Ciao a tutti amici! Oggi abbiamo il piacere di farvi leggere cosa ha risposto Verdiana Rigoglioso alle nostre domande. Partiamo con l'intervista ;)
Cara Verdiana, partirei con una domanda molto semplice (muhahahahah risata malefica). Come mai non hai seguito “le orme” di tante tue colleghe e come prima volta non hai provato in self publishing invece di affidarti subito a una casa editrice?
-Beh, per cominciare non c’è male (buahahah piango).
Scherzi a parte, in realtà il mio romanzo è nato anni e anni fa e quando l’ho tirato fuori dal cassetto stavo vivendo un periodo della vita molto particolare. Era come se avessi bisogno di “conferme”, e in più purtroppo dovevo fare tre lavori e non potevo concedermi di fare tutto da sola.
Credo ancora e molto nelle CE ed è stato quasi istintivo proporlo.
Permettici di conoscerti meglio. Chi è Verdiana? Parlaci di te e delle tue passioni.
-Verdiana è una donna molto ordinaria, con tanti sogni poco ordinari. Trentaquattro anni, Palermitana, mamma, moglie, sorella, amica. Perennemente un work in progress.
Lingue e culture straniere mi hanno sempre affascinata e lavorare come traduttrice è più una passione che un vero mestiere.
Nel tempo libero leggo, scrivo, ascolto musica e canto. Non sono una sportiva, ahimè.
Qual è il primo libro di genere mm che hai letto e che ti ha appassionato?
-Sei come sei di Melania Gaia Mazzucco
Com’è iniziata la tua avventura di scrittrice?
-Ho sempre scritto, tenuto un diario segreto. Un giorno, in un letto di ospedale, ho capito che per sentirmi meno sola dovevo ascoltarmi e far parlare le voci nella mia testa, e ho cominciato a scrivere. Solo dopo anni ho aperto il cassetto e provato a mandare il romanzo alle CE. Ed è successo, anche se credo che il titolo di scrittrice non mi spetti ancora.
Se dovessi descrivere con una sola frase “Senza Etichette”, quale useresti?
-Proviamo: “un romanzo che dimostra che aprire un ombrello e ripararsi dalla pioggia insieme a qualcuno, può cambiarti la vita.”
Sono curiosa di sapere com’è nata la storia di Alek e Dave. Come ti è venuta l’ispirazione per caratterizzare i personaggi?
-Dave è nato dalle mie paure adolescenziali, quelle legate al voler sempre accontentare tutto e tutti; qualche suo tratto caratteriale è ispirato a una persona che amo molto e ha tanto sofferto, ma anche vinto.
Alek è nato dopo Dave, l’ho creato interamente con la mia fantasia. Ho voluto dipingere qualcuno che fosse concreto, che potesse far da pilastro a Dave, senza pretendere di essere invincibile. Non un uomo perfetto, ma un compagno perfetto.
Se potessi passare un giorno in compagnia di un protagonista del tuo libro, chi sarebbe e per quale motivo sceglieresti lui/lei?
-Dave, vorrei correre con lui, ascoltare la sua playlist, dirgli che non è solo, che il coraggio è dentro di noi e che tutto andrà bene. Beh sì, sono protettiva nei suoi confronti, per questo sceglierei lui.
Esiste una persona/mentore che ha influenzato il tuo stile di scrittura? Se si, in che modo?
-Ho avuto un nonno scrittore, scriveva genere del tutto diverso, ma mi ha aiutato a capire che se hai un racconto nel cuore devi condividerlo; mi ha mostrato la diligenza di un autore attento all’editing e al donare al lettore la versione migliore di ciò che hai scritto.
Lui è stato e sarà sempre il mio mentore.
Hai progetti in cantiere, o libri in dirittura d’arrivo?
-Non sono una persona che sa mantenere segreti: ho quattro romanzi pronti da anni e uno in stesura. Quest’ultimo spero di finirlo entro la fine dell’anno.
Se dovessi incontrare una persona che non ha mai sentito parlare di “Senza Etichette”, come cercheresti di riassumere la trama per incuriosirla?
-“Senza Etichette” è un romanzo a tre facce.
La prima è quella del rapporto del protagonista Dave con il padre, un rapporto che influirà sull’intera vita del ragazzo.
La seconda faccia del romanzo è l’uragano Steph, coinquilina di un Dave ormai adulto, che con personalità e lealtà riuscirà a infondergli coraggio.
La terza faccia è Alek: l’amico perso a causa del padre, ritrovato grazie all’amica, l’uomo perfetto che Dave vuole a fianco ma per cui dovrà trovare la forza di amare innanzitutto se stesso.
Grazie per aver risposto alle domande. Buon lavoro e in bocca al lupo!
Grazie a voi e VIVA IL LUPO!
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