Un principe senza pietà, un aguzzino senza perdono, un amante senza cuore.
Per il liceo All Saints High, Vaughn Spencer è una divinità intoccabile. La sua famiglia tiene la città ai propri piedi, le sue gesta sono ormai famose, come il suo talento per la scultura, l'abitudine di non sorridere mai e il suo sarcasmo tagliente.
Però solo
una persona è al corrente della verità più oscura su di lui, quella che
l'ha reso il principe senza cuore e senza emozioni che è adesso, e
Vaughn è disposto a tutto perché quella verità rimanga sepolta.
Lenora
Astalis, aspirante scultrice, è cresciuta in mezzo all'arte e sa
riconoscere la bellezza persino quando si cela negli scarti… o nel fondo
degli occhi senza vita di un ragazzo di Todos Santos che da bambina
l'ha terrorizzata per colpa di un orribile segreto. Anni dopo, nei
corridoi della All Saints High Lenora ritrova Vaughn, o quel che ne è
rimasto: lo sprezzante padrone della scuola, deciso a bullizzarla in un
gioco di potere di cui lei si trova vittima, suo malgrado.
Ma Lenny non è più una tredicenne remissiva e spaventata, ha imparato a rispondere colpo su colpo senza mai indietreggiare. La tensione sale alle stelle, il loro legame si fa sempre più complicato e inscindibile quando Lenora e Vaughn finiscono per contendersi un posto in un prestigioso stage artistico e poi a vivere insieme, per mesi, in un castello inglese.
In quella magione che si racconta
sia infestata dagli spiriti, aleggia il fantasma più cupo del passato di
Vaughn, e il suo desiderio di vendetta ormai sta per compiersi.
Riuscire
a uccidere i demoni del proprio passato, però, porta con sé terribili
conseguenze… calpestare il cuore di Lenora potrebbe essere una di
queste, persino se lei viene prima dell'arte, prima della vita, prima
dell'odio.
Ci era stato detto che eravamo una spanna sopra gli altri, il futuro degli artisti di tutto il mondo. Avevamo il talento, lo status, il denaro e le opportunità. Ma se noi eravamo argento, Vaughn Spencer era oro. Se noi eravamo bravi, lui era brillante. E quando eravamo noi a brillare, lui comunque riluceva con la forza di mille soli, capace di carbonizzare tutto ciò che gli era intorno.
Chi è davvero Vaughn Spencer? Il figlio privilegiato dell’aristocrazia di Todos Santos? Il successore predestinato di ciò che è stato ed è Vicious Baron Spencer? L’artista talentuoso e dotato della capacità di infondere nelle proprie opere il fuoco che lo consuma?
La risposta che mi sono data io è che Vaughn è un figlio, uno di quelli amati, ai quali i genitori non hanno fatto mancare nulla, né in termini di affetto, né in termini di presenza. Cresciuto nel privilegio ma non immune dall’orrore che a volte la vita riserva anche ai più fortunati di noi, ai cosiddetti vincenti.
Ero nato con un insaziabile appetito per la distruzione. E questo non aveva niente a che vedere con ciò che mi era accaduto. Con la storia della mia vita. Con i miei genitori. Con il cazzo di universo. Era come se fossi composto da un ammasso di nodi fatti male. Da corde di metallo posizionate lì dove avrebbero dovuto esserci le vene. Con una scatola nera e vuota al posto del cuore. E due raggi laser al posto delle pupille con i quali ero in grado di individuare i punti deboli del prossimo.
C’è un dio arrabbiato e terribile che si agita nelle profondità della sua mente, uno che da un lato si biasima per essere diventato una vittima, lui, cresciuto per essere un predatore ma diventato preda del mondo. Dall’altro lato invece c’è un qualcuno che desidera attirare in un maelstrom di distruzione tutto quello che lo attornia.
