Genere: Thriller
Editore: GDS Editrice
Data d'uscita: 16 Giugno 2017
Pagine: 368
Prezzo: eBook 0,99 - cartaceo 17,90
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L’ex-ispettore di Polizia Rigoberta “Ribe” Daverio ha un passato tragico alle sue spalle, un evento che ha avuto molte conseguenze: l’uccisione di sua madre Anna durante un tentativo di furto andato male. Da allora tutto è cambiato nell’esistenza di Ribe, anche se sono passati solo tre anni. La donna non fa più parte della Polizia e si guadagna da vivere, come investigatore privato, con lavoretti nell’ambito dei tradimenti extraconiugali e delle frodi aziendali.
La vita tranquilla di Ribe viene interrotta dal commissario Stefano Sanna, una volta suo superiore ed ora suo saltuario amante, che le chiede di indagare ufficiosamente su un efferato omicidio avvenuto appena fuori di Milano, nell’hinterland della città.
Uno psicologo di grido, dopo essere stato torturato ed ucciso, è stato ritrovato con un messaggio sul suo corpo nudo e straziato. Un passaggio tratto dal Libro dell’Apocalisse dell’apostolo Giovanni.
Partendo da questo indizio, Ribe entra in una realtà fatta di scambi di favori e di legami di potere, dove il male è una presenza palpabile e fatta di molte sfumature, nascosto in una Milano dove i pericoli paiono aumentare ogni giorno, mentre le forze dell’ordine sembrano non avere speranze nella loro lotta per difendere la città ed i suoi abitanti.
Ribe si trova a fronteggiare una situazione fuori controllo, con i volti dei colpevoli e degli innocenti che si sovrappongono in un gioco malvagio, dove una parola accompagnerà i protagonisti per tutto il tempo fino al loro destino: Apocalisse.
Nella Milano impegnata nella lotta al crimine si intrecciano tre storie importanti, nelle quali la sofferenza e l’ignoto la fanno da padrona.
Ho fatto il tifo, fin dall’inizio, per un personaggio fuori dal comune, una donna: Ribe, un ex ispettore di polizia che ha alle spalle una vicenda dolorosa, che vive il presente senza legami apparenti e che sfrutta la sua bravura a capire le persone per fare un lavoro ingrato, l’investigatore privato.
Ribe ha una visione della vita che potrebbe essere definita cinica o disfattista, secondo il mio parere lei è una donna con i piedi per terra che, conoscendo la realtà della vita che la circonda, riesce ad isolare la verità e a prevedere un possibile futuro. Chiamiamolo pure pessimismo, ma io ci vedo solo riflessioni sulla realtà:
Siamo tutti così, penso, come una sigaretta che pian piano brucia, per poi spegnersi nell'indifferenza più assoluta di tutti e di tutto.
Ed è proprio questa sua capacità, il vedere le cose per quello che sono, che convince il commissario Sanna ad interpellarla quando ci sarà un problema veramente grande per la Polizia di Lambrate.
Sanna è l’unico uomo con cui vada a letto Ribe, ma Stefano non è l’unica persona ad entrare nella vita sessuale di lei. Si susseguono anche varie donne che non hanno nessun legame sentimentale con la ragazza, un passatempo per Ribe che non le considera storie serie.
Ribe sarà la prima a scoprire la via per indagare su un possibile Serial Killer che si aggira per Milano e dintorni: Il Killer dell’Apocalisse.
Fu allora che compresi il mio destino.
Quello di dover diventare la mano di Dio ed agire in suo nome.
Del Killer noi abbiamo a disposizione il diario, per poter capire chi sia e come sta agendo. Un profondo dolore muove le sue azioni ed una perdita, di un amore grande, per la quale non è stata resa giustizia.
Alla storia fra Stefano e Ribe e alla storia del Killer dell’Apocalisse si aggiunge una variabile che rende il libro ancora più imprevedibile: una cellula terroristica che sta preparando un grosso attentato a Milano.
Fermiamoci all’antefatto, però, essendo un Thriller non vorrei togliere la curiosità di scoprire ogni singolo particolare…
È una storia che ho gustato, nella quale ho provato a fare del mio meglio per aiutare i protagonisti a scoprire chi fosse il Killer, nella quale ho fatto il tifo per la mia Ribe che non mi ha affatto deluso in ogni decisione che ha preso, nella quale sono sprofondata fino a notte fonda per raggiungere la fine, la soluzione di tutto.
Un finale che non avrei mai voluto raggiungere per molti motivi, ma che non ha deluso le mie aspettative, quindi:
Grazie a Giovanni per avermi fatto conoscere tutti i personaggi di questa storia. Ma il grazie più grande è per avermi fatto conoscere Ribe Daverio che ho amato fino all’ultima riga e oltre.
L’ex-ispettore di Polizia Rigoberta “Ribe” Daverio ha un passato tragico alle sue spalle, un evento che ha avuto molte conseguenze: l’uccisione di sua madre Anna durante un tentativo di furto andato male. Da allora tutto è cambiato nell’esistenza di Ribe, anche se sono passati solo tre anni. La donna non fa più parte della Polizia e si guadagna da vivere, come investigatore privato, con lavoretti nell’ambito dei tradimenti extraconiugali e delle frodi aziendali.
La vita tranquilla di Ribe viene interrotta dal commissario Stefano Sanna, una volta suo superiore ed ora suo saltuario amante, che le chiede di indagare ufficiosamente su un efferato omicidio avvenuto appena fuori di Milano, nell’hinterland della città.
Uno psicologo di grido, dopo essere stato torturato ed ucciso, è stato ritrovato con un messaggio sul suo corpo nudo e straziato. Un passaggio tratto dal Libro dell’Apocalisse dell’apostolo Giovanni.
Partendo da questo indizio, Ribe entra in una realtà fatta di scambi di favori e di legami di potere, dove il male è una presenza palpabile e fatta di molte sfumature, nascosto in una Milano dove i pericoli paiono aumentare ogni giorno, mentre le forze dell’ordine sembrano non avere speranze nella loro lotta per difendere la città ed i suoi abitanti.
Ribe si trova a fronteggiare una situazione fuori controllo, con i volti dei colpevoli e degli innocenti che si sovrappongono in un gioco malvagio, dove una parola accompagnerà i protagonisti per tutto il tempo fino al loro destino: Apocalisse.
Nella Milano impegnata nella lotta al crimine si intrecciano tre storie importanti, nelle quali la sofferenza e l’ignoto la fanno da padrona.
Ho fatto il tifo, fin dall’inizio, per un personaggio fuori dal comune, una donna: Ribe, un ex ispettore di polizia che ha alle spalle una vicenda dolorosa, che vive il presente senza legami apparenti e che sfrutta la sua bravura a capire le persone per fare un lavoro ingrato, l’investigatore privato.
Ribe ha una visione della vita che potrebbe essere definita cinica o disfattista, secondo il mio parere lei è una donna con i piedi per terra che, conoscendo la realtà della vita che la circonda, riesce ad isolare la verità e a prevedere un possibile futuro. Chiamiamolo pure pessimismo, ma io ci vedo solo riflessioni sulla realtà:
Siamo tutti così, penso, come una sigaretta che pian piano brucia, per poi spegnersi nell'indifferenza più assoluta di tutti e di tutto.
Ed è proprio questa sua capacità, il vedere le cose per quello che sono, che convince il commissario Sanna ad interpellarla quando ci sarà un problema veramente grande per la Polizia di Lambrate.
Sanna è l’unico uomo con cui vada a letto Ribe, ma Stefano non è l’unica persona ad entrare nella vita sessuale di lei. Si susseguono anche varie donne che non hanno nessun legame sentimentale con la ragazza, un passatempo per Ribe che non le considera storie serie.
Ribe sarà la prima a scoprire la via per indagare su un possibile Serial Killer che si aggira per Milano e dintorni: Il Killer dell’Apocalisse.
Fu allora che compresi il mio destino.
Quello di dover diventare la mano di Dio ed agire in suo nome.
Del Killer noi abbiamo a disposizione il diario, per poter capire chi sia e come sta agendo. Un profondo dolore muove le sue azioni ed una perdita, di un amore grande, per la quale non è stata resa giustizia.
Alla storia fra Stefano e Ribe e alla storia del Killer dell’Apocalisse si aggiunge una variabile che rende il libro ancora più imprevedibile: una cellula terroristica che sta preparando un grosso attentato a Milano.
Fermiamoci all’antefatto, però, essendo un Thriller non vorrei togliere la curiosità di scoprire ogni singolo particolare…
È una storia che ho gustato, nella quale ho provato a fare del mio meglio per aiutare i protagonisti a scoprire chi fosse il Killer, nella quale ho fatto il tifo per la mia Ribe che non mi ha affatto deluso in ogni decisione che ha preso, nella quale sono sprofondata fino a notte fonda per raggiungere la fine, la soluzione di tutto.
Un finale che non avrei mai voluto raggiungere per molti motivi, ma che non ha deluso le mie aspettative, quindi:
Grazie a Giovanni per avermi fatto conoscere tutti i personaggi di questa storia. Ma il grazie più grande è per avermi fatto conoscere Ribe Daverio che ho amato fino all’ultima riga e oltre.
che dire? grazie a te, Elettra. C'è una Ribe Daverio in ogni donna. Bisogna cercarla senza fermarsi mai, perché vale la pena trovarla. Grazie ancora per la bellissima recensione. Giovanni Magistrelli
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