Genere: Non - Fiction
Editore: Hope Edizioni
Data d'uscita: 30 Settembre 2021
Pagine: 253
Prezzo: eBook 4,99 - cartaceo 13,20
“Per
molti anni dopo quella notte, i miei ricordi di ciò che accadde dopo
che lui mi aveva puntato la lama alla gola e aveva minacciato la mia
vita furono frammentati... difficili da mettere insieme. Quello che era
successo era troppo estremo, troppo violento perché lo potessi capire.”
Madeleine
ha vissuto traumatizzata e disgustata da se stessa a lungo. Le ci sono
voluti anni di lotta per affrontare i ricordi sepolti di quella prima
aggressione e iniziare a risollevarsi, mentre gli uomini continuavano ad
approfittare della sua fragilità nel peggior modo possibile. Eppure,
dopo essere cresciuta con un fardello che nessuna adolescente dovrebbe
mai sopportare, ha trovato il coraggio necessario per realizzare la più
sublime delle vendette: condurre una vita appagante e felice.
C’era una miriade di domande che non trovavano risposta. Che senso aveva tutta quella violenza? Perché ci si fa del male a vicenda? Perché così tanti uomini riescono a farla franca? Come si fa a interrompere la catena della violenza che spesso si tramanda da una generazione all’altra? Mi resi conto che oltre a essere arrabbiata con gli uomini ero anche arrabbiata con la vita.
Madeleine ha tredici anni quando è vittima della più grave violenza che una donna possa subire: lo stupro.
Da quel giorno in avanti tutta la sua vita sarà una continua ed estenuante ricerca di quella sé stessa che in quella notte è andata perduta.
Il suo primo e comprensibile istinto è la negazione, dimenticare l’accaduto, seppellirlo a fondo dentro di sé in un posto che non le faccia più sentire vergogna e dolore.
In un certo senso, ero stata “bravissima” a cancellare i ricordi di quella notte, solo che per riuscirci pagai un prezzo altissimo. In maniera lenta ma inesorabile, mi ritrassi in me stessa e divenni più taciturna, più introversