lunedì 14 febbraio 2022

Uscita 16 Febbraio 2022


Collana: Romance

Titolo: Ammaliato
Titolo originale: Hooked
Autore: Brenda Rothert
Traduttore: Mariangela Noto
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Romance contemporaneo - Sport Romance
Lunghezza: 240 pagine
Prezzo: e-book 3,74 cartaceo flessibile 15,00
ISBN EBOOK: 9791220702041
ISBN CARTACEO: 979-12-207-0207-2



Miranda: Anche se sono povera, cerco di finire il college e ho due lavori, faccio il meglio che posso. Nel frattempo, Jake Birch, il mascalzone più figo dell’hockey, vive in un albergo di lusso nel centro di Chicago, e continua a lamentarsi di ogni singola cosa della sua suite. Ma dopo che gliene ho dette quattro, invece di farmi licenziare, mi richiede come cameriera personale. E poi comincia a flirtare con me. Solo che io non ricambio… almeno, provo a non farlo. Ho già detto che è il mascalzone più figo dell’hockey? Jake: Ho incontrato la donna perfetta nel peggior momento possibile. Miranda è fuoco per il mio ghiaccio… una scintilla sexy e meravigliosamente candida che abbatte i miei muri e mi ricorda cosa voglia dire provare di nuovo emozioni. Ma sono costretto a uscire con la figlia del proprietario della mia squadra per tenermi il lavoro, così non posso essere paparazzato con Miranda. Nonostante tutto, ci stiamo avvicinando… finché lei non scopre della mia “fidanzata”. E quello non è l’unico segreto che ho. Ma Miranda è la donna che voglio… anche se lei non mi crede.

***
Una nuova storia, dalla penna di un’autrice famosa per i romanzi ambientati nel mondo dell’hockey su ghiaccio, che ha per protagonisti l’umorale giocatore della NHL e la donna tutta di un pezzo che lo costringerà a rivedere la sua vita.


«Davvero?» Appare eccitata dalla prospettiva. Mi ricordo di un tempo in cui anche io mi sentivo così per gli uomini e sono davvero felice di essermelo lasciato alle spalle. L’intera razza maschile è sovrastimata, secondo me. Indossa le scarpe col tacco alto allacciate alla caviglia e si dirige verso la porta, col sorriso sempre presente. «Alla prossima!» mi grida quando la apre. «Ehm… va bene,» rispondo, lasciando uscire il fiato quando la porta si chiude. Be’, quello era in assoluto l’incontro più assurdo che avessi avuto al Dupont. Risi nervosamente e tolsi le lenzuola dal letto, senza guardarle con troppa attenzione e cominciai a pulire. Era facile comprendere la situazione… un tale Jake e la sua Barbie erano arrivati tardi, la notte precedente, e avevano passato quasi tutto il tempo a letto. Un’occhiata al cestino del bagno conferma la mia teoria. C’erano tre… inclinai il collo per guardare meglio… anzi no, quattro preservativi usati all’interno. Notevole, Jake. Capisco perché Barbie sperava che la richiamassi. Resi la stanza immacolata nel giro di un’ora, il che era un tempo ottimo per una suite. Dovevo solo sostituire i cuscini decorativi sulle sedie e poi avrei finito.

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«Ma sei Jake Birch!» Un tizio appena fuori del bar mi sorride e mi afferra la spalla. «Cristo!» Alzo una mano per fermarlo. «Mi dispiace, amico. Ora non posso proprio fermarmi.» Cammino lungo il marciapiedi senza sapere dove sto andando, con i muscoli tesi dalla necessità di scaricarmi. Devo colpire qualcosa… scatenare l’ira dentro di me a suon di pugni per rilasciarla. Perché cazzo Tuck ha tirato in ballo mia madre davanti a Miranda? Sa benissimo che è un tasto dolente. Smetto di camminare e mi copro il viso con le mani. E se avesse intenzione di rubarmela? Non lo farebbe… o sì? Lo sa che mi piace. È un mio compagno di squadra, la mia ala destra. Farà meglio a non provarci neanche, o sarà la sua faccia a essere massacrata di botte. So che è improbabile, perché è felicemente sposato, ma in questo momento, qualsiasi scusa andrebbe bene pur di dargli una lezione. Fa talmente freddo che vedo il mio respiro, e mi stringo la giacca di flanella per scaldarmi. È passato molto tempo da che ho provato una simile, incontrollabile rabbia. Devo svuotarmi da tutti i pensieri che riguardano la mia famiglia. Le uniche cose che funzionano quando mi succede questo, sono o distruggere qualcosa, o correre per una decina di chilometri alla massima velocità, oppure ubriacarmi fino a crollare. La risposta mi appare davanti sotto forma dell’insegna lampeggiante di un bar. Mi tiro giù il cappello per coprire il più possibile la mia faccia. Quando apro la porta del locale, scopro un localino buio e affollato. Perfetto.

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Sono passati solo due mesi. Lascerà il Dupont tra qualche giorno. E continuerà a viaggiare tutto il tempo. Ci sono così tante ragioni per cui voglio proteggere il mio cuore dai sentimenti che provo per Jake. «Non lo so. Voglio dire… forse.» Paige si siede sul divano. «Perché non sembri felice di esserlo?» «Perché ho paura che mi spezzerà il cuore.» Si alza e va in cucina. «Miranda, non è Nick. Non incolparlo degli errori che hanno fatto gli uomini con cui sei stata in passato.» «Non voglio farlo, però è difficile. Cioè…» Prendo il cellulare dalla mia borsa e lo giro verso di lei, mostrandole la foto di Jake. «Tu usciresti con lui se ci fosse questo su cartelloni e riviste?» «Non solo sì, ma cazzo sì.» Paige mi guarda come se fossi pazza. Poso il telefono sul tavolo e sospiro frustrata. «Servirà solo a inspirare nuove fanfiction e a spingere altre donne a gettarsi su di lui.» «Povera, povera Miranda. Il suo ragazzo è un ricchissimo e sexy giocatore di hockey.» Paige finge di piangere e io le do un colpetto alla spalla. «Lo sai che gli atleti hanno le fan incollate addosso,» spiego. «E quando sono lontani da mogli e fidanzate, a volte cedono alla tentazione.» «O ti fidi di lui o non lo fai.»





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