Genere: Raccolta di articoli divisi in categorie quali paranormale, alieni,
luoghi infestati, fantasmi, misteri storici, leggende , tradizioni,
folclore, criptozoologia e persone "anomale"
Casa editrice: Self publishing
Data d'uscita: 9 Febbraio 2017
Pagine: 305
Prezzo: eBook 0,99 - cartaceo 9,62
Misteri dal Mondo - Credere per Vedere è nato nel 2014 come
pagina del social network Facebook. Su di essa l'autore ha inserito il
frutto di numerose ricerche sul paranormale, incontri ravvicinati,
curiosità scientifiche, luoghi infestati
e tutti i misteri che circondano l'uomo. Ricevendo un certo interesse
da parte degli utenti ha quindi scelto di creare una raccolta degli
articoli principali da lui scritti a riguardo, che comprendono in ogni
caso ricerche a livello amatoriale e non professionali.
Storie, leggende e fatti realmente accaduti, alcuni anche molto famosi,
scritti e rivisitati secondo una logica personale e un pizzico di
razionalità.
L'ISOLA
DELLE BAMBOLE
Su
un’oscura ed insidiosa isola nel canale di Xochimico, nei pressi di
Città del Messico, c'è uno dei luoghi
più spaventosi al mondo: si tratta della cosiddetta “Isola delle
Bambole“. Oggi è una meta turistica assai richiesta dai visitatori, ma
il suo fine iniziale era tutt’altro che turistico. L’isola infatti era
originariamente dedicata ad una bambina che perse
la vita nel fiore della sua tenera età.
L’Isola
delle Bambole ("Isla de las Munecas" per i messicani), come il nome
stesso suggerisce, è la casa di
centinaia di bambole mutilate e rovinate in vario modo. I loro occhi
vuoti e bianchi, le loro espressioni tristi, le loro posizioni
innaturali e macabre addobbano, per così dire, l’intera isola: le si
trova appese ad alberi, felci, cespugli e rami di ogni
sorta. Di giorno lo scenario può risultare un’esperienza parecchio
inquietante; di notte, però, sostare nei loro paraggi significa sentire
continui scricchiolii e rumori che si sommano "al peso" di centinaia di
occhi che ti fissano ininterrottamente. Suggestione?
Forse…
Occorre
aggiungere, come se non bastasse, che molte persone sostengono di aver
visto bambole che al mattino
erano in una collocazione diversa rispetto a come erano state lasciate
la sera prima: oltre ad essere spaventose sembra quindi che le bambole
si muovano di notte, magari per giocare con lo spirito della bambina a
cui sono state dedicate.
Per
giungere a capire il motivo della presenza di queste bambole bisogna
conoscere la tragedia legata all’unica
persona che in precedenza abitava l’isola: Don Julian Santana. Un
giorno, mentre perlustrava l’isola, Julian trovò il corpo di una bambina
annegata nel canale: l’uomo restò sconvolto ed inorridito dalla scena e
quando vide arrivare galleggiando poco dopo anche
una bambola (sicuramente appartenuta alla bambina), decise di
appenderla ad un albero in onore della piccola deceduta. Sperava che
quel gesto simbolico potesse far trovare la pace all’anima della
bambina.
Non
si sa il perchè, ma di Julian da quel giorno cominciò ad appendere
ovunque tutte le bambole che trovava
(comprese quelle rotte o mutilate) ed egli stesso iniziò a comprarne
moltissime, con l'unico scopo di appenderle ad ogni ramo dell’isola. Le
poche spiegazioni che l'uomo forniva ai mercanti erano confuse e
sembravano parole di un visionario, ma lasciavano
intendere che secondo lui le bambole erano troppo poche per poter
appacificare l'anima della bambina che egli stesso aveva seppellito. In
ultima istanza Julian arrivò perfino a vendere la frutta e la verdura
che produceva con il suo orto in cambio di altre
bambole.
C’è
chi dice che il motivo per cui Julian cominciò ad appendere tutte
quelle bambole era perchè con il tempo
impazzì completamente fino a credere che le bambole fossero vive e che
fosse stato lui a gettare la bambina in acqua anni prima. Questa teoria
però è stata smentita dai suoi stessi familiari:
«Julian
semplicemente credeva che l’isola fosse abitata dallo spirito della
bambina annegata. Appendendo sempre nuove bambole pensava di renderla
felice, tenendo al contempo il male lontano da quel posto».
La
storia prese una piega particolarmente sinistra quando nel 2001 Don
Julian annegò nel canale, proprio come
la bambina molti anni prima. Molte persone credono che sia stata opera
delle bambole, possedute da spiriti maligni decisi ad uccidere
definitivamente l’uomo. Ci sono però altre ipotesi che sostengono che
l’annegamento di Julian sia stato un incidente e che
da allora siano diventate le bambole le vere padrone dell’isola.
Giungere sull’isola non è facile, ma è una meta che molti si affannano a raggiungere ogni anno, solo per vedere
bambole dai capelli strappati, bambole bruciate ed annerite, corpi mutilati e teste dagli occhi bianchi impalate ai rami.
Sebbene
io sia certo che le intenzioni di Julian fossero le migliori, il
risultato del suo lavoro è stato tutt’altro
che di soave piacevolezza. Molte bambole sembrano seguire i curiosi con
lo sguardo per tutta l’isola e alcuni visitatori avvertono spesso dei
sussurri sinistri alle loro spalle o risate di bambini provenire dal
fitto del bosco.
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