venerdì 15 maggio 2020

Cover reveal a "Eri tu" di Ivy D. Morgan




Genere: Contemporary Romance
Editore: Self publishing
Narrazione: presente prima persona femminile
Data d'uscita: 22 Maggio 2020
Pagine: 280
Prezzo: e-book 2,99

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Sono Riley, il mio fidanzato appartiene a una delle famiglie più ricche e facoltose del Maine e aspettiamo il nostro primo figlio. Potreste pensare che la mia vita sia perfetta. Lo pensavo anch’io, finché non l’ho sorpreso a fare sesso con un’altra. Sconvolta e umiliata, me ne sono andata abbandonando quel mondo dorato a cui ormai pensavo di appartenere e mi sono ritrovata letteralmente in mezzo a una strada. Il mio cammino si è incrociato con quello di Paris, che mi ha accolta in casa sua come fossi una sorella. Tempo dopo ho incontrato suo fratello, Brooklin, ironico e scanzonato musicista di una band conosciuta in tutta l’America. E io l’ho accolto con una mazza da baseball.




Non ho mai trovato questa canzone così sensuale come ora, con lo sguardo ancora fuso nel suo. Il modo in cui mi osserva mentre canta, fa sì che il brivido di cui parla la canzone mi scorra lungo la schiena. Mi faccio trascinare dalle parole, dal suo sguardo e dalla sua bellissima voce, lascio che tutto entri dentro di me, che mi scorra sottopelle, e che poi muti in reale, improvviso e bruciante desiderio. È qualcosa di fisico e carnale, una brama di possedere Brooklin in modo così intimo e totalizzante da andare oltre al bacio, oltre al sesso, oltre a tutto quanto.


«Tornando a noi, maschio o femmina non importa. Sarà comunque un bambino felice. E sorridente» esclama convinto. «Tu dici? Sai, da un lato non vedo l’ora che nasca per conoscerlo e fare finalmente la mamma, dall’altro vorrei quasi che quel giorno non arrivasse mai perché ho paura di non riuscire a essere una buona madre,
di rovinargli la vita...» «Non succederà». Posa la forchetta e mette la mano sopra la mia, stringendola. «Come fai a esserne così sicuro?» chiedo, con gli occhi di colpo umidi. «Perché è di te che stiamo parlando».


Ci sono momenti come questo in cui mi chiedo cosa succederebbe tra noi se io non aspettassi un bambino. Sicuramente avrei l’audacia di baciarlo, avrei la sfacciata sfrontatezza di provocarlo e gustarmi quello che ne seguirebbe, che fosse solo una notte di sesso o un pezzetto di futuro insieme.


Ansimo nella sua bocca, respiro il suo respiro, mi cibo di lui, del suo cuore impazzito, del suo sapore, della sensazione dei suoi capelli tra le dita.


«Hai mai la sensazione che tutto ti crolli addosso? Che tutto quello in cui credevi, o speravi, è in realtà una grande bolla di sapone piena di...» gesticolo, cercando un modo per rendere l’idea senza essere volgare. «Un blob marrone, denso e terribilmente puzzolente?» «Sì, mi è capitato». Distoglie lo sguardo solo un momento, per tenermi fuori. Vorrei sapere, vorrei chiedere, ma capisco che non ne parlerebbe volentieri. «E cos’hai fatto per uscirne?» «Beh» esita, cambiando posizione sulla sedia. «Ho chiesto aiuto, poi ho aspettato, non potevo fare altro».
«E ha funzionato?» «Spero di scoprirlo a breve».


Ivy D. Morgan nasce sulle colline trevigiane una quarantina di anni fa. Pur avendo sempre avuto una passione per la lettura, ha iniziato a scrivere solo in età adulta. Da che ricordi, la sera, prima di addormentarsi, andavano a trovarla degli... individui per raccontarle la loro storia. Tornavano notte dopo notte, si sedevano sul letto accanto a lei e iniziavano a parlare. Per quanto cercasse di mandarli via, ci volevano settimane prima che si decidessero a non tornare più, ma solo per lasciar posto a qualcun altro, con un’altra storia. Una mattina di qualche anno fa, decise di sedersi al pc e provare a scrivere quello che uno di loro le aveva narrato decine di volte, convinta che tutto si sarebbe risolto in pochi minuti. Invece non ha più smesso. Quella storia è ancora nel suo portatile, mentre altre le ha messe in siti come Efp e Wattpad finché, nel 2018, spinta da una carissima amica autrice, si è fatta coraggio e ha pubblicato il suo primo romanzo. Ha scelto di pubblicare sotto pseudonimo per una questione di timidezza e riservatezza, ma chissà, prima o poi potrebbe decidere di abbandonarlo e usare il suo vero nome. Ora vive a Verona con il marito, due figli di sette e nove anni, e un gatto.

Le opere dell’autrice
Nessun Legame
Castelli di Sabbia
Levi
Eri tu

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