giovedì 5 settembre 2019

Recensione a "Apnea" di Sara P. Grey




Genere: Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 6 Novembre 2018
Pagine: 238
Prezzo: e-book 0,99 cartaceo flessibile 9,00


Chi può dire se, di due puzzle dai pezzi danneggiati, non se ne possa creare uno, meravigliosamente nuovo e inaspettato?



Due corpi spezzati, pezzi di un puzzle da rimettere insieme senza istruzioni ed una vita che fa fatica a trovare un senso o un equilibrio, Cassandra e Ethan non potrebbero essere più diversi. E nemmeno più simili.

Lui è un campione del nuoto alla deriva, caduto in disgrazia dopo un incidente in moto che gli è costato la spalla, i sogni e la carriera. Lei una fisioterapista dalle mani magiche, ma scarsamente dotata per i rapporti interpersonali. Quando si incontrano, è subito odio... oppure no?
Mentre il tempo passa e la fatica di rimettersi in carreggiata comincia a farsi sentire, Ethan si rende conto che quella ragazza scontrosa che non si lascia abbindolare dal suo fascino potrebbe essere la stravagante risposta alle sue preghiere, il biglietto di solo ritorno alle gare e alla sua vecchia vita. 
L’unico problema è: come convincerla a fidarsi e ad aiutarlo? E cosa fare quando le cose si complicheranno e si scoprirà che, in effetti, avvicinarsi è stata la parte più facile di tutto il piano?

Avviso dell'autrice: APNEA è un romanzo autoconclusivo di quelli puliti. Niente scene o linguaggio esplicito, solo buoni sentimenti e qualche peripezia prima del lieto fine... io vi ho avvisate!




“Ho vissuto tutta la mia vita in apnea. È una cosa che conosco, una cosa, forse l’unica, che posso controllare.” 

Bentrovate Magnetiche, ho letto incuriosita dal nome Apnea, libro dell'autrice che ho conosciuto con Dolce come fiele edito Dri Editore. 
In questa storia incontreremo due ragazzi che hanno vissuto una fetta della propria esistenza in apnea, uno nel senso letterale del significato della parola, l'altra senza accorgersene, isolandosi da tutto il mondo.
Ethan e Cassandra, nuotatore professionista e fisioterapista per vocazione, reduci da due incidenti che li hanno segnati nel fisico e soprattutto nell’anima. Due ragazzi che decidono di ricominciare a piccoli passi, prima insieme poi nuovamente divisi dal destino. Ma sicuri che sia il destino e non la volontà a dividere due persone? Non posso rispondervi, lo saprete solo leggendo il libro,  ambientato in una piccola cittadina fatta di silenzio. Il silenzio si sa, ci riavvicina a noi stessi...

"Devo tenermi queste cicatrici, venirci a patti e sai cosa ti dico? Mi sta bene: le cicatrici non fanno di noi quello che siamo, non ci definiscono” aveva concluso “e di certo non ci fermeranno.”

Il libro presenta un incipit accattivante e la scrittura risulta piacevole e fluida, il pov narrante è  onnisciente e i dialoghi sono ben articolati. Le descrizioni dei luoghi sono dettagliate senza mai sfociare nell'eccesso. Ethan risulta caratterizzato bene, un ragazzo combattuto fin dalla giovane età che non si è sentito mai abbastanza e questo è il motivo che lo ha fatto sempre vivere sfidando e cercando di superare i propri limiti. Cassandra è  una ragazza che ha deciso di vivere ai margini della società perché non si sente più accettata da coloro che la circondano, essendo una società fatta di apparenza e non sostanza che la spinge a chiudersi in se stessa. Importante nella vita della protagonista sarà la nonna, figura di polso ma dolce. Io ho adorato Pierre il gentilrospo, un elemento che tutti dovremmo avere ed è la cosa che adoro di questa autrice, dare alle piccole cose che ci sono intorno un'importanza che nessuno di noi gli dà, ma che invece sono dei punti fermi nella nostra quotidianità. Perché leggere apnea vi domanderete. Per capire quanto valga la vita, vissuta a pieno e non costantemente a metà, respirando ogni attimo che vi viene concesso.

“Ma non potevi avere un gatto come tutte le persone normali?” Cassandra, che non lo aveva sentito scendere dall’auto, trattenne una risata: “Scherzi? Fino a ieri non sapevo prendermi cura nemmeno di me stessa, figuriamoci di un altro essere vivente. E poi, un gatto te lo devi meritare.” Lui si voltò sorpreso a scrutarla: quella ragazza era davvero strana. Non solo parlava con i rospi, ma aveva delle idee tutte sue: alcune erano geniali, altre un tantino strambe, tutte esercitavano un fascino irresistibile. “Quindi finora ti sei meritata solo un rospo?” “Un gentilrospo” lo corresse “E non farti sentire da lui, potrebbe prendersela a male.”

Complimenti a Sara, aspetto un tuo prossimo lavoro.

Così, quando era arrivata in palestra quella sera Ethan non c’era. Constatarlo le aveva aperto una voragine nel cuore e le aveva fatto capire su sé stessa e quello che provava più di quanto avesse fatto una giornata intera a rimuginarci sopra: era spaventata da morire, ma anche irrimediabilmente cotta, fregata senza possibilità di appello.





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