve della trama, perché essendo un thriller di un certo spessore nulla può essere rivelato al lettore, nemmeno la parte iniziale. Davide Profeta è il nostro protagonista, un uomo con un passato importante, con dei genitori che hanno segnato la sua vita con la loro presenza e con la loro assenza. Un uomo, un mostro. Lui stesso si definisce così, ma lui ritiene mostruosa una parte di sé che non può controllare, che ritiene sbagliata, immonda. Il lettore intuisce subito il suo tormento e lo giustifica, giustifica le azioni nefaste di un uomo che uccide, ne dà una spiegazione e in cuor suo lo accetta. È continuando la lettura che si scopre che Profeta è un malvagio puro: uno a cui piace sentire l’odore del sangue, a cui piace sentire la sofferenza umana, la vita scivolare via tra le sue mani. Non è un mostro che si inebria della decisione di lasciar vivere o morire, è un mostro che vuole il suo tributo di sangue e che lo pretende, sempre più spesso.
Ossessione o amore, è il dilemma di ogni persona che vede negli occhi di un altro la propria condanna a morte. Davide ama, ama follemente allo stesso modo in cui uccide. Il suo cuore galoppa ogni volta che i loro occhi si incontrano e smette di battere ogni volta che lui gli rivolge la parola. Non comprende questi sentimenti così forti perché in vita sua non ne ha mai provati, la sua vita è stata un susseguirsi di sopportazione e disgusto verso tutti gli esseri umani, verso alcuni più che altri.
Questo non pensavo di trovare: una storia d’amore così intensa da coinvolgermi e da far passare in secondo piano le scene più cruente. Mi sono innamorata con loro, ho sentito ogni singolo dolore e ogni singolo piacere di entrambe e mi fa male ancora il petto se penso al capitolo 14, il migliore di tutto il libro, dove si capisce veramente di che entità di sentimenti stiamo parlando; sospiro ancora, mentre scrivo questa recensione, non so se io sarei capace di provare tanto amore nella mia vita.
Credo che la scrittrice avrebbe potuto osare di più nelle scene di violenza, ma non so se la storia avrebbe potuto avere lo stesso risalto che ha in questo bilanciamento tra amore e morte, un bilanciamento studiato per far prevalere l’amore sulla morte. Credo che più sarebbe stato troppo, anche se non ne ho avuto abbastanza e questo libro mi ha lasciato con tanti interrogativi e tanti dubbi, ma come sarebbe potuto essere altrimenti?
Avvicinatevi senza paura a questo libro: avvicinatevi con cautela al Killer, avvicinatevi piano all’amore, potreste esserne travolti e trovare solo la morte.
Buona lettura!
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