mercoledì 17 gennaio 2018

Recensione a "Tre piccoli Fiori di velluto Viola" di Emiliano Di Meo





Genere: M/M
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 19 Marzo 2017
Pagine: 182
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo 6,49

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 Ci sono storie che alcuni vorrebbero impedirti di raccontare. Ti fissano portandosi l'indice davanti al naso per suggerirti di tacere.
Tacere ti permette di illuderti che alcune cose non siano successe.
Ci sono storie che alcuni non vogliono sentirsi raccontare, preferirebbero chiuderle in un cassetto e dimenticare.
Io quel cassetto ho scelto di aprirlo.

Nota: il tipo di storia trattata potrebbe urtare la sensibilità di alcuni.







 Buongiorno bellezze, come già sapete sto leggendo e recensendo i libri di Emiliano Di Meo. Oggi voglio parlarvi di “Tre piccoli Fiori di velluto Viola”, solitamente scrivo la recensione appena finito di leggere il libro, invece questa volta ho dovuto aspettare per poter capire che sensazioni provavo e devo dire la verità, non è stato per niente facile. Una storia intensa, ma mi ha lasciato non so come e sto ancora valutando bene.
Una storia particolare, incontriamo subito Gennaro che è stato lasciato dalla moglie, i due si erano innamorati a Roma e poi sposati si erano trasferiti in un piccolo paesino della Calabria dove lui gestiva l'attività di famiglia. Un posto che all'inizio a lei andava bene, perché non era caotico, ma che poi ha iniziato a starle stretto. Lui ovviamente era andato avanti con la sua vita, dedito al lavoro, all'attività sportiva che gli aveva modellato il corpo rendendolo un quarantenne molto appetibile infatti di donne che lo elogiavano e corteggiavano ce n'erano parecchie. Aveva avuto le sue storielle ma niente di serio, nessuno gli aveva fatto battere il cuore come Amalia, la sua ex moglie.
 Decide di regalarsi un mese di ferie e dopo vent'anni ritorna a Roma dove Massimo, il suo vecchio compagno di scuola, lo ospiterà.
Inizia così una nuova avventura. Massimo lo incontra qualche volta in casa ma nulla di più, non vuole obblighi o altro, vuole solo essere libero di fare ciò che gli piace.
Una sera si ferma davanti ad un locale dove vede gente divertirsi e lì si accorge di essere osservato da una bella donna, che subito dopo entra nel locale. Lui decide di seguirla e quando la saluta, rimane spiazzato, perché davanti a lui c’è sì una persona vestita da donna, con un fisico esile e delicato, ma non è una donna bensì un uomo. Un po' in imbarazzo e non sapendo cosa fare dopo aver scambiato qualche parola decide di sedersi e bere con lei/lui una birra.
Chi è questa persona? Si chiama Azalea, ma per l'anagrafe Danilo. Il suo vestirsi da donna e truccarsi non fa altro che far vedere chi in realtà è. Abita con due sue amiche, fa la cassiera in un supermercato. Ma torniamo ai due protagonisti, seduti a un tavolino iniziano a chiacchierare e scoprono che è molto piacevole conversare insieme e che c'è una bella intesa. Ma la differenza di età e il fatto che Gennaro sia eterosessuale non sono cose da sottovalutare, ma cosa fareste voi se conosceste una persona del vostro stesso sesso con cui vi piace trascorrere del tempo insieme e che un attrazione particolare e non ancora ben precisata vi sta coinvolgendo? Io proverei a buttarmici a capofitto anche se qualche resistenza all'inizio ci può essere.

"C'era qualcosa nel modo in cui quella giovane creatura parlava e si muoveva che esercitava un ascendente su di lui. Se si fosse trattato di una donna a tutti gli effetti avrebbe potuto dire di sentirsene attratto, ma in quell'occasione faticava a interpretare le proprie sensazioni."

Una bella storia tra paure e desiderio, tra incertezze e sentimenti veri. Azalea spirito forte ma anche molto fragile, deve combattere anche con Danilo che è una parte di lei che la fa star male. Gennaro, forse anche perché molto più grande di lei e maturo, saprà aiutarla e sorreggerla in certi momenti particolari.


“Non si era pentito neppure per un secondo di aver accettato l'invito a uscire ancora, anzi, sentiva di volerla rivedere. Era quasi ansioso di farlo e, anche per questa ragione, partì con largo anticipo, non voleva attendere oltre.”


Cosa dire d'altro? Be’, diciamo che il finale mi ha dato l'opportunità di parlare con Emiliano e scambiarci le nostre opinioni, anche se discordanti i punti di vista. Piacevolmente colpita dalla gentilezza e simpatia dello scrittore.

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