Dietro la maschera di arroganza e indifferenza che mostra al mondo si cela il bambino che non è mai potuto crescere, quello a cui è stato negato il piacere della scoperta della propria vita e della propria sessualità, i cui occhi spaventati e spenti sono immortalati per sempre nell’opera di un artista crudele e abietto.
A Lenora Astalis non gliene fregava davvero niente. Sapeva che frequentavo la sua stessa scuola, eppure non mi aveva degnato di uno sguardo. Non aveva parlato di me con nessuno. Non mi aveva pensato. Non mi aveva seguito. E quella era una cosa… nuova. Alla gente importava di me, che fosse per il desiderio di succhiarmelo, di essere la mia ragazza, un mio amico, il mio partner di laboratorio, un collega, un compagno oppure il mio animale domestico. Qualsiasi cosa le persone volessero da me, cercavano con ogni mezzo l’opportunità di ottenerlo. Erano inevitabilmente affascinati da me. E io… io alimentavo la leggenda.
Lenora vede il mondo attraverso la sua arte, sua è la capacità di creare bellezza con quello che il mondo ritiene scarto, suoi sono gli occhi che vedono oltre la forma, oltre l’apparenza e questo è vero sia per la sua arte ma soprattutto per il rapporto con Vaughn. La loro comprensione è istantanea, ma forse non riconosciuta immediatamente. Lei si sente attratta dalle profondità dell’anima tormentata di lui, dalla sofferenza che emana ma di cui non parla, lui è allo stesso tempo spaventato da un sentimento a cui non sa dare un nome e tormentato dal fatto di non essere abbastanza, non per il mondo e non per lei.
Vaughn Spencer era perfetto. Era così bello che ti lasciava senza fiato, come una supernova che esplodeva davanti ai tuoi occhi. Con quelle labbra rosse e carnose, gli occhi di un blu selvaggio incorniciati da un paio di sopracciglia folte e mascoline, e gli zigomi, che parevano essere usciti da un fumetto. Era spettacolare, al contrario di me. Era popolare, mentre io ero un’emarginata. Era tutto, e io…
C’è un che di romantico e profondamente tragico nella inettitudine di Vaughn verso i sentimenti, nella sua incapacità di esprimerli e soprattutto di viverli in maniera svincolata da quello su cui la sua mente continua a tornare e ritornare. La vendetta è l’unica divinità a cui giura obbedienza a cui è disposto a piegarsi mentre cela al mondo il suo animo profondamente ferito dietro l’atteggiamento che tutti conosciamo. Ma niente sfugge mai agli occhi di una madre, soprattutto una attenta come Emilia, che si rende conto di avere un figlio speciale, un figlio che a volte fatica a comprendere ma che ama profondamente e che è disposta a difendere fino alla morte. E vogliamo parlare di Vicious?L’unico il solo e inimitabile…la vera divinità del libro che, come il nume della vendetta, incombe implacabile su chiunque minacci la sua famiglia…se nei libri precedenti lo avete amato qui lo adorereteveramente.
La rabbia poteva essere un’arma o un ostacolo, ma nel mio caso era entrambe. Non c’era niente di diabolico in lui. No. Il diavolo era rosso, caldo, espressivo e solo. Vaughn invece era il Dio della Notte: freddo, blu, morto dentro e calcolatore. Non potevi raggiungerlo in alcun modo, a prescindere da quanto ci provavi.
Un libro che parla di amore e di perdita nella miriade di accezioni che questi possono comprendere, che ci spiega come spesso uno non possa esistere senza l’altro perché, quando si ama qualcosa o qualcuno si accetta sempre, seppur a volte inconsciamente, il rischio di perderlo. Un libro che insegna la consapevolezza di sé, delle proprie imperfezioni, dei lati oscuri e della debolezza non vista come difetto ma come segno distintivo. Così come il tempo segna inevitabilmente le opere d’arte, così il vissuto connota in maniera unica ogni essere umano rendendolo al contempo prezioso e fragile.
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