mercoledì 19 gennaio 2022

Presentazione a Giulia Barucco

 




Buongiorno Magnetici, eccoci con la presentazione di un'altra autrice che parteciperà al Festival del Romance Italiano 2022. Abbiamo il piacere di raccontarvi cosa ci ha detto Giulia di sé.




 
Scegliendo di intraprendere gli studi umanistici, Giulia Barucco ha deluso il nonno che la voleva ostetrica. Le ostetriche invece ringraziano. Dopo la laurea in Scienze e Tecnologie di Arte e Spettacolo (Cattolica di Brescia) e la specialistica in Cinema, Tv e Produzione multimediale (I.U.L.M. di Milano), lavora per alcune produzioni Mediaset e Rai fino a quando, diventando moglie e mamma, inizia a lavorare come copy per alcune agenzie di comunicazione.
Non essendo sufficientemente molesta nei confronti di amici e parenti, a maggio 2019 inaugura il blog GrrrPower con alcune sue amiche e colleghe e obbliga tutti a leggere i suoi articoli. Dal 2019 ha molti meno amici, ma tanta voglia di scrivere, leggere libri, incatenarsi al divano per guardare serie tv e molestare intellettualmente il prossimo.
Ha scritto Come diventare una moglie perfetta/Come diventare un marito perfetto per e-bilio e Una zebra a pois, l'amore ai tempi della crisi per WordsEdizioni.


Antefatto: sono sempre stata attirata dal sovraffollamento, ragion per cui mi sono messa a collezionare un lavoro via l'altro man mano passavano gli anni, e non intendo consecutivamente, ma contemporaneamente. Mi sono arresa al fatto di avere bisogno di stimoli costanti e delle storie delle persone che mi circondano (un modo molto elegante per dire che non mi faccio mai i ca**i miei). I lavori principali sono comunque quelli legati alla comunicazione. Questo per dire che... i miei luoghi sono la macchina e, fondamentalmente, le persone. Nei luoghi affollati poi raggiungo l'apice della gioia. Aggiungerei il portico di casa, quello per una questione di sopravvivenza: adoro la vita all’aperto e da aprile fino a settembre non mi schiodo nemmeno quando piove di traverso. Ho la fortuna di avere un giardino molto grande, con vista sulla stalla di mia sorella, dove ci sono cavalli e galline che vengono spesso a trovarmi (le galline, non i cavalli!) e sono felice come Heidi tra i monti.

 
 

Dato che uno dei lavori che svolgo mi obbliga a stare a contatto con mio marito, uomo adorabile a casa e molto MOLTO molto meno adorabile in ufficio, mi sono ritrovata davanti a un bivio: lo uccido (strada a destra) o scrivo un manuale ironico e catartico sui ruoli del matrimonio (strada a sinistra). Da qui nasce Come diventare una moglie perfetta/Come diventare un marito perfetto, che non potrebbe essere definito di auto aiuto se non per me che l'ho scritto. Io lo definisco uno pseudo manuale di umana e quotidiana convivenza tra due persone che si amano. Invece Una zebra a pois fa parte delle categorie chick-lit e hate-to-love e narra le vicende di una trentenne, Rebecca, che a causa della crisi (e di una dei suoi coinquilini) si trova costretta a gestire un lavoro notturno molto imbarazzante, proprio quando l'adorabile capo dell'agenzia di comunicazione per cui lavora, a causa di un infarto, viene sostituito dall’ingessatissimo figlio Andrea. Il racconto della bizzarra storia d'amore tra i due, che viene narrato direttamente dalla protagonista ai suoi coinquilini, si concentra non solo sugli sviluppi romantici, ma soprattutto sulle interazioni di tutti questi personaggi satellite, adorabilmente folli e un filino ubriachi. La prospettiva da cui infatti vorrei che il lettore guardasse la vicenda mette in primo piano i retroscena della storia d'amore: i resoconti soggettivi, i deliri, le domande scomode, la confusione mentale di chi si innamora e il sostegno della "tifoseria".

