martedì 29 dicembre 2020

Recensione a "Di tenebra e d'amore" di Silvia Zucca


Genere: Storico
Editore: More Stories
Pagine: 350
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo flessibile 14,99



Non è facile adattarsi alle usanze di un paese straniero, ma lo è ancor meno quando si è dovuto rinunciare a una promettente carriera artistica. Odyle Chagny è stata costretta a lasciare la Francia e ad accontentarsi di fare l’istitutrice delle due figlie di Lord e Lady Moran. Dalla sua posizione ai margini del bel mondo, la giovane si rende contro ben presto che in quell’ambiente dove tutto sembra perfetto, in realtà molti nascondono oscuri segreti. Che dire per esempio di Lord Tristan Brisbane, l’attraente gentiluomo la cui timida insicurezza mal si accorda con le voci inquietanti che circolano sul suo conto? O dell’avvenente Lady Moran, che pur circondata dal lusso conduce un’esistenza triste e solitaria? Generosa e perspicace, Odyle si ritrova così in una scomoda posizione, scoprendo a proprie spese che nell’Inghilterra puritana di fine Ottocento può bastare un sussurro per distruggere una vita.




Scritto da Silvia Zucca, questo romanzo storico è diverso da tutti gli altri che ho letto fino ad ora. Protagonista è Odyle Latuvielle, vive in Francia con la sua famiglia, ma si trasferisce a Parigi da sola per studiare scultura. Dopo la morte della sorella, i suoi genitori le organizzano un matrimonio con il ricco Victor Rouel, ma lei, disgustata da quell'uomo, non accetta. Victor non vuole un no come risposta, e le rende la vita impossibile. Grazie al suo amico Claude, riesce ad andare a Londra, dove assume un altro cognome e diventa istitutrice nella famiglia Moran.

“Si stava adattando a quella vita tanto diversa dalla sua. Il tempo sembrava scorrere più lentamente e spesso le giornate si stendevano di fronte a lei come un placido cammino su di una strada piana, quasi indistinguibili l'una dall'altra”.

A Londra conosce nuove persone, tra le quali Tristan Brisbane, Lord di Blackborough, che subito la colpisce:

“Più di tutto, era stato quello sguardo a colpirla maggiormente di lui. Quegli occhi blu oltremare che sembravano così tristi, così distanti.”

I due si incontrano diverse volte in modo fortuito, avvicinandosi sempre di più; ma nulla è come appare, e tante cose dovranno accadere prima di svelare i misteri che avvolgono i due personaggi principali. Il libro è scritto bene, i personaggi sono ben caratterizzati, ma ci sono tanti avvenimenti che secondo me rendono la lettura un po' troppo lenta. Il libro si divide in due parti: la prima ha come teatro Londra, mentre la seconda parte della storia si svolge a Blackborough House, in campagna. La protagonista, Odyle, è continuamente fraintesa, e non fa nulla per chiarire le varie situazioni; d'altro canto anche Tristan è frainteso da Odyle in più di un'occasione. Entrambi i protagonisti sono schivi a raccontare di più del loro passato, continuando così ad alimentare i fraintendimenti. La cosa che mi ha colpito di più è che in un romanzo storico la scrittrice abbia inserito un tema piuttosto “pesante”, che personalmente, non mi ha entusiasmato per nulla. Il racconto è pieno di misteri, ma troppo cupo e lugubre per i mie gusti. L'epilogo l'ho trovato poco esaustivo: non si chiariscono alcune situazioni lasciando il lettore insoddisfatto. In definitiva è un romanzo storico un po' fuori dagli schemi, ma che non mi ha impressionata come mi aspettavo.
Ringraziamo l'autrice per averci fornito l'Ebook











 

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