Per salvare i suoi fratelli dai loro chip letali avrebbe persino tentato di parlare di nuovo con lei. Gli aveva spezzato il cuore una volta, e una volta era sufficiente. Nate non aveva mai creduto nelle seconde possibilità, per se stesso o per chiunque altro.
Terzo libro della serie Sin il cui protagonista è Nathan, il membro della famiglia Gray che ancora mancava all’appello.
Abbiamo cominciato a conoscerlo nei libri precedenti, se Matt è colui che ha insegnato ai fratelli a combattere e restare vivi, Nathan è quello che gli ha consentito di diventare una famiglia.
Pur nell’orrore e nella violenza del laboratorio che li ha creati in provetta e poi resi super soldati, Nathan ha saputo infondere loro un senso di appartenenza e l’affetto di un fratello maggiore.
Avrebbero potuto creare una famiglia e avere ciò che non avevano mai vissuto da bambini. Essere parte di qualcosa di buono e, magari, far continuare la loro discendenza. Sì, erano stati dei mostri a dar loro la vita, ma se avessero creato qualcosa di positivo, ciò non avrebbe potuto compensare il loro passato? Forse un giorno quel buono avrebbe eclissato tutto il male che avevano fatto.
Audrey viene dritta dal passato di Nate, figlia di quella dottoressa Madison che ha contribuito a crearli e studiarli negli anni assieme al famigerato Comandante. Fin dal loro primo incontro nel passato, tra loro è nato qualcosa, un sentimento, bruscamente interrotto dalla fuga dei fratelli dalla struttura di detenzione.
Nathan è deciso a conoscere la verità, e quello che scoprirà lo sconvolgerà, ma sarà anche il mezzo che farà rientrare Audrey nella sua vita.
La missione che Nate deve portare a termine è di primaria importanza, ora sono in gioco non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi fratelli e delle loro compagne. A tutto questo si aggiunge Audrey, vittima anche lei delle macchinazioni della madre e del Comandante, che non solo non si sono arresi dopo la fuga dei fratelli, ma che anzi sono ancora più determinati nel catturarli e contemporaneamente procedere con il loro progetto malato.
Nathan si sentì pungere dietro gli occhi. Se Dio esisteva, gli aveva fatto un favore dandogli dei fratelli. Quegli uomini come fratelli. Ma doveva occuparsi della situazione prima che Matt e Shane finissero nel mirino del comandante. Adesso avevano una famiglia e dovevano restare al sicuro. Il loro compito era proteggerle.
In questo libro continua l’adrenalinica ricostruzione del mistero che gravita attorno ai fratelli Gray, ci sono molti plot twist e scene d’azione, alternati a momenti romantici e familiari molto teneri.
Pur essendo super soldati addestrati ad uccidere senza la minima esitazione, si concentra molto l’attenzione sul loro lato umano, sulla loro capacità di costruire legami, sulla lealtà alla famiglia.
Pur se il mondo vuole fare di loro armi, sono determinati a non perdere la loro umanità arrivando a combattere ed uccidere per avere il privilegio di poter disporre delle loro vite.
Appartenevano entrambi al passato ed era impossibile tornare indietro. Ma aveva quel momento, e aveva quella notte. Forse come ricordo, forse come maniera per dirsi addio nel modo giusto, se necessario. Audrey non si faceva illusioni sulle loro vite né su quanto sarebbero durate.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Nate, soprattutto per i flashback che lo descrivono nel passato intento a sacrificarsi per i fratelli, ho amato che condivida la felicità di Matt e Shane nel vederli costruire delle famiglie insieme alle loro compagne, quasi rassegnato al ruolo di custode, ma mai invidioso della loro felicità. In questo libro viene ripagata la sua abnegazione, e davvero non avrei pensato a una figura migliore di lui per ricoprire il ruolo di padre. Audrey è la perfetta controparte della coppia, perché come una leonessa non esita a difendere quello che è suo e anche se viene protetta da Nate in quanto sua compagna, è totalmente in grado di impugnare una pistola e usarla.
Attendiamo il volume conclusivo che risponderà a tutte le domande in sospeso.
L’intelligenza di Audrey lo affascinava, la sua determinazione lo sfidava. Ma era la donna che c’era in lei, nel profondo, la persona piena di gentilezza e generosità… era quella a possederlo.
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