martedì 25 aprile 2023

Recensione a "Something wrong" di Viola Lewis

 


Genere: Mafia Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 17 Aprile 2023
Pagine: 229
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo rigido 17,00
cartaceo flessibile 12,99

 
 
 
 

 Era soltanto una ragazzina.
Riesco ancora a sentire le sue grida, e la sensazione di morte che si avvicina alla sua pelle.
Lenta, spudorata, spietata.
Proprio come me.
Io che non avrei mai dovuto toccarla, sporcarla e macchiarla di tutti i miei errori.
Lei che è l’immagine più pura che i miei occhi abbiano mai catturato.
Perché la mia vita è stata sepolta da sbagli, peccati, pericoli, e un unico incancellabile rimorso.
Il suo dolore.
Quello che mi ha intrappolato nel suo passato, lasciando una cicatrice profonda nei miei ricordi, annullando ogni parte di me.
Dovrei ricordarmi chi sono e chi ho il dovere di essere, perché il mio talento è uccidere e punire, senza nessuna emozione.
Anche se oggi sto punendo soltanto me stesso nell'averla qui.
Ogni giorno.In ogni momento. Uniti da un
per sempre che nasce da un ricatto.
Animale. È così che mi chiama.
Una maledizione. È quello che sono per lei.
Ma Destiny è mia, lo è sempre stata.
Mia e di nessun altro.
Mai più.
 
 
 
 
 
 
 

«Chi guarda nella mia direzione deve vedere soltanto il pericolo, perché è questo ciò che voglio ed è questo ciò che sono. Rimango in silenzio, ma aggredisco lo stesso. Elimino i problemi, di solito lo faccio nell’ombra, ma se mi guardano negli occhi, beh … questo non vuol dire che io non possa sterminarli ugualmente».
 
Che colore ha il dolore? Tutti potrebbero pensare al nero, forse al blu, e invece no, il suo colore è quello del sangue. È il rosso delle luci al neon di un locale notturno in una fredda notte di Praga, che placida nasconde violenze e segreti, quando il mondo di una ragazzina di quindici anni viene improvvisamente capovolto. Il tormento, l’inadeguatezza, il senso di colpa per un’eccessiva ingenuità, si incastrano nelle scapole, nei lividi sui polsi e nelle ferite vecchie e nuove che solcano il costato. Quanto può far male una lama? Molto, rispetto ad una pistola, perché con la sua anima fredda incide e lascia tracce indelebili.
Destiny Page è giovanissima quando incontra i suoi carnefici e, dopo dieci anni, è ancora bloccata in un tempo sospeso. Insegna pianoforte al conservatorio e la musica è l’unico momento di vera fuga da se stessa e dai ricordi. Ma far parte di una famiglia importante significa avere dei doveri: gli artigli delle potenti famiglie mafiose russe si estendono ovunque e suo padre compie una scelta inaccettabile. La offre in moglie come merce di scambio all’erede dell’impero di Andrej Blažek, Dominik.
Il punto di vista alternato dei protagonisti ci offre la possibilità di entrare nei pensieri di Destiny: i ricordi da cui tenta di fuggire la bloccano, sta vivendo un’esistenza sul filo del rasoio, e nonostante questo è determinata ad auto affermarsi.

La mafia è famiglia per senso di protezione, ma non è famiglia contornata d’amore.
 
Se la vita di Dominik è stata costruita sul senso del dovere e l’obbedienza cieca al padre, in quanto cecchino e spietato esecutore agli ordini di Andrej, Destiny ha genitori affezionati e due sorelle che, seppure lontane, tengono a lei. Non vuole e non può obbedire, ma è posta di fronte ad una verità ineluttabile: deve sposare Dominik e lo farà, per non rischiare che i suoi cari ne subiscano le conseguenze.
Nella nuova vita tutto quello che la circonda, dall’ambiente alla casa dove vive, sembra essere un bellissimo sogno, in cui il carceriere che l’ha voluta in realtà cerca di tenerla più possibile lontana da sé.
Contro ogni logica, Dominik la desidera, ma la evita, contribuendo ad aumentare ancora di più la sua confusione. Perché come si può scendere a patti con la rassegnazione, se messaggi contrastanti sconvolgono l’anima e il cuore? Chi è quell’uomo che dice di conoscere tutto di lei, che la guarda con occhi tormentati, ma non lascia trapelare nulla di se stesso?

