mercoledì 27 settembre 2017

Segnalazione a "Misteri dal mondo" di Francesco Accardo



Genere: Raccolta di articoli divisi in categorie quali paranormale, alieni, luoghi infestati, fantasmi, misteri storici, leggende , tradizioni, folclore, criptozoologia e persone "anomale"
Casa editrice: Self publishing
Data d'uscita: 9 Febbraio 2017
Pagine: 305
Prezzo: eBook 0,99 - cartaceo 9,62


 
 Misteri dal Mondo - Credere per Vedere è nato nel 2014 come pagina del social network Facebook. Su di essa l'autore ha inserito il frutto di numerose ricerche sul paranormale, incontri ravvicinati, curiosità scientifiche, luoghi infestati e tutti i misteri che circondano l'uomo. Ricevendo un certo interesse da parte degli utenti ha quindi scelto di creare una raccolta degli articoli principali da lui scritti a riguardo, che comprendono in ogni caso ricerche a livello amatoriale e non professionali. Storie, leggende e fatti realmente accaduti, alcuni anche molto famosi, scritti e rivisitati secondo una logica personale e un pizzico di razionalità.



L'ISOLA  DELLE  BAMBOLE
Su un’oscura ed insidiosa isola nel canale di Xochimico, nei pressi di Città del Messico, c'è uno dei luoghi più spaventosi al mondo: si tratta della cosiddetta “Isola delle Bambole“. Oggi è una meta turistica assai richiesta dai visitatori, ma il suo fine iniziale era tutt’altro che turistico. L’isola infatti era originariamente dedicata ad una bambina che perse la vita nel fiore della sua tenera età.
L’Isola delle Bambole ("Isla de las Munecas" per i messicani), come il nome stesso suggerisce, è la casa di centinaia di bambole mutilate e rovinate in vario modo. I loro occhi vuoti e bianchi, le loro espressioni tristi, le loro posizioni innaturali e macabre addobbano, per così dire, l’intera isola: le si trova appese ad alberi, felci, cespugli e rami di ogni sorta. Di giorno lo scenario può risultare un’esperienza parecchio inquietante; di notte, però, sostare nei loro paraggi significa sentire continui scricchiolii e rumori che si sommano "al peso" di centinaia di occhi che ti fissano ininterrottamente. Suggestione? Forse…
Occorre aggiungere, come se non bastasse, che molte persone sostengono di aver visto bambole che al mattino erano in una collocazione diversa rispetto a come erano state lasciate la sera prima: oltre ad essere spaventose sembra quindi che le bambole si muovano di notte, magari per giocare con lo spirito della bambina a cui sono state dedicate.
Per giungere a capire il motivo della presenza di queste bambole bisogna conoscere la tragedia legata all’unica persona che in precedenza abitava l’isola: Don Julian Santana. Un giorno, mentre perlustrava l’isola, Julian trovò il corpo di una bambina annegata nel canale: l’uomo restò sconvolto ed inorridito dalla scena e quando vide arrivare galleggiando poco dopo anche una bambola (sicuramente appartenuta alla bambina), decise di appenderla ad un albero in onore della piccola deceduta. Sperava che quel gesto simbolico potesse far trovare la pace all’anima della bambina.
Non si sa il perchè, ma di Julian da quel giorno cominciò ad appendere ovunque tutte le bambole che trovava (comprese quelle rotte o mutilate) ed egli stesso iniziò a comprarne moltissime, con l'unico scopo di appenderle ad ogni ramo dell’isola. Le poche spiegazioni che l'uomo forniva ai mercanti erano confuse e sembravano parole di un visionario, ma lasciavano intendere che secondo lui le bambole erano troppo poche per poter appacificare l'anima della bambina che egli stesso aveva seppellito. In ultima istanza Julian arrivò perfino a vendere la frutta e la verdura che produceva con il suo orto in cambio di altre bambole.
C’è chi dice che il motivo per cui Julian cominciò ad appendere tutte quelle bambole era perchè con il tempo impazzì completamente fino a credere che le bambole fossero vive e che fosse stato lui a gettare la bambina in acqua anni prima. Questa teoria però è stata smentita dai suoi stessi familiari:
«Julian semplicemente credeva che l’isola fosse abitata dallo spirito della bambina annegata. Appendendo sempre nuove bambole pensava di renderla felice, tenendo al contempo il male lontano da quel posto».
La storia prese una piega particolarmente sinistra quando nel 2001 Don Julian annegò nel canale, proprio come la bambina molti anni prima. Molte persone credono che sia stata opera delle bambole, possedute da spiriti maligni decisi ad uccidere definitivamente l’uomo. Ci sono però altre ipotesi che sostengono che l’annegamento di Julian sia stato un incidente e che da allora siano diventate le bambole le vere padrone dell’isola.
Giungere sull’isola non è facile, ma è una meta che molti si affannano a raggiungere ogni anno, solo per vedere bambole dai capelli strappati, bambole bruciate ed annerite, corpi mutilati e teste dagli occhi bianchi impalate ai rami.
Sebbene io sia certo che le intenzioni di Julian fossero le migliori, il risultato del suo lavoro è stato tutt’altro che di soave piacevolezza. Molte bambole sembrano seguire i curiosi con lo sguardo per tutta l’isola e alcuni visitatori avvertono spesso dei sussurri sinistri alle loro spalle o risate di bambini provenire dal fitto del bosco.

 

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