Da sempre la gente mi fissa, osserva, come se fossi una sorta di animale mitologico. Alcuni di loro lo fanno addirittura con uno strano timore nello sguardo. Come se io non fossi reale. Come se fossi uno strano essere mitologico del quale avere sospetto per istinto. E lo fanno sia gli estranei, sia chi mi conosce da tempo.
Nella vita di Eva al momento sembra che siano le tenebre a prevalere, l’oscurità di un mondo che la respinge e pare non volerla, un posto dove non si sente a suo agio, che non è casa. Non ha una famiglia, è sola con le sue paure e le sue incertezze verso il prossimo futuro, vive o meglio, sopravvive in una casa famiglia che tutto le trasmette tranne supporto e affetto, persino gli orfani che condividono la vita con lei sono tutt’altro che amorevoli e solidali. È una costante lotta verso la sopravvivenza per lei, che è sempre stata “la strana”, la solitaria. Tutto fino a quando un giorno, il mondo che credeva di conoscere si ribalta, e allora l’essere stata sempre diversa da tutti coloro che la circondavano acquista un significato del tutto nuovo.
È inopportuno. È sbagliato. È… strano! È sciocco e io non sono una ragazza sciocca. Non mi prendo cotte idiote. Non mi prendo proprio cotte, punto. Le uniche che ho avuto fino a qui, sono per i miei personaggi preferiti dei romanzi e dei film. Basta. Mai e poi mai mi sono interessata a qualcuno di reale. Sono la ragazza di ghiaccio, dopotutto! E di certo non ne prendo per un tizio che mi “rapisce” e mi racconta strane storie su mostri, demoni, e che potrebbe avere non so quanti anni più di me. Ho idea che siano molti. Qui l’age gap sta proprio su tutto un altro livello. No. Io non sono così sciocca.
Eva si trova all’improvviso catapultata in una vita e in una realtà che mai avrebbe immaginato possibili, le vengono svelate cose del suo passato che mettono in secondo piano qualsiasi preoccupazione avesse potuto avere per il futuro. Ora l’imperativo non è sopravvivere nel mondo dei mortali, ma destreggiarsi in questo nuovo e strano mondo in cui si trova, popolato da esseri quasi mitologici e di una bellezza ultraterrena. Sarà Liam a introdurla in quello che sarà il resto della sua vita, un mondo fatto di regole che Eva reputa arcaiche, che ha una concezione della donna per lei astrusa e difficile da comprendere nonostante l’attrazione immediata che lei prova per questo ragazzo, che poi tanto ragazzo non è visto che ha svariati secoli più di lei. Ci sono cose in questo mondo che Eva dovrà scoprire, primo tra tutti il mistero che circonda la morte della madre, e l’identità di un padre di cui nessuno pare sapere nulla di certo, oltre a gettare luce su una faida millenaria nella quale si troverà coinvolto suo malgrado ad opera di un certo Viktor Orpheus del quale, volutamente, non vi anticipo nulla.
Devo aver fatto qualcosa di davvero orribile in una vita passata, visto tutto quello che mi sta capitando dacché ho compiuto diciotto anni. Non ci deve essere altra ragione per questo marasma di guai e problemi che mi stanno cadendo sul groppone. Il karma mi sta decisamente mordendo il .... e io vorrei spasmodicamente scoprire il perché.
Vi dirò, ovviamente secondo la mia modesta opinione, quali sono i punti di forza di questo libro: innanzi tutto la protagonista femminile: Eva è giovane, ma ha comunque sulle spalle un vissuto che le regala una maturità difficile da trovare in una ragazzina. È ironica, resiliente, determinata a non farsi dominare da un mondo che pare abbia già deciso la sua sorte. La sua esperienza di vita le consente di adattarsi velocemente alla nuova condizione, non si lamenta e non subisce, anzi è critica verso la condizione a cui pare vogliano relegarla. Seconda cosa che ho apprezzato, da scafata e pure vecchia lettrice di paranormal romance sono le somiglianze che ho riscontrato verso alcune serie del passato da me molte amate. Non vuole essere una critica la mia, probabilmente avendo qualche anno e quale libro sulle spalle è inevitabile che la mia testa faccia delle comparazioni, soprattutto con autrici che ho amato e amo ancora leggere. Nulla toglie al lavoro dell’autrice di questo libro che ha sicuramente il pregio di aver costruito una storia scorrevole e piacevole da leggere, che ha il pregio di catturare l’attenzione del lettore e tenerlo avvinto sino alla fine, che arriva troppo presto e ci lascia volutamente sospesi. Bella l’idea di integrare nel testo parole ed elementi della cultura gaelica, è sempre piacevole quando un autore riesce a far conoscere ai suoi lettori elementi nuovi che stimolano la loro curiosità e la loro voglia di sapere e che travalicano i confini della storia raccontata.
Penso che ora la vera sfida sarà mantenere anche nei prossimi volumi della serie tutte le promesse e le aspettative che questo primo libro ha creato ed è una cosa che mi auguro vivamente che accada.
Non è così che immaginavo la mia vita. Io volevo viaggiare. Vedere nuovi paesi, nuove città, nuove usanze. Di certo non volevo finire nella gabbia dorata di nessuno.
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