Cari Magnetici, oggi torniamo al college e sul ghiaccio della pista di pattinaggio con i Lions della Lincoln University, in questo secondo libro della serie Taking the shot. I protagonisti della storia sono Evan Smith, ala destra della squadra e Kameron Kostas, presidentessa di una confraternita, fotografa amatoriale e ultimo, ma non meno importante nipote dell’allenatore della squadra.
Immaginando che il divieto di non fraternizzazione non si applichi ai Lions, o che Evan abbia una sua personale visione di come applicare questa regola, l’attrazione per la nuova fotografa è immediata e difficile da ignorare.
Nella mia vita, c’erano troppe cose in ballo per permettere che il pensiero di Evan sfiorasse la mia interminabile lista mentale di ciò che era necessario fare e, incrociando le dita, quella lista si sarebbe allungata quando sarei diventata la presidente della Delta; come lo erano state mamma e nonna, come ci si aspettava che fosse.
Kameron ha passato buona parte della vita cercando di soddisfare le aspettative altrui, della madre che la voleva bella e magra ai concorsi di bellezza, della nonna che si aspetta che diventi presidente della sua stessa confraternita, e del resto del mondo nei confronti del quale a lei sembra sempre di non essere all’altezza. Persino la relazione che trascina da anni con il suo migliore amico è frutto del suo desiderio di compiacere ed aiutare il prossimo. Tutto questo fino a quando un pazzo giocatore di un metro e novanta non entra di prepotenza nella sua vita, facendole vacillare parecchie certezze.
Non avevo mai avuto un tipo di donna preferito, le avevo sempre adorate… tutte. Ognuna di loro aveva qualcosa di bello e speciale che le caratterizzava, ma Kameron non aveva solo un particolare evidente che fosse bello o speciale, li aveva tutti, .....: il suo corpo, la sensazione della sua pelle, il sapore, l’odore, il suo modo di attrarre. Assurdo.
Evan non aveva certo programmato di innamorarsi, la sua carriera nell’hockey è ad un punto di svolta, spera di essere notato e acquisito da una squadra prestigiosa per fare il suo ingresso nell’NHL possibilmente insieme agli amici che con lui condividono l’amore e il sacrificio per questo sport. Spesso però si sa che la vita è quello che ti accade mentre tu fai altri piani, e ”l’altro” in questo caso è Kameron, che non si rivelerà di certo un facile obiettivo da conquistare, ma come nello sport, anche nella vita Evan è abituato a faticare e perseverare.
Evan era mozzafiato. Con quel viso, quegli occhi e quel sorriso avrebbe potuto e, senza dubbio, sarebbe stato sulla copertina delle riviste. Ma ciò che lo rendeva indimenticabile, a parte l’ovvio, era la sua persona. Era gentile, divertente, strambo quando decideva di esserlo e onesto quando la situazione lo richiedeva e la sua bocca… le sue parole eccitanti – anche quelle quando richieste – creavano dipendenza.
Di tanto in tanto quello di cui necessitiamo è di un libro come questo, piacevole e scorrevole, che ci parli d’amore, di sport e di rapporti di amicizia in maniera semplice e diretta. Non lasciatevi ingannare però perché nascosti tra le righe troverete anche accenni ad argomenti più seri e importanti, come la malattia, l’amore per se stessi, le aspettative che spesso diventano schiaccianti creando dei veri e propri problemi. A volte, come in questo libro, la soluzione a tutto è l’amore, ma non dimentichiamoci mai di dare a questi argomenti l’attenzione che meritano, anche attraverso libri come questo che possono rappresentare allo stesso tempo un momento di evasione e riflessione.
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