Il tuo peggior nemico sei te stesso...
L’agente speciale Kieran Heizmann scenderebbe anche all’inferno per salvare coloro che ama ed è proprio ciò che fa non appena riceve la notizia che l’agente speciale Sophie Nowack, scomparsa più di nove mesi prima durante un’indagine in cui collaboravano insieme, è stata ritrovata in un’isola sperduta dall’altra parte del mondo.
Guidato solo dal suo istinto e infrangendo ogni regola, Kieran si imbarcherà da solo in una missione di salvataggio che, almeno sulla carta, appariva di facile compimento, ma si imbatterà in un pericolo inimmaginabile.
Un avversario i cui tentacoli strisciano e si insinuano proprio nella parte più importante di ogni essere umano: la mente, custode di sogni e ricordi.
Cosa potrebbe mai accadere di fronte a una potenza così subdola e invisibile? Quali armi sarebbero necessarie per contrastare un nemico simile?
Kieran:
“C’era
stato un prima di lei e c’era stato anche un durante. Ma, per qualche
ragione, non avevo mai pensato che non ci sarebbe mai stato un dopo.”
Carmen
Weiz torna con un nuovo Contemporary Romance contornato da sfumature di
thriller psicologico, il primo spin-off della serie Swiss Legends.
Una battaglia contro il tempo, ma soprattutto contro il peggior nemico che una persona può avere: se stessa.
Sophie:
“Tutti
hanno un’identità che raramente rivelano del tutto alla famiglia, ai
colleghi, ad amici e amanti. Le persone, spesso, indossano maschere
progettate apposta per attirare i compagni, persuadere i genitori,
crescere i figli o salire la scala aziendale.
Nella vita di tutti i
giorni, la maggior parte delle persone sono come me: camaleonti che
amano alterare l’immagine, i discorsi, le opinioni e le preferenze in
base a chi hanno davanti.
Io non sono l’eccezione.
Sono il superlativo.”
Questo
libro può essere letto singolarmente, ma per entrare meglio nella
storia dell’agente speciale Sophie Nowack si consiglia la lettura anche i
precedenti volumi della serie, intitolati: “La bellezza del male”, “La
voce dell'innocenza”, “Adrenalina” e “Anonyma”.
Inoltre, se desideri
conoscere anche la storia dell’agente dell’Agenzia Kieran Heizmann, non
perdere il primo libro della serie intitolato “Unique”.
Anonima… l’agente speciale Sophie Nowack, la donna che mi aveva riportato alla vita e a cui avevo dato il mio amore, era diventata anonima. Da nove mesi, quattro giorni e alcune ore quella consapevolezza continuava a squarciarmi il cuore, lasciando pezzi sparsi ovunque. Cosa le era capitato? Dove si trovava?
Perché non riuscivamo a scovare nemmeno il più piccolo indizio su dove fosse? E infine, la domanda che nessuno di noi, io per primo, aveva il coraggio di porsi, quella di cui non volevamo conoscere la risposta: la mia Sophie era ancora viva?
Scoperta infine quale sia stata la sorte di Sophie, Kieran fa di tutto per riprenderla, per salvarla dalla clinica brasiliana per malati di mente in cui è stata rinchiusa. Quella che si trova davanti non è la donna che ha lasciato, vittima di abusi e violenze di ogni tipo la mente di Sophie si è persa in se stessa.
Era stata mia, e solo mia, per pochi giorni e poi… dopo un battito di ciglia, era svanita nel nulla. Anche se per poco, eravamo stati un noi, ma ora, in quel luogo dimenticato da Dio e quasi del tutto privo della bontà degli esseri umani, la bufera cresceva, portando via la luce, lasciando soltanto un vuoto infinito dietro di sé. Passato e presente si mescolarono in una danza macabra fatta di ricordi, alcuni felici e altri orribili, di ciò che avevo desiderato per noi e del grigio unto e sporco della porta che continuava a tenermi distante da lei. Sarei rimasto in quel corridoio ad aspettarla per sempre, anche se le mattonelle si fossero aperte mostrandomi il baratro dell’inferno.
Contrariamente agli altri libri della serie qui Sophie non ha a che fare con un antagonista esterno: il nemico è dentro di lei e ha i volti e le voci di tutti i mostri che si è trovata ad affrontare, le sussurrano nella mente e la intrappolano nelle loro spire conducendola in luoghi così oscuri da temere che non ne possa tornare indenne.
Bastava un suo sguardo amorevole, un sorriso, a restituirmi la voglia di vivere, perduta in quei lontani giorni di agonia.
Sophie ha sempre combattuto, contro se stessa, contro i ricordi dolorosi del passato, contro i mostri che nel suo lavoro ha dovuto arrestare: la perdita totale del controllo della sua vita sembrerebbe una regressione sui progressi che faticosamente le abbiamo visto compiere lungo tutta la serie, in realtà alla fine risulta la spinta decisiva verso una sua guarigione interiore, quella in cui accetta tutto quello che le accaduto nel passato sia prossimo che remoto e lo interiorizza facendone il fulcro della nuova se stessa. È un bel messaggio di rinascita quello che traspare, e personalmente l’ho molto apprezzato.
Mai tirarsi indietro, mai temere e soprattutto mai dimenticare.
Bellissima recensione, Ila. È sempre un piacere collaborare con il tuo blog. ❤️📖❤️
RispondiEliminaCarmen Weiz