 
 

 

 
 
Nascono dall'osservazione delle persone che amo e che trascino nelle mie avventure letterarie. Spesso e volentieri i miei personaggi sono un montaggio alla Frankenstein di amici, parenti, marito, colleghi, che, ovviamente, non vengono informati delle mie operazioni chirurgiche. Dio salvi la dicitura "ogni riferimento a fatti o a persone realmente accadute è puramente casuale”.

 

 


 

Suona brutto, ma temo nascano dalla frustrazione. Dalla voglia di buttare su carta alcuni fastidi (matrimoniali, nel caso del primo, il manuale) e, nel caso di Una Zebra a pois, dalla voglia di combattere la reclusione con qualcosa di leggero. Questa storia nasce infatti in piena pandemia, mentre, rinchiusa in una palestra che non poteva aprire al pubblico, tentavo di uccidermi con la cyclette. Mentre pedalavo, la storia mi si è srotolata davanti agli occhi come un tappeto, tanto che la prima stesura aveva meno capitoli e davvero molte meno informazioni in merito allavita dei protagonisti. Avevo fretta di scriverlo, di farlo nascere, di sentirmi bene attraverso i personaggi di cui scrivevo. Tendenzialmente, posso dire che scrivo a quattro mani la cyclette. O forse due mani e due pedaline.


 


Ormai ho confessato cose abbastanza bizzarre, non vedo perché non concludere in bellezza: sono accentofobica (fobia mai diagnosticata, ma la mia amica psicologa dice che si informa), per cui, non so per quale motivo, cerco di evitare tutte le parole con l’accento su carta (nel parlato sarebbe impossibile!), mi arrendo proprio quando non ne posso fare a meno. Dato che da grande voglio fare la scrittrice, non sono messa benissimo!

 
 
 
Beh, che sono molto molesta. Incasinata, entropica, niente di nuovo rispetto a quanto ho scritto prima. Una mia amica e collega di blog mi definisce, e mi ci rispecchio molto bene, sempre allegra e incapace di pronunciare dei no. Anche  "appartenente alla categoria delle YesWoman" mi rispecchia molto, a proposito del "incapace di dire no". 

Condivido le recensioni di due lettrici "in anteprima", quelle che mi hanno aumentato l’autostima, e un'ultima presa da Amazon:
 
Se dovessi descriverlo in un aggettivo, sceglierei divertentissimo; in alcuni passaggi ho letteralmente riso da sola e non mi capita spesso. I personaggi sono raccontati così bene che sembra di conoscerli e amalgamati tra loro a creare un team esplosivo di humour e affetto irresistibile, a ricordare un po’ i coinquilini di “Friends”. La storia d’amore è bella perché originale e divertente ma anche avvincente, da metà in poi ho accelerato la lettura per un bisogno estremo di sapere cosa ne sarebbe stato di quei due incasinati ma adorabili protagonisti (perché si, Andrea sarà anche rigido e antipatico ma sotto sotto l’ho trovato adorabile). 

Ironico! Frizzante! Troppo bello! Veloce e scorrevole, divertente e originale. Le bizzarre (dis)avventure della protagonista non ti fanno staccare gli occhi dal libro… Vi dico solo che ho riso tanto tanto grazie alla scrittura pulita, fluida e accattivante dell’autrice che ha la straordinaria capacità di catapultarti dentro al romanzo.

Non mi è mai capitato di recensire un libro appena iniziato ma finalmente ho trovato qualcosa degno di essere letto, scritto di recente. La premessa è quella di avere a che fare con una donna in gamba, una con gli attributi, non la solita calzetta imbranata, travolta dal fuoco interiore dal classico LUI, sempre pronta a inciampare e combinare disastri. Se non fosse che devo riprendere il lavoro lo divorerei e dire che l'ho iniziato un tantinello sfiduciata, convinta di aver a che fare con i soliti romance/similporno. Già ho controllato se ci sono altri libri di questa autrice.



 

 

Se vi va di scoprire tanti altri autori che parteciperanno seguiteci.

Lunedì: Opinioni Librose

Martedì: Tre Gatte Tra I Libri

Mercoledì: Libri Magnetici

Giovedì: La Bottega Dei Libri

Venerdì: Le Cercatrici Di Libri

Sabato: I Crewplay Di Libri

  Domenica: Il Rumore Dei Libri






 




 



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