Il suo cuore era irrimediabilmente distrutto. La mia vita inevitabilmente cambiata.
E così l'ho lasciato. Ho ricominciato daccapo. Ho sposato qualcun altro. Ma non l'ho mai dimenticato.
Sono passati sei anni dall'ultima volta che ho visto Thayer Holmes. Essere costretta a fare ritorno a casa significa affrontare a testa alta il nostro passato, insieme alle conseguenze del mio divorzio. Mi trovo nella stessa posizione in cui era lui quando ci siamo conosciuti.
Devo ripartire.
Non ci sono più segreti da tenere.
Non tutte le storie d'amore hanno una seconda possibilità, ma forse noi saremo l'eccezione.
O forse no.
È sempre stata lei. Anche quando non avrebbe dovuto. Anche quando ho distrutto quello che avevamo.
Cari Magnetici, torniamo con il secondo volume della serie Wildflowerse riprendiamo la storia da dove si era interrotta con però un salto temporale di sei anni. Sono stati anni duri per Salem che ha dovuto fare i conti con la rottura del suo rapporto con Thayer, con la scoperta che comunque una parte di lui sarebbe comunque sempre rimasta con lei nelle sembianze della figlia nata dal loro amore, Seda. La vita di Salem è proseguita, ma è il destino la riporta a casa, a Hawthorne Mills al capezzale della madre malata e di nuovo nella vita di Thayer che mai ha lasciato quel posto.
Penso di essermi convinta, nel tempo, che il nostro non fosse stato un legame così forte come credevo, ma lo era… lo è. Ci sono moltissimi tipi di amore diversi al mondo, ma quello che condivido con Thayer non può essere spezzato dal tempo, dalla distanza o da qualsiasi altra cosa. Potremmo trovarci in continenti diversi e continuerebbe a esistere.
Thayer è stato per molto tempo un uomo spezzato, quello che ha perduto è stato troppo da affrontare, al punto di dimenticarsi di se stesso, di allontanare la donna che in quel momento chiedeva solo di amarlo e di restargli accanto. Ha perso tutto, letteralmente, ma ora sembra che gli sia data una seconda opportunità, per tornare a vivere, per riconquistare in parte la felicità perduta, e ora più che mai è determinato a non lasciarsi scappare questa occasione a tenersi stretta la donna che non ha mai dimenticato, a diventare un padre per la figlia che non sapeva nemmenodi avere ma che già ama con tutto se stesso.
La vita ci ha messi alla prova nei modi più crudeli, ma entrambi siamo ancora qui. E sorridiamo. Prosperiamo. Questa è la vera prova, la bellezza che le persone sono comunque capaci di trovare nelle cose semplici. Nei fiori selvatici che nascono e sbocciano liberamente. Nelle api che impollinano la terra. Nel suono del vento che fruscia tra le foglie. Queste sono le cose che contano. Questo. Noi.
Resurrection, resurrezione è questo che sperimentano i protagonisti di questo libro, e sebbene alcune cose siano perdute per sempre, altre si possono ritrovare, se c’è volontà, se c’è amore. A volte quello che ci frena è la sofferenza, l’amarezza, il soffermarsi a valutare più quello che abbiamo perso di quello che ci è rimasto. L’essere umano non è perfetto, sbaglia, commette errori, ferisce chi gli sta accanto, a volte come un animale ferito morde la mano di chi cerca di aiutarlo, di chi vorrebbe amarlo ma non sa come fare, come esserci in un momento di dolore talmente grande da essere totalizzante. Questi libri ci mettono davanti a due tipi di morte, quella che non ti aspetti, tragica e improvvisa, e quella che ti aspetti, perché determinata da una malattia che progressivamente sgretola anche la memoria della persona che hai amato, che può essere una madre, un compagno, un amico, un figlio. Non c’è una scala della sofferenza, c’è solo il vuoto di una assenza che non potrai mai più riempire, di un distacco che non accetti, di una fine non meritata névoluta.
Salem e Tahyer non guariscono dal loro dolore, lo accettano come parte della vita che stanno vivendo, comprendendo che ogni perdita, per quanto inutile, dolorosa e insensata ha avuto un peso nella loro storia, un piccolo tassello che va a ricomporre un quadro più ampio, del quale forse non sono pronti ancora a contemplare il risultato finale.
Avevo accettato il mio destino, che non sarebbe mai stata mia, ma l’universo ci ha dato un’altra possibilità, e non posso fare a meno di pensare che sia perché siamo destinati a stare insieme.
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