giovedì 30 gennaio 2020

Recensione a "Tocka" di Elvereth Ahn




Genere: Mafia Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 4 Luglio 2019
Pagine: 476
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo flessibile 14,56

Autoconclusivo


Mi chiamo Julia e sono una donna.

No.

Mi chiamo 145681 e sono una puttana.
Non ricordo cosa significhi essere amata, desiderata, protetta. Odio gli uomini e le loro viscide mani, il loro fiato sul viso e la loro presunzione di essere i re del mondo.
Odio tutto.
Vorrei essere morta.
Lo vorrei, finché le porte della mia prigione non vengono abbattute da Lui. Un uomo che stravolge le mie convinzioni.
E risveglia i miei sensi.
La mia umanità.

Mi chiamo Viktor e sono un mostro.
Sì.
Covo rabbia e desiderio di vendetta per chi mi ha portato via tutto.
Il mio mondo.
La mia vita.
Il mio angelo.
Per questo le armi sono diventate le mie migliori amiche, insieme alla furia più spietata.
Non so cosa significhi la pietà. Non ne ho. Soprattutto con uomini che in realtà sono animali e osano far del male a chi meriterebbe solo di essere protetto.
Poi incontro i suoi occhi azzurri e la sua forza.
E tutte le mie convinzioni crollano.
Ma la mia ira e la mia vendetta si rinsaldano.

Io ucciderò.
Io rinascerò.
Io porterò vendetta.
Io mi fiderò di lui.
Insieme ameremo.
E l’amore segnerà la nostra vita ancor più del dolore.





Ho iniziato a leggere con il cuore leggero? Sicura che mi sarebbe piaciuto?

No, non giudico mai un libro a prescindere, non guardo il nome di chi scrive, non è sempre una garanzia… ma veniamo al sodo.

Ho amato questo libro, adorato dalla prima all'ultima pagina, divorato, sottolineato, vissuto… sofferto.

Julia e Viktor sono due personaggi forti, con un passato duro alle spalle e una sofferenza che li schiaccia e governa ogni loro decisione, ogni scelta per il futuro.

Non ci sono solo loro nella storia, i personaggi che ruotano, con scadenza regolare, nel racconto, che hanno un ruolo ben preciso sono abbastanza da far capire che l’autrice ha la padronanza degli eventi e del peso che ogni personaggio ha negli stessi.

Sono costretta, fisicamente ed emotivamente, a fermarmi solo su uno dei personaggi della storia: Viktor, non me ne voglia Julia, amo anche lei, ma il personaggio principale maschile ha bisogno di un posticino tutto suo in questa recensione.

Viktor è un antieroe, uno di quelli che la Marvel si sogna, uno di quelli che compie azioni efferate per un fine, uno scopo superiore… ma che non risparmia le sue vittime, anzi, gode nel farle soffrire, gode nel sentire il loro sangue fra le dita delle mani, nel sentire la loro disperazione, leggere la loro paura. Uno di quelli che non riesce a soddisfare la propria bramosia, se non toccando con mano la loro sofferenza.

Io amo quest’uomo. Le sue sfaccettature, ogni sfumatura che l’autrice gli ha concesso, sembrano quasi reali, sembra che sia stato lui stesso a dirle come descriverlo, come caratterizzarlo, sembra vivo, come se avesse avuto bisogno di raccontarci la sua storia e avesse deciso di farlo affidandosi ad una scrittrice. 

Il suo personaggio è nettamente superiore, come caratterizzazione a quello femminile, nella mia percezione personale, ho trovato molto più intrigante ogni sua riflessione e ogni sua decisione rispetto a quella di Julia, che sembrava quasi obbligata nella sua struttura narrativa. Non ho mai dubitato delle scelte di lei, mentre ho tremato ogni volta che era Viktor a prendere la parola.

L’alternanza di POV non è sempre la canonica 1 a 1, questo perché è necessario per i vari personaggi completare le proprie riflessioni e le proprie azioni, non possono ascoltare le esigenze dell’autrice, è lei che deve adeguarsi a loro.

La scrittura è scorrevole, piacevole, a tratti romantica, a tratti cruda e dolorosa, ma sempre ricca di particolari che non danno fastidio al lettore, che non gli impediscono di immaginare, ma che dicono tutto quello di cui ha bisogno per vivere con i personaggi la storia.

Ho amato la loro storia, ho amato l’epilogo.

Vi lascio le istruzioni per l’uso di questo libro, mi raccomando non fate come me… oppure sì, perché è bellissimo quando non si riesce a dormire perché si ha voglia di finire un libro!

Consigli per l'uso:

1. Non iniziare a leggere TOCKA di sera.

2. Non prendere in mano il Kindle se ci si alza di notte per andare al bagno.

3. Non prendere il Kindle la mattina prima di fare colazione.

4. Resistere e non chiamare l'autrice verso l'80% del libro.


5. Finire di leggere e piangere... tanto 😍














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