venerdì 30 marzo 2018

Recensione a "Da qui si vedono gli angeli" di Giulia Filippini




Genere: Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 5 Dicembre 2017
 Pagine: 177
Prezzo: eBook 2,99

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Raffaele ed Emma, dopo la morte di Caterina, impareranno a ridimensionare la loro vita senza di lei. Raffaele vive in funzione della figlia e cerca di crescerla al meglio e di farle da entrambi i genitori.  Emma, ormai donna, si troverà a fare i conti con una situazione molto più grande di lei. Conoscerà Noah e fin da subito si sentirà legata a lui. Cercherà di aiutarlo ma non sarà facile.   Un passato pesante e un presente problematico faranno di Noah un uomo schivo e apparentemente allergico ai legami. Una storia fatta d'intrecci e collegamenti sottili, di forza e debolezza allo stesso tempo, di casualità e di fatalità.
Può l'Amore presentarsi sotto altre sembianze? Può il destino ricongiungere i pezzi di un puzzle disordinato?

Si consiglia la lettura di questo romanzo soltanto dopo previa lettura del primo volume: "Come candela nel buio".







 Ciao meraviglie.
Ho appena finito di leggere il secondo libro di Giulia Filippini, “Da qui si vedono gli angeli”. Avevo già recensito il suo primo, “Come una candela al buio” ed ero rimasta spiazzata nel finale, mi aveva proprio sconvolta e non volevo assolutamente leggere il seguito, perché... non posso dirvi il finale del primo, perciò solo chi l'ha letto può capire. Ma ho voluto darle lo stesso un’occasione, cosa ne penso? Beh, ve lo dirò solo alla fine.
Tra il primo e secondo libro ci sarà un salto temporale di diciotto anni. Emma, la figlia di Raffaele e Caterina, ha ormai ventuno anni, frequenta la facoltà di psicologia ed è protetta e amata da tutta la sua famiglia, zii e cugini compresi. L’incolmabile perdita che ha avuto da piccola è riuscita a sopportarla grazie alla loro vicinanza.
La vita del padre è cambiata radicalmente, nessuno ha mai colmato quel vuoto che ha nel cuore, sua figlia è la cosa più preziosa che ha. Abbandonata l'attività precedente, con i fratelli ha aperto una catena di ristoranti, ma non solo, ha voluto aprire un centro di recupero per poter realizzare qualcosa che avrebbe fatto piacere a Caterina.
Emma vuole poter dare una mano al centro facendo del volontariato e poter anche aiutare visto gli studi di psicologia che sta facendo. Il padre è contrario visto che nel centro ci sono solo uomini e tutti con problemi di tossicodipendenza, e non sempre facili da gestire, se poi ci mettiamo che lei è una bellissima ragazza, possiamo capire il padre. In questa battaglia è lei a vincerla, verrà messa al fianco del dottor Milas e seguirà con lui i pazienti più anziani, ma quando entra nel centro i suoi occhi si soffermeranno su un paziente e da lì in poi il suo mondo sarà messo sottosopra. L'uomo che incrocia i suoi occhi è Noah, affascinate e molto più grande di lei, con problemi di dipendenza dalla droga, persona alquanto schiva che non frequenta regolarmente il centro, non riuscendo mai a portare a termine il suo percorso. Sia il dottore che Nicola dicono a Emma di non avvicinarsi a lui, ma si sa che al cuor non si comanda e l'agitazione sempre più forte che ha quando lo vede le farà disubbidire e avvicinarsi a lui. Noah è sempre molto glaciale, il suo sguardo incute timore, ma sarà veramente così? Emma è sicura di vedere rabbia nel suo sguardo, ma se quella non fosse rabbia ma qualcosa che Emma non ha ancora capito?
Inizia così la conoscenza tra i due con vari litigi, avvicinamenti e allontanamenti, un continuo tira e molla. Cosa nasconde davvero Noah e come mai è caduto nel vortice della droga? Una storia d'amore complicata piena di colpi di scena, di delusioni ma anche sentimento.


“Cos'è questo bacio? È passione, disperazione e dolcezza insieme.
È il marchio su di me, lui finalmente mi sta dimostrando che ci tiene, che mi vuole e che non vorrebbe andarsene.”


Quando ho iniziato devo ammettere che il libro mi ha preso da subito, il personaggio misterioso di Noah mi aveva colpito e volevo scoprire tutto di lui. Purtroppo però, man mano che leggevo l'entusiasmo iniziale è scemato e vi dico subito il perché: la trama del libro è bella e interessante, ma Giulia a mio avviso non è riuscita a narrarla bene, avrebbe dovuto approfondire di più gli argomenti, invece mi è sembrata frettolosa ed è un peccato perché sarebbe stato tutto più interessante. Oppure avrebbe dovuto mettere meno colpi di scena, ma approfondirli e scrivere più dettagli. Ovviamente questa è solo la mia opinione.


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