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mercoledì 15 marzo 2023

Cover reveal a "Non sfidarmi" di Annalisa Parigi

 



Genere: Contemporary Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 3 Aprile 2023
Pagine: 400
Prezzo: eBook  2,99 - cartaceo flessibile 13,90 - 
copertina rigida 18,90

 
 
 
 

 Dove va a nascondersi il dolore quando ci illudiamo che oggi andrà meglio di ieri?
Per Lily é dietro ogni salto nel buio, dietro ogni respiro trattenuto, dietro l'ennesimo uomo che scalda il suo letto. Vive il suo riscatto ribellandosi a un passato che l'ha ferita profondamente e che vuole solo dimenticare.
Per Cody, invece, la salvezza si cela dietro agli occhi di una brava ragazza, dietro alla ricerca di un futuro sicuro, dietro a quello che la sua famiglia gli ha trasmesso da sempre: nessun grillo per la testa.
Il destino, però, mette ai due i bastoni tra le ruote, diventando inaspettatamente coinquilini. Da una parte l'esuberanza, dall'altra l'insicurezza. Da un lato l'eccesso, dall'altro il timore.
Potranno il giorno e la notte sopravvivere sotto lo stesso tetto?
 
 
 
 

 



Annalisa Parigi è nata a Prato nel 1985 dove tuttora vive con il marito Alessandro e i due figli, Eleonora e Gabriele.
Ha sempre amato i libri fin da piccola, leggendo in ogni occasione e scrivendo, raccontandosi ai suoi diari, finché un giorno, quelle che erano solo delle confidenze, si sono trasformate in vere e proprie storie, con dei personaggi e i loro destini.
Qualche mese fa, ha trovato il coraggio di condividere con il mondo la sua fantasia e le sue emozioni, sperando di raggiungere il cuore delle persone.
“La magia delle stelle” è il suo primo romanzo pubblicato a dicembre 2021.
“Salvami” è il suo secondo romanzo pubblicato a luglio 2022.

“Non sfidarmi” è il suo terzo romanzo e il primo della serie Second Chance, pubblicato ad aprile
2023.


ESTRATTI

«Sai, Cody, la vita non è solo prendersi sul serio, non è solo assecondare mamma e papà, non è solo seguire le linee guida. È anche leggerezza, divertimento e perché no, trasgredire le regole. È bello a volte, sai? Dovresti provare, forse affronteresti tutto con più scioltezza.»
«Vai a regalare le tue perle di saggezza a qualcun altro, io non ne ho bisogno.»
«Sei solo un ottuso del cazzo.»
«Intanto, però, vieni a elemosinare il mio aiuto, mi pare.»
«Solo perché mi piace quello che fai, ma per il resto puoi andartene a fanculo.»
Lo sento sorridere, poi si appoggia con le spalle al muretto e incrocia le braccia al petto. «Quindi la guerra che hai minacciato di farmi è già finita? Ti sei già arresa? Ti credevo più cazzuta, sai. Come vuoi, un pensiero in meno per me.»
Riprende a correre e a saltare, mentre gli sbraito contro.
«Ma non eri qui a disperarti? Che cosa c’entra ora questa cosa tra noi due?»
Si ferma in piedi, dandomi le spalle, su un muricciolo, inclina il corpo di lato e guarda dalla mia parte.
«Non lo so, ma ogni volta va a finire che in qualche modo tu c’entri sempre.»
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«Vuoi sapere il motivo per cui non voglio insegnarti? È questo che vuoi, Lily? Vuoi la verità?»
«Sì, cazzo!»
Mi fissa senza alcun tentennamento. Sembra davvero diverso quando indossa questi panni, ha in sé coraggio e temerarietà che normalmente non fanno parte di lui.
«Ce ne sono due. Il primo…»
Fa una piccola pausa e mi scopro a deglutire, non so perché in alcuni momenti riesce a destabilizzarmi e io riscopro il mio lato debole, quello che ho sepolto in profondità e che non avrei più voluto rivedere.
«Questo è un momento solo mio, nessuno può entrarci, nessuno deve entrarci. È il mio attimo di libertà, la mia valvola di sfogo.»
«No! Il bello dello sport non è solo la fatica, il sacrificio, il ritagliarsi un attimo per sé stessi, è anche la condivisione, vivere con gli altri quelle belle sensazioni, donare quello che sappiamo, migliorare insieme.»
«Non per me.»
«Allora sei solo un asociale del cazzo.»
Non accenna a spostare lo sguardo, non mi teme, mi affronta.
«E allora? A te cosa importa?»
Gli metto le mani sulle braccia e gli arrivo a un palmo dal naso parlandogli con un filo di voce.
«Quello che fai è bellissimo, non avevo mai visto nessuno muoversi così, quindi sì, mi importa perché amo lo sport, amo l’adrenalina e quello che provi tu mentre lo fai lo voglio sentire anch’io.»
Mi guarda per qualche secondo senza proferire parola, poi porta una mano sotto al mio mento alzandomi la testa verso di lui.
Che vuole fare?
Vorrei scansarmi e distanziarlo, ma i miei piedi sono incollati al suolo, il corpo non risponde ai miei comandi e non so perché.
«Questo è impossibile e lo sai perché?»
«Perché?»
«Per il motivo numero due. Non voglio averti intorno, io non ti sopporto.»

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A ogni modo, a San Diego le donne non mancano, siamo in tante.»
Mi fa l’occhiolino accompagnandolo con un sorrisetto furbo e quelle dannate fossette mi centrano in pieno petto. La mia corsa sul posto si interrompe bruscamente.
È solo un bel visino, per la miseria. Che mi prende?
Devo subito smorzare questa sensazione.
«Direi che quelle come te non sono il tipo di ragazza che cerco.»
Si acciglia e si sposta davanti a me a braccia conserte, sospirando rumorosamente.
«E che cosa avrei io che non va? Non sono abbastanza per un damerino come te?»
Sostengo il suo sguardo e non so neanche come ci riesca, normalmente una situazione di questo tipo mi metterebbe in soggezione. Forse a darmi questa forza inaspettata è l’energia che mi scorre dentro grazie all’idea dello sport che faremo.
«Credimi, non vuoi saperlo.»
Ancora un sospiro, ancora un’occhiata di sfida.
«Ti sbagli, lo voglio eccome.»
«Ok, va bene. Penso che tu sia immatura, superficiale, viziata e narcisista. Ah, e pazza da legare.»
Fa una smorfia di disapprovazione, sembra quasi delusa.
«Se dici così, direi che il superficiale tra i due non sono io. Ti fermi all’apparenza, ragazzo del
Nevada, non lo pensavo possibile.»
«Non è vero.»
«Beh, con me, sì.»
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Il sole filtra tra le rocce illuminando una pozza d’acqua davanti a noi, rendendone il colore limpido e cristallino, quasi come una piscina naturale. Gli effetti della luce danno a questo angolo un che di magico, di fiabesco e mi sorprendo a osservarne ogni dettaglio. È un luogo meraviglioso.
«Di’ la verità, ne valeva la pena, o no?»
«È bellissimo.»
Lily mi sorride soddisfatta e io di nuovo mi sento un cretino per aver dubitato ancora di lei, dando precedenza ai pregiudizi, piuttosto che darle una sincera possibilità.
Un tremolio improvviso della moto mi fa sussultare: si è appena tuffata, riemergendo dopo pochi secondi, lisciandosi i capelli.
«Dovresti farlo anche tu, l’acqua in questo punto è incredibilmente calda.»
Spalanco gli occhi, non può dire sul serio.
«Se pensi che io metterò un piede oltre questa moto allora sei più pazza di quanto credessi.»
Non mi risponde, si distende sul pelo dell’acqua e chiude gli occhi, mentre io non posso fare a meno di percorrere con lo sguardo ogni centimetro del suo corpo. È maledettamente perfetta.
«Non può fare paura una cosa tanto bella.»
Ciò che dice mi spacca la cassa toracica in mille pezzi, raggiungendomi dritto al cuore. In questo istante non c’è nessuna grotta intorno a noi, nessuna pozza d’acqua in cui immergersi. Vedo solo lei e la verità racchiusa nelle sue parole.
 



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