Editore: Grey Eagle Publications
Data d'uscita: 1 Agosto 2023
Pagine: 274
Prezzo: eBook 7,99 - cartaceo 14,99
Credevo fossimo stati chiari sul non far avvicinare mai più un’altra donna a te. La prenderemo, signor Borden, e tu non mi troverai mai. Penserai di averlo fatto. Ma io sono come fumo. Mi disperdo e scompaio. Non puoi trovarmi.
È con una minaccia proveniente da un numero sconosciuto e apparsa sullo schermo di un cellulare che ha inizio il seguito del primo “Borden”, illuminando il buio di una camera da letto, sfiorando il profilo di Emma addormentata. Fuori scorre lento quel fiume ricco di amari ricordi insieme al volto sbiadito di Kate, davanti agli occhi di chi adesso ha una nuova minaccia da affrontare. Che la storia voglia davvero ripetersi? Perché le parole non lasciano spazio a fraintendimenti e il re di New Heaven non può permettersi di lasciar correre. Nel primo romanzo abbiamo conosciuto un uomo spietato e lacerato dal dolore di molte perdite, che è riuscito a conquistare una parvenza di normalità accanto ad una bambolina, come la chiama lui, che gli ha stravolto la vita. Emma è al suo fianco, collaboratrice, compagna, complice anche se non del tutto conscia della vita tortuosa di quell’uomo oscuro e pieno di ferite. Ha trovato una strada di accesso attraverso muri all’apparenza invalicabili, è vero, ma il controllo che lui esercita è un segnale inequivocabile della profonda disconnessione da ciò che lo circonda, oltre che della costante mancanza di fiducia nel genere umano. È solo come tutti coloro che si trovano al vertice, da dove guarda con occhi spietati il mondo che ha creato e che vuole a tutti i costi mantenere. Al di là della freddezza, è preda di scatti di ferocia improvvisi, mai verso di lei, unica esclusa dall’equazione che lo circonda.
A poco a poco, la rabbia dentro di lui scomparve e le sue mani smisero di tremare. Lei gli faceva sempre questo effetto. Riusciva sempre a calmare l’ardore dentro di lui con uno sguardo. Gli faceva qualcosa che lui non riusciva a comprendere appieno. Rendeva tutto sopportabile.
Credo sia giusto porre l’attenzione in modo particolare sulle loro dinamiche perché fondamentali per l’intero romanzo. L’azione scorre veloce, conosciamo nuovi personaggi e approfondiamo il legame con quelli già incontrati, ma sono loro il fulcro della storia che, come ho accennato, sembra avere il bizzarro intento di ripetersi nel sangue. La minaccia nei confronti di Emma mette in moto una serie di eventi importanti, primo tra tutti la comparsa sulla scena di una gang di motociclisti da sempre interessata a mettere le mani sul porto per i propri traffici. I Warlord e il loro presidente Hector si prendono la scena dal primo momento, spezzando l’equilibrio rigido e severo che Borden ha imposto ai suoi: confusionari, violenti e all’apparenza indisciplinati, sono l’asso nella manica per battere le strade laddove gli uomini di Marcus hanno fallito, nel disperato tentativo di rintracciare il mittente del messaggio. Chi è quell’uomo che si arroga il diritto di rivendicare la morte di Kate e minaccia Emma di fare la stessa fine? Perché Marcus ha ceduto su un aspetto così importante, l’apertura ai traffici illegali, quando ha ormai consolidato un potere tale da non aver più bisogno di muoversi ai confini del lecito? La scelta di rischiare tutto lascia Emma perplessa, soprattutto perché mentre i sentimenti che prova si fanno via via più chiari, non riesce a comprendere quelli dell’uomo che ha scelto.
Volevo scuoterlo, dirgli che non ero io il sole, bensì lui! Io ero solo una piccola roccia indifesa, che si avvicinava e si riscaldava sempre di più, deviando dalla propria orbita per andare verso di lui.
Nonostante l’indubbio fascino e la presa mentale che esercita su di lei, Emma non smette nemmeno per un attimo di comportarsi come la ragazzina impetuosa e scaltra che ha dovuto imparare a essere nella sua giovane vita: la strada, le amarezze e le perdite le hanno insegnato a fare affidamento solo su se stessa, ed è questo quello che ha colpito l’uomo più potente di New Heaven quando l’ha incontrata dieci anni prima. Se nel primo romanzo viene narrato molto della vita di Emma, di Marcus non sappiamo come abbia costruito il proprio impero, né delle persone che ha dovuto schiacciare o assoldare per perpetrare il proprio scopo. Adesso in questo secondo volume molti nodi si sciolgono e i rapporti vengono finalmente alla luce per quelli che sono: nonostante la distanza necessaria tra chi comanda e chi ubbidisce, finalmente conosciamo meglio i bracci destri dell’organizzazione, Graeme e Hawke, con cui Emma si relaziona in modo molto diverso; le interazioni con loro sono gli unici momenti leggeri del libro, in cui non si fa scrupolo di dire quello che pensa risultando a volte difficile da gestire per coloro che devono proteggerla. Soprattutto Hawke merita a mio avviso una menzione speciale. Tra lui e la protagonista fin dal principio è stato scontro aperto. Per chi è abituato ad avere tutto sotto controllo è difficile avere a che fare con una scheggia impazzita, di cui non sa se può fidarsi, soprattutto perché il suo temibile capo sembra aver riscritto del tutto le proprie priorità da quando è apparsa sulla scena. Eppure Hawke sarà un personaggio fondamentale, sia per le azioni che compie sia per ciò che rappresenta, dando spazio a una storia che merita di essere raccontata svincolandosi da quella principale. Le interazioni con Emma sono sagaci, dure, eppure davanti a lei non si nasconde, arrivando forse a scorgere le peculiarità di una donna che non dovrebbe far parte del loro ambiente, ma che è destinata a diventarne la regina indiscussa.
“Borden ha ucciso delle persone.” “Lo so.” “E lo ami comunque?” Annuii, guardandolo nei suoi solenni occhi marroni. “Sì. È sbagliato da parte mia?”
“Sì” disse infine. “È sbagliato.” Abbassai lo sguardo, accigliandomi, quando lui aggiunse: “Ma a volte, sbagliato non è poi così male. A volte, è ciò di cui una persona ha bisogno. A volte, due cose sbagliate ne fanno una giusta.”
Se avete amato il primo volume, non potete perdervi questo seguito, amici Magnetici. Ritroverete l’oscurità e il freddo della lama, ma sarete anche coinvolti nel fuoco incrociato di proiettili che mirano a scardinare un impero oltre che vite innocenti. Troverete molteplici motivi per odiare il protagonista e altrettanti per amarlo, ma soprattutto vorrete abbracciare Emma e ringraziarla per la forza con cui affronta ogni singolo giorno in un circo dell’assurdo di cui non riesce più a fare a meno. A lei va il merito assoluto di non perdersi né sminuirsi accanto ad un uomo che pare quasi inumano, ma in cui crede e che ama, anche se tutto quello che ha conosciuto le griderebbe di scappare. Eppure c’è un filo rosso che li ha uniti fin dal principio, durante uno scontro fortuito, quando entrambi erano anime sperdute votate solo alla sopravvivenza. I combattenti hanno un modo tutto loro di ritrovarsi, nel momento più inaspettato, come quando esci in un vicolo buio dietro ad un locale e finisci per essere testimone di qualcosa che non avresti mai dovuto vedere. E mentre la lotta per il potere dilaga nelle città e nei boschi, la penna dell’autrice scivola veloce e con maestria, regalandoci sprazzi intimisti dei protagonisti e al tempo stesso un lucido sguardo sull’orrore in serbo per loro. Eppure c’è una luce che lotta per venire fuori, come unghie che grattano impazzite per uscire da una prigione sotterranea quando sai che ormai ti rimangono pochi minuti di ossigeno: è la luce data dalla forza incrollabile di Emma e Borden come singoli, in primis, e poi come coppia, anche di fronte all’inevitabilità di un destino che sembra sancire la parola “fine”.
“Viaggerei fino ai confini del mondo per te, Emma. Perché stare insieme sembra giusto, non è vero? È come se io fossi destinato ad avere una parte di me dentro di te.”. Mi si strinse il petto. Annuii. “Sembra giusto.”
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
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