venerdì 30 agosto 2019

Recensione a "Stupefacente Banalità" di Pitti Duchamp








Genere: Contemporaneo
Editore: Dri Editore
Data d'uscita: 26 Agosto 2019
Prezzo: e-book 0,99




«Vuole essere trattata come una donna o come un cliente?»

«Come cliente, ci mancherebbe!» rispose Mimì senza guardarlo negli occhi.
«Peccato, mi sarebbe piaciuto di più che avesse scelto la prima opzione.»
Lui è il manager di punta di un’azienda produttrice di macchinari agricoli,malato di lavoro. Lei una ex modella con figlio problematico a carico, che tenta di riciclarsi nel mondo dell’agricoltura senza la minima preparazione. Lui fa della calma e del sangue freddo le sue migliori virtù, lei dell’ansia il suo peggior difetto. Tra ricordi dolorosi che affiorano inesorabili dal passato, crisi post adolescenziali di un figlio cresciuto senza padre e problemi economici di ogni sorta, una storia solo apparentemente banale si fa strada tra le piante di ulivodella nostra splendida toscana,diventando piano piano… stupefacente!

La nostra brava Pitti, dopo l’incredibile successo del suo regency Frittelle al Miele e altre dolcezze, accetta la sfida che le abbiamo proposto e ci regala questo magnifico romance contemporaneo, che siamo sicuri vi rapirà fin dalle prime battute. Grazie!



Un attimo. Solo uno. Come poteva passare così lentamente il tempo? Di solito un attimo era un attimo, non c’era tanto da fare in un attimo. Invece quel tempo si dilatò. Un attimo divenne un’ora in cui loro due si fissarono nel tepore del bagno scaldato dai vapori.
 
Salve a tutti Magnetici e ben trovati dopo la pausa estiva, per chi l’ha fatta. Voglio parlarvi dell’ultimo libro della bravissima Pitti Du Champ edito Dri Editore. Questo è un contemporaneo e parto con il dire che mentre nello storico questa autrice brilla di luce propria illuminando tutto ciò che la circonda, in questo caso l’ho trovata alquanto forzata.
Incontreremo Raimondo, un uomo in continua lotta con se stesso che cerca di piacere agli altri perché non è stato abbastanza per una figura importante nella vita di ogni essere umano. Il suo cammino incrocerà quello di Artemisia, o meglio Mimì, in un modo alquanto bizzarro. Una donna single che ha affrontato tutte le difficoltà che la vita le ha messo di fronte a testa alta, a volte “vendendo il suo corpo”, ma non la sua dignità, fidandosi di pochi, anzi quasi di nessuno, fino all’incontro con Raimondo che sembrava il principe dall’armatura lucente, ma... Non vi racconto altro per non rovinarvi la sorpresa.


Porca vacca. Porca di quella vacca. Porchissima vacca! Dio, quella era la regina, anzi, l’imperatrice delle figure di merda. «Ma lei è una donna!»

 
Il pov della storia è in terza persona, l’incipit è molto lento e devo essere onesta, anche l’intera storia risulta piuttosto rallentata eccetto il momento del cliffangher  in cui sembra accelerare per poi avere una battuta di arresto fino alla conclusione, che mi è apparsa piuttosto frettolosa, lasciando aperti alcuni punti. Durante la lettura non ho riscontrato errori che potessero infastidirne l’andamento. La descrizione dei luoghi è buona, ci fa viaggiare tra le “delizie dei castelli romani” e le verdeggianti colline ordinate della Toscana, e non vi nascondo che ha suscitato la mia curiosità parlando di una località che sicuramente andrò a visitare, ma non è stata altrettanto dettagliata in quella dei personaggi e nell’intero sviluppo della narrazione. L’autrice affronta, o meglio cerca di affrontare, temi come il rapporto tra genitore e figli adolescenti, soprattutto quando la figura è single, quindi le difficoltà maggiori che si incontrano a dover fungere sia da madre che da padre contemporaneamente; o a quando il bene diviene soffocante e non si permette di sbagliare a chi invece per crescere deve cadere e rialzarsi per capire la differenza tra giusto e sbagliato. Viene anche descritto il difficile rapporto che un uomo può avere con se stesso e con il proprio aspetto, il non sentirsi mai abbastanza, cercando di apparire diversi da come si è, a volte snaturando il proprio io per farsi accettare in una società dove l’involucro esterno conta più dell’essere.


«Ricordatelo bene che è tua madre e comportati da uomo. Portale rispetto perché è una donna e perché è tua madre! Gli uomini fanno così, i burattini invece scimmiottano i burattinai stronzi come i tuoi amici»

 
Nel complesso mi è piaciuto? Sì. È un libro con grandi potenzialità anche se non sviluppato al meglio, del quale consiglio comunque la lettura, perché ad ogni libro deve essere data una possibilità. Attendo comunque il prossimo lavoro di questa bellissima e brava scrittrice. Le faccio il mio in bocca al lupo.


… Aveva un corpo di sostanza, un seno morbido premuto su di lui, un sedere piccolo e alto, non apprezzabile per lui che amava strizzare bei sederi carnosi corredati da qualche accenno di cellulite. Aveva sempre pensato che la cellulite fosse direttamente proporzionale all’intelligenza di una donna…



Ringraziamo la CE per averci fornito l'Ebook


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