Genere: Dark/Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 25 Luglio 2017
Pagine: 215
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo 9,90
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Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelle mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho dovuto lasciarla, o saremmo morti.
Credevo sarebbe tornato per portarmi via. Ma non l’ha fatto.
Ora devo concentrarmi sul mio scopo.
Ora appartengo alla Regina.
È arrivato il momento di punire coloro che mi hanno fatto del male.
Il momento di affrontare il mio primo incarico è arrivato.
Non importa se mi ritroverò Nadyia tra i piedi.
Ma non sarò mai in grado di uccidere colui che ho amato.
Avrò la mia vendetta.
WOW! Non riesco a trovare altro modo per iniziare questa recensione! André e Nadyia sono tornati finalmente e lo fanno in grande stile. Ritroviamo i nostri protagonisti dove li avevamo lasciati alla fine del 1° volume a loro dedicato… sanguinante letteralmente e metaforicamente lei, che non riesce a capacitarsi di quello che il suo André è riuscito a farle, determinata a portare a compimento il suo addestramento per diventare l'assassina perfetta ma non a piegarsi, nemmeno davanti alla spietata regina di Véres che sembra invece non volere altro che spezzare lei e il suo legame profondo con il piccolo dei Lamaze. Lui invece è sempre il solito André, sanguinario, violento, letale ma in questo 2° capitolo vediamo qualche spiraglio di luce nella sua corazza, una luce che è riuscita a portare solo il suo amore per la rossa e per questo è tormentato dal ricordo del male che è stato costretto ad infliggerle per far sì che la regina la lasciasse vivere ancora.
«André», sussurrò trasecolata. Mi fissò come ipnotizzata, gli occhi traboccanti di gioia e speranza. «Sapevo che saresti venuto.» Mi passò le mani sul torace, come per accertarsi che fossi reale. «Sapevo che stavi solo aspettando l’occasione giusta.» Mi uccise vederla sorridermi. «Sei qui per me.»
Ritroviamo anche il fratello maggiore Henri ed è sempre un piacere, sebbene la sua oscurità, senza la presenza di Aleksandra ad arginarla, è ancora più evidente e lasciata libera di sfogarsi sui suoi aguzzini per compiere la vendetta definitiva contro ognuno dei mostri che ha tormentato lui e André quando erano piccoli. Ma allo stesso tempo questo scopo “mortale” è anche il solo modo che gli rimane per riemergere dal baratro di sofferenza e distruzione in cui era piombato dopo aver abbandonato la sua ossessione per la Nikolayev.
Ad ogni modo, il personaggio che ho preferito è stato senza dubbio quello di Nadyia. La sua forza, il suo coraggio, il suo non arrendersi mai nonostante il dolore per il duro addestramento cui viene sottoposta dall'algida Ekaterina o la sofferenza per la lontananza dalla sua famiglia cui è stata ingiustamente strappata, ma soprattutto la sua lealtà nei confronti del suo migliore amico e primo amore, che rivede nella sua città natale in Ucraina e che aveva lasciato senza spiegazioni quando André l'aveva scelta e rapita per farne una delle sue assassine. Ed è proprio Marco che diventa quasi un altro protagonista in questa parte della storia. Non si può non provare empatia per lui e per la sua perdita, una perdita che in realtà è doppia in quanto ha perso la sua fidanzata e confidente l'anno precedente, ma in realtà la perde ancora dopo averla appena ritrovata nel momento in cui, dopo lo shock e il rifiuto iniziale per la paura di soffrire ancora, capisce che non potrà più essere sua in alcun modo, che il suo cuore appartiene ormai ad un altro.
«È ancora il tuo amore?» chiesi, senza guardarla. Perché cazzo temevo la sua risposta? Non mi sarebbe dovuto importare. Non doveva più importarmi niente di Nadyia.
«No», rispose così piano che pensai di essermelo immaginato.
Sollevai il capo, lo sguardo calamitato dal suo. «E io lo sono?» Lei mi fissò per quella che mi parve un’era, poi si tolse la mia mano dal collo e il mio braccio da intorno alla vita. Intrecciò le dita alle mie, come aveva fatto nel suo alloggio nel monastero. Strinse forte, come aveva fatto nell’oscurità che non era stata in grado di custodire il nostro segreto.
Non sussurrò, non ce n’era più bisogno.
Sapevo.
Quando André compare in scena rivendicando ciò che è suo, non puoi non esserne affascinato, sei catturato dal suo magnetismo, dalla sua sensualità pericolosa, tutto in lui grida morte e distruzione ma allo stesso tempo non puoi fare a meno di tifare per lui, che ora non ha più paura dei sentimenti per la piccola Nadyia e, anzi, è disposto a tutto pur di saperla al sicuro, anche a compiere al posto suo il test finale che la renderà, agli occhi della regina Neela, definitivamente una delle sue fedeli discepole. Ma questo atto sarà così spregevole che, dopo, tutto cambierà tra i due amanti e non sarà più possibile tornare indietro… La loro storia, il loro destino, le loro stesse vite saranno ormai in pericolo e stavolta non sarà semplice decidere da che parte stare.
Nel sentirla dimenarsi per districarsi dal mio abbraccio, mi artigliai ancora di più a lei. La stritolai. Era mia, nessuno me l’avrebbe portata via. Né la Regina. Né la Morte. Né lei stessa.
Ancora una volta la Cilli ci catapulta in un vortice di violenza e sadismo da cui difficilmente uscirete illesi, ma, nonostante tutto, ci ritroveremo a sperare per un (improbabile?) lieto fine per questa coppia che mi ha conquistato definitivamente. Riusciranno a stare insieme sfidando i loro personali demoni, a differenza degli sfortunati protagonisti dei capitoli precedenti?? La Cilli ci ha abituati a storie in cui il “vissero felici e contenti" è un'utopia, ma io stavolta ci spero! Gli Andyia lo meritano! A presto per il capitolo conclusivo!
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelle mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho dovuto lasciarla, o saremmo morti.
Credevo sarebbe tornato per portarmi via. Ma non l’ha fatto.
Ora devo concentrarmi sul mio scopo.
Ora appartengo alla Regina.
È arrivato il momento di punire coloro che mi hanno fatto del male.
Il momento di affrontare il mio primo incarico è arrivato.
Non importa se mi ritroverò Nadyia tra i piedi.
Ma non sarò mai in grado di uccidere colui che ho amato.
Avrò la mia vendetta.
WOW! Non riesco a trovare altro modo per iniziare questa recensione! André e Nadyia sono tornati finalmente e lo fanno in grande stile. Ritroviamo i nostri protagonisti dove li avevamo lasciati alla fine del 1° volume a loro dedicato… sanguinante letteralmente e metaforicamente lei, che non riesce a capacitarsi di quello che il suo André è riuscito a farle, determinata a portare a compimento il suo addestramento per diventare l'assassina perfetta ma non a piegarsi, nemmeno davanti alla spietata regina di Véres che sembra invece non volere altro che spezzare lei e il suo legame profondo con il piccolo dei Lamaze. Lui invece è sempre il solito André, sanguinario, violento, letale ma in questo 2° capitolo vediamo qualche spiraglio di luce nella sua corazza, una luce che è riuscita a portare solo il suo amore per la rossa e per questo è tormentato dal ricordo del male che è stato costretto ad infliggerle per far sì che la regina la lasciasse vivere ancora.
«André», sussurrò trasecolata. Mi fissò come ipnotizzata, gli occhi traboccanti di gioia e speranza. «Sapevo che saresti venuto.» Mi passò le mani sul torace, come per accertarsi che fossi reale. «Sapevo che stavi solo aspettando l’occasione giusta.» Mi uccise vederla sorridermi. «Sei qui per me.»
Ritroviamo anche il fratello maggiore Henri ed è sempre un piacere, sebbene la sua oscurità, senza la presenza di Aleksandra ad arginarla, è ancora più evidente e lasciata libera di sfogarsi sui suoi aguzzini per compiere la vendetta definitiva contro ognuno dei mostri che ha tormentato lui e André quando erano piccoli. Ma allo stesso tempo questo scopo “mortale” è anche il solo modo che gli rimane per riemergere dal baratro di sofferenza e distruzione in cui era piombato dopo aver abbandonato la sua ossessione per la Nikolayev.
Ad ogni modo, il personaggio che ho preferito è stato senza dubbio quello di Nadyia. La sua forza, il suo coraggio, il suo non arrendersi mai nonostante il dolore per il duro addestramento cui viene sottoposta dall'algida Ekaterina o la sofferenza per la lontananza dalla sua famiglia cui è stata ingiustamente strappata, ma soprattutto la sua lealtà nei confronti del suo migliore amico e primo amore, che rivede nella sua città natale in Ucraina e che aveva lasciato senza spiegazioni quando André l'aveva scelta e rapita per farne una delle sue assassine. Ed è proprio Marco che diventa quasi un altro protagonista in questa parte della storia. Non si può non provare empatia per lui e per la sua perdita, una perdita che in realtà è doppia in quanto ha perso la sua fidanzata e confidente l'anno precedente, ma in realtà la perde ancora dopo averla appena ritrovata nel momento in cui, dopo lo shock e il rifiuto iniziale per la paura di soffrire ancora, capisce che non potrà più essere sua in alcun modo, che il suo cuore appartiene ormai ad un altro.
«È ancora il tuo amore?» chiesi, senza guardarla. Perché cazzo temevo la sua risposta? Non mi sarebbe dovuto importare. Non doveva più importarmi niente di Nadyia.
«No», rispose così piano che pensai di essermelo immaginato.
Sollevai il capo, lo sguardo calamitato dal suo. «E io lo sono?» Lei mi fissò per quella che mi parve un’era, poi si tolse la mia mano dal collo e il mio braccio da intorno alla vita. Intrecciò le dita alle mie, come aveva fatto nel suo alloggio nel monastero. Strinse forte, come aveva fatto nell’oscurità che non era stata in grado di custodire il nostro segreto.
Non sussurrò, non ce n’era più bisogno.
Sapevo.
Quando André compare in scena rivendicando ciò che è suo, non puoi non esserne affascinato, sei catturato dal suo magnetismo, dalla sua sensualità pericolosa, tutto in lui grida morte e distruzione ma allo stesso tempo non puoi fare a meno di tifare per lui, che ora non ha più paura dei sentimenti per la piccola Nadyia e, anzi, è disposto a tutto pur di saperla al sicuro, anche a compiere al posto suo il test finale che la renderà, agli occhi della regina Neela, definitivamente una delle sue fedeli discepole. Ma questo atto sarà così spregevole che, dopo, tutto cambierà tra i due amanti e non sarà più possibile tornare indietro… La loro storia, il loro destino, le loro stesse vite saranno ormai in pericolo e stavolta non sarà semplice decidere da che parte stare.
Nel sentirla dimenarsi per districarsi dal mio abbraccio, mi artigliai ancora di più a lei. La stritolai. Era mia, nessuno me l’avrebbe portata via. Né la Regina. Né la Morte. Né lei stessa.
Ancora una volta la Cilli ci catapulta in un vortice di violenza e sadismo da cui difficilmente uscirete illesi, ma, nonostante tutto, ci ritroveremo a sperare per un (improbabile?) lieto fine per questa coppia che mi ha conquistato definitivamente. Riusciranno a stare insieme sfidando i loro personali demoni, a differenza degli sfortunati protagonisti dei capitoli precedenti?? La Cilli ci ha abituati a storie in cui il “vissero felici e contenti" è un'utopia, ma io stavolta ci spero! Gli Andyia lo meritano! A presto per il capitolo conclusivo!
Grazie infinitamente per questa fantastica recensione, Stefania! ♥
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