venerdì 30 marzo 2018

Recensione a "Qualcosa in cui credere" di Enedhil




Genere: Fantasy M/M
Editore: Triskell Edizioni
Data d'uscita: 27 Febbraio 2017 
Pagine: 243
Prezzo: eBook 5,99

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Quando il Parco Giochi sulla collina di Accession apre i cancelli, Fabien, il razionale e diffidente fabbro del villaggio, decide di darla vinta alla curiosità e di attraversare il confine che lo separa da quel mondo fatto di ingegnosi artifici. Sotto al tendone de “Il Giardino di Ghiaccio”, circondato da atmosfere innevate e gelide statue che sembrano vive, il giovane conosce Riw, un misterioso ragazzo che dice di essere l’Inverno e che scalda il cuore del fabbro con un fuoco ben diverso da quello a cui è abituato.

A dieci anni da quell’incontro, spinto da sensazioni che non riesce più a controllare, Fabien ritorna ad Accession. Qui il suo bisogno di ritrovare quel giovane che sembrava padroneggiare la neve e il ghiaccio diventa più incalzante. Fabien vede ben presto esaudito quel desiderio, ma quando Riw gli chiede di seguirlo, rivelandogli una verità incredibile, si ritrova coinvolto in uno scontro dal quale dipende il destino del suo mondo.
In un Tempo dominato da Stagioni ed Elementi, riuscirà Fabien ad ascoltare il proprio cuore e a trovare qualcosa in cui credere?







Buongiorno magnetiche, oggi vi parlerò del romanzo fantasy “Qualcosa in cui credere” di Enedhil, edito Triskell Edizioni.

Con questo romanzo ci troviamo davanti a una storia puramente fantasy, con le stagioni che rispecchiano in pieno delle divinità, prendendo forma umana e vivendo liberamente sulla terra insieme agli uomini.

Il protagonista della storia è Fabien, un giovane fabbro che lavora nella bottega del padre. È un ragazzo con la testa sulle spalle, non crede nella magia, anzi, è convinto che tutto abbia un’origine ben precisa e scientifica. Proprio per questo non capisce l’interesse verso il parco giochi che, ogni anno, si esibisce alle porte del suo paese.
Spinto da una curiosità che non si sa spiegare, entra dentro un tendone che nessun altro sembra intenzionato a visitare e, qui, in uno scenario fiabesco e ricoperto di soffice neve e ghiaccio, incontra un ragazzo bellissimo che gli rivela di essere l’Inverno. Fabien è destabilizzato, non crede assolutamente alle parole del giovane, ma appena le loro labbra si toccano in un flebile bacio, tutte le certezze che fino a quel momento avevano governato l’animo di Fabien, si sciolgono come neve al sole e mosso da pensieri e sentimenti contrastanti, scappa in preda allo shock.

Passano dieci anni, l’animo del giovane fabbro si è temprato in quello di un uomo diverso, che sa riconoscere i suoi sentimenti: sa di provare delle pulsioni per gli uomini, ma quel giovane giostraio gli è rimasto nella testa e nel cuore. Così decide di ritornare a casa dopo essere stato a lavorare lontano tutti questi anni, nella speranza di liberarsi dal pensiero assillante del ragazzo.
Da questo momento la sua vita verrà stravolta. Scoprirà che ciò che gli disse tanti anni addietro il giovane giostraio è la pura verità e si ritroverà, suo malgrado, a combattere una battaglia magica più grande di lui.
È proprio il giovane, che gli umani chiamano Riw a chiedergli aiuto, rivelandogli segreti antichi. A questo punto Fabien deve decidere se “credere” a ciò che il giovane gli rivela oppure andarsene via e lasciare tutto quello che ha imparato ad amare.
Insieme a Riw, impariamo a conoscere anche le altre stagioni: Autunno, Primavera ed Estate, e insieme a loro, e legati a loro, conosciamo gli elementi: Terra, Fuoco, Acqua e Aria.
Un personaggio importante che insieme ai nostri protagonisti avrà un ruolo fondamentale è Acqua, creato direttamente dall’Inverno e legato a lui come se fosse una parte di sé. Non solo un fratello, ma anche un amante, un compagno di vita e anche un figlio, perché da lui generato. Acqua è un essere dalle sembianze maschili che si fa chiamare Alair, e aiuterà il nostro fabbro nell’accettazione e nella scoperta dei suoi poteri.

Le mie considerazioni alla fine della lettura sono buone. È un romanzo intriso di magia, dove la narrazione si alterna tra fiaba e racconto, in cui l’amore è il tassello più importante, la pedina che muoverà gli eventi.
Lo stile è molto curato e dei pezzi sono veramente belli, poetici. Ne riporto di seguito uno che mi ha colpito molto:

“Credere in qualcosa non è una debolezza o uno spreco di tempo. Il luogo in cui ti trovi è l’emblema stesso dei sogni che tanto ti affanni a tenere lontani. Viviamo di essi ed essi vivono grazie a noi. Se fingi di non averne o di non volerne… non stai vivendo.”


Consiglio questo fantasy romance a chiunque ami il genere e a chi cerca nei romanzi un messaggio intrinseco. Spero di avervi incuriosito, sta a voi, adesso, scoprire quale sia questo messaggio.

1 commento:

  1. Un enorme grazie a Irene per la bella recensione e per aver creduto alla magia della mia storia ��

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