Editore: Sperling & Kupfer
Data d'uscita: 14 Febbraio 2023
Pagine: 274
Prezzo: eBook 9,99 - cartaceo 17,00
Trentasette anni, una laurea che non gli serve, un lavoro che non ama. Nella vita, Massimo accetta quello che arriva, e quello che non arriva si vede che non doveva arrivare. Tutto il resto è il calcetto, la PlayStation e i tortellini di mamma. Una vita usata poco, come dice lui. Non sa però che la vita è pronta a sorprenderlo nel più inaspettato dei luoghi: una sala d'attesa. È qui che incontra Sara: quattro chiacchiere, strafalcioni, mani sudate, mezze frasi. Poi Sara entra dal medico e, quando esce, sparisce da quella sala d'aspetto così come dalla vita di Massimo. Massimo inizia a cercarla ovunque, in ogni foto, tra le amicizie, sui social. Ma proprio mentre nel suo cuore si fa spazio un nuovo sentimento, qualcos'altro lo costringe a fare i conti con tutto quello che finora ha sempre accettato senza reagire: il lavoro che non gli piace, la sua solitudine, l'amore.
Genova fa da sfondo a una storia divertente e profonda in cui, tra gioie, dolori e sorprese, il protagonista dovrà mettere in discussione tutti i suoi punti fermi, stropicciando un po' quella vita usata poco.
Somatizzare. Assorbire quanto ci capita e credere che sia quella la quotidianità. È questo che fa ogni giorno Massimo, vivendo un’esistenza fatta di illusioni, di adattamenti, senza dare un vero valore a chi lo merita.
Come un una sorta di onda da cui viene passivamente trascinato, Massimo ha accettato la vita, non tanto accontentandosi quanto costruendosi una sorta di illusione realistica, nella quale trovare conforto: tutto crolla con la morte di sua madre, quella madre non tanto apprezzata quanto quasi sopportata, tollerata, perché così diversa da lui.
«Perché l’unica cosa che puoi fare è accettare che la maggior parte di ciò che accade è del tutto indipendente dal nostro controllo. Ma non possiamo decidere cosa incontreremo.»
La sua indifferenza dapprima diventerà uno scudo dietro cui difendersi, ma che si sgretolerà poco alla volta, lasciandolo consapevole delle sue partenze, mai arrivate, e delle sue idee, traguardi irraggiungibili e mitizzati.
Ma sicuramente in questo libro i personaggi femminili sono davvero determinanti per l’intreccio narrativo: nelle loro diversità, debolezze e forza, tutte portano una scelta, una separazione, un dolore, un amore, che arrivano a Massimo come pezzi di un quadro di cui lui stesso capisce di essere l’autore.
«Quando sei in fondo hai la certezza che non puoi scendere ancora. Se vuoi cambiare la situazione devi fare qualcosa di diverso.»
Con uno stile ironico, sottolineato dall’uso della prima persona, Manuel Bova ci regala una storia che parla di noi, del nostro presente, della nostra vita e di come ognuno di noi porti un bagaglio nascosto.
Grazie alla CE per il cartaceo
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