KIT
Sono un giocatore di football che ama la logica e non ho mai creduto al colpo di fulmine, poi sono caduto dentro i suoi occhi.
Per mesi l’ho chiamata “la ragazza invisibile” finché non me la sono ritrovata davanti all’improvviso e il mio mondo è imploso.
Fable, questo è il suo nome, è l’unica del campus che mi abbia fatto battere il cuore, anche se non la potrò mai avere perché ho un codice d’onore e non tradirei mai il mio migliore amico per una donna.
Devo resistere alla tentazione, anche se è dura.
Io non ci ho mai pensato, fino a quando non mi sono scontrata contro Kit Kemper, Fireball sul campo da football, e il mio mondo incentrato sul tennis, come scosso dall’impatto con una meteora, si è ribaltato sul suo asse.
L’ho sognato per mesi, sperando di rivederlo. Adesso che me lo ritrovo davanti, però, mi rendo conto che la vita aveva altri piani per me.
Dovrei dimenticarlo e andare avanti perché per me lui è intoccabile, ma come posso riuscirci quando ogni parte del mio corpo trema al suo contatto?
L’unica soluzione è aspettare che il terremoto si esaurisca così da riportare l’equilibrio. Forse…
Il migliore della classe, un quoziente intellettivo praticamente da genio e una passione per lo studio delle stelle, fanno di Kit Kemper uno studente molto particolare: eh sì, perché lui è il figlio di un grande campione sportivo, e dai geni paterni ha ereditato la stessa bravura nello sport.
Al contrario del solito stereotipo sportivo belloccio-poco cervello, Kit ha sempre fatto da solo, non vivendo nell’ombra del padre e cercando una sua strada proprio nei numeri e nei calcoli; per un po' di tempo ha cercato di ritrovare quella ragazza che una sera lo ha salvato, senza riuscirci, e quando finalmente la reincontra sembra il momento sbagliato.
Anche Fable è figlia di una grande campionessa, ma, a differenza di Kit, non ha mai avuto il supporto e l’affetto di sua madre; il suo mondo è lo studio e il tennis, con la certezza che è sempre da sola in entrambi i casi.
L’avvicinamento di questi due giovani protagonisti sarà infatti a piccoli passi, perché anche se entrambi provano già un sentimento, sanno di avere una sensibilità emotiva diversa.
Stento a riconoscermi.»
La fragilità di Fable trova in Kit un sostegno e un appoggio, che le permettono di essere davvero se stessa, anche quando incontrerà la numerosa e chiassosa famiglia di lui, così come Kit non le nasconderà la sua mente analitica.
«Sono questo, le ho sussurrato con i miei gesti. Se mi vuoi, se mi accetti, ti donerò il mondo intero.»
La loro è una storia che non è programmata, non è decisa, ma che entrambi porteranno avanti, anche negli anni (abbiamo due epiloghi progressivi nel tempo), perché la vivono fino in fondo.
Il volume apre quindi sulle storie delle nuove generazioni dei football players dell’autrice, iniziando una nuova serie in modo molto originale.
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