Attacca, ferisce e non mi lascia andare più. Mi fa male, ed è tossico per una come me. Soltanto che io… io non riesco a tenermi lontana da lui.
 
Eppure questa, cari Magnetici, non è la semplice storia di una ragazza obbligata al matrimonio che in poco tempo si innamora del proprio aguzzino. Non è una protagonista affetta da sindrome di Stendhal che cade in ginocchio adorando il terreno dove lui cammina, perché Destiny è forte e rimane tale, nonostante tutto.
Sfida l’uomo che non comprende, gli risponde a tono e addirittura lo ricatta. Nel frattempo i suoi sentimenti cambiano, ma come è possibile amare qualcuno che mostra solo le proprie ombre? Eppure, al di là dell’attrazione e del matrimonio forzato, Destiny si comporta sempre come se avesse una scelta. È il motivo principale per cui il libro mi è piaciuto: anche di fronte alla consapevolezza dei propri sentimenti, non vuole cedere su quello che crede essere giusto per se stessa. Lo fa dal principio, pretendendo di non abbandonare il lavoro. Non vuole essere solo la moglie trofeo da esibire alle famiglie nei party esclusivi. È consapevole che ci debba essere di più per lei, che ha vissuto gli ultimi dieci anni sospesa in un limbo per non sentire.

«Nella vita vera esiste il dolore forte, che spezza l’anima e lascia ferite profonde. Lacera il petto, e non soltanto quello. Fa affogare la mente nei ricordi, troppo insistenti e troppo pesanti da sopportare».
 
E allora quanto tempo deve passare prima che vi sia un po’ di luce? Forse è proprio in quegli occhi verdi che a volte diventano ghiaccio quella speranza, in quella voce roca che ha già sentito, ma che non riconosce. Il lupo è sempre rimasto in disparte avvolto dal buio, ma ha visto tutto, metaforicamente e non, anche quando non avrebbe voluto vedere. È l’uomo che la protegge persino da se stessa, pronto a sacrificare tutto pur di saperla felice.

Ci sono braccia, mani e occhi che si legano in un solo istante. Un attimo dal quale filtra ogni minima emozione. La mia. La sua. Una guerra all’ultimo sangue, è questo quello che facciamo io e lei. Attraverso gli occhi. Attraverso le parole.
 
Des e Dom sono combattenti che affrontano il loro viaggio in modo parallelo e, proprio come due rette parallele, sembrano destinati a non incontrarsi mai. Pur non rivelando ciò che le è successo e muovendosi dunque con circospezione in un mondo che non conosce, Des è comunque consapevole. Lui, che agli occhi degli altri è solo un involucro vuoto privo di sentimenti, è incastrato nel buio e osserva la vita attraverso un mirino di precisione. È fatto di ombre e carne lacerata: la sua esistenza è mera sopravvivenza alle colpe che gli incidono la pelle, perché ha perso qualcuno di molto caro e le sue mani sono macchiate di sangue.

«Non ci sarà mai niente che potrà darmi pace. Allora preferisco fare ciò per cui sono nato».
 
Entrambi sono, a modo loro, congelati nel ricordo e senza via d’uscita apparente. Se stare insieme è impossibile, qual è l’unica via che permetta a due anime spezzate di ricomporsi ? Se volete una risposta a questa domanda, e a molte altre, allora amici miei leggetelo e forse sentirete sussurrare anche voi nelle orecchie quel “Malé a krásné” (piccola e dolce) che riecheggia per tutto il libro, assaporerete il gusto della vodka guardando le vie di Praga e incrocerete le dita per loro, sperando che davvero si possano alla fine incontrare, oltre l’odio e il rimorso, in un meraviglioso giardino coperto di neve.

 


 
 
 
 
 
 
Grazie all'autrice per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 

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