lunedì 28 maggio 2018

Recensione a "Iron Flowers" di Tracy Banghart




Genere: Fantasy
Editore: DeA
Data d'uscita: 29 Maggio 2018
Pagine: 384
Prezzo: eBook 6,99 - cartaceo 15,90




Audace, potente, magnifico. Un fantasy imperdibile, romantico come The Selection e brutale come Il racconto dell’ancella.

Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.
Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.









Oggi voglio narrarvi una favola. Una storia di amore, d’odio e di avventura. Sì, perché in questo libro tutto è talmente ben miscelato da riuscire a ottenere un’opera che  mi ha piacevolmente stupita, emozionata, e che voglio assolutamente consigliarvi.
Serina e Nomi erano come qualunque altra figlia nella gelida città industriale di Lanos. Ma Serina aveva la propria bellezza. E Nomi aveva un segreto.

Ma iniziamo col descrivere il mondo che la scrittrice ci dipinge: in questo luogo fantasy e distopico, gli uomini hanno prestigio, potere, cultura. Le donne sono relegate a ruoli marginali: schiave, sguattere, serve. Non possono ambire a una libertà di scelta o di parola o a una posizione socialmente più elevata e, cosa gravissima, non possono acculturarsi. Difatti le scuole sono privilegio dei maschi e imparare a leggere è considerato un atto gravissimo per una donna e punibile alla stregua dell’omicidio. L’unica speranza di uscire da questa realtà di povertà e stenti, per le ragazze più belle e avvenenti, è divenire una delle Grazie. Le Grazie altro non sono che le mogli del Supremo, il Re. Ogni tre anni il sovrano ha il diritto di scegliersi tre donne, che diventeranno sue mogli e vivranno a palazzo, conducendo una vita dignitosa e salvando la propria famiglia dalla povertà.
In questa limitante realtà, è proprio con due donne, due sorelle, che si apre il nostro racconto.
Serina e Nomi. Due personalità completamente opposte, apparentemente legate solo dal sangue.
Serina è bella, educata, compita, e sin dalla nascita è cresciuta con l’unico scopo di divenire una Grazia e salvare tutta la sua famiglia da disagi e difficoltà economiche. Per questo ha dedicato la sua infanzia a cercare di diventare il più attraente possibile, curando ogni lato della sua persona, e facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per farsi notare dal sovrano. Inoltre il suo scopo è che sua sorella diventi la sua Ancella, poiché le Grazie possono scegliersi una cameriera personale, e desidera che Nomi viva accanto a lei a palazzo.
Nomi, diversamente della sorella, è uno spirito ribelle. Selvatica e indomabile, mal digerisce le limitazioni che le impone la società per il fatto stesso di essere donna. Non ama essere trattata come un burattino e non condivide assolutamente il modo di pensare di Serina. Per lei, una gabbia dorata è pur sempre una gabbia, e doversi concedere a un estraneo per un po’ di agi e di lusso, non è un’opzione valutabile. Per di più sviluppa col tempo un’avversione totale per le regole: infatti, in gran segreto, impara a leggere col fratello gemello, l’unico in famiglia a cui è dato accesso a un’istruzione.
Ora, dopo questo lungo prologo, se vi dicessi che ad essere scelta come Grazia dell’Erede, primogenito del re, non sarà Serina ma Nomi?
E ancora, se vi dicessi che la delicata Serina verrà accusata di saper leggere e verrà confinata in un’isola che rappresenta l’inferno in terra? Ce la faranno queste due sorelle, in queste situazioni estreme per entrambe, a sopravvivere, a ritrovarsi e soprattutto, a crearsi un proprio posto nel mondo? Leggetelo e lo saprete!
Ci troveremo davanti due storie che avverranno in contemporanea, poiché spazieremo da una sorella all’altra in ogni capitolo, ma affronteremo due realtà completamente diverse.
La prima vede Nomi, la ribelle, che dovrà sopravvivere a palazzo reale, con un giovane futuro “marito” che odia, un cognato che… e con l’enorme  senso di colpa per aver condannato Serina  a scontare una pena che non le spettava. La giovane ragazza imparerà a sue spese a non giudicare dalle apparenze, apprenderà segreti celati dietro il governo “maschilista” della sua epoca, e si troverà a fare i conti con intrighi e ingiustizie, che la faranno maturare molto nel corso dell’opera.

Le mancava Serina. Nomi aveva sempre saputo che un giorno avrebbe dovuto dire addio al fratello e ai genitori. Ma lei e Serina sarebbero dovute restare insieme.

Alternata  a Nomi la storia di Serina, forse la più sfortunata fra le due sorelle,  che da aspirante moglie del futuro re, abituata ad essere curata e coccolata sin da piccola, si troverà a dover combattere per poter sopravvivere, per poter mangiare,  in un luogo disumano, cercando di non cedere alla disperazione, una realtà dove “uccidi o sei ucciso”, un posto dove le donne rappresentano il “passatempo” delle guardie e non hanno più nulla, neanche la dignità. Dovrà trovare la forza di andare avanti, il coraggio di non mollare e la speranza, un giorno, di uscirne viva e di poter rivedere la sorella. Farà la conoscenza di persone molto diverse dalla realtà che era stata la sua vita finora, comprenderà Nomi, arrivando a stimarla e pentendosi di quello che è sempre stato il loro rapporto. Assisterà ad atroci tormenti, alla brutalità dell’uomo, e capirà quanto quella realtà sia sbagliata, quanto l’unione faccia la forza, quanto sia importante la libertà di vivere, di scegliere, di essere donna.
Se Nomi si fosse trovata al suo posto non si sarebbe mai arresa. Le si riempirono gli occhi di lacrime. Doveva continuare a lottare.

Che dire di questo libro? Mi è piaciuto dalla prima all’ultima pagina. Scritto a POV alterni, ti catapulta nelle peripezie di queste sorelle, che apparentemente sembrano molto diverse, soprattutto all’inizio del libro, ma andando avanti con le pagine ti rendi conto di quanto invece siano simili, di quanto siano legate. Serina inizialmente era un personaggio che non mi aveva fatto impazzire come caratterizzazione, ma devo ammettere che con lo svolgersi della storia l’ho totalmente rivalutata, arrivando ad adorarla quanto Nomi. La crescita psicologica delle due protagoniste, trovatesi ognuna a dover combattere contro i propri incubi, le proprie convinzioni e anche contro se stesse per il bene dell’altra, è stata la ciliegina sulla torta. L’amore, che entrerà nelle vite di entrambe in punta di piedi e in un momento assolutamente inaspettato, non ha fatto altro che rendere questa storia ancora più bella, più emozionante. Anche i personaggi secondari sono ben definiti e ben introdotti nella storia. Colpi di scena ti lasceranno col fiato sospeso, non facendoti mai annoiare. Un romanzo veramente molto ben fatto! È la prima opera che leggo della scrittrice, ma dopo questo libro dovrò assolutamente recuperare tutto ciò che ha scritto e, cosa ancora più importante: quando uscirà il secondo?
Perché ora mi domando come riuscirò ad aspettare!

Alle donne era proibito leggere. Era proibito scegliersi un marito, un lavoro, un futuro. Proibito pensare al proprio bene. Proibito scegliere.


Meritatissimi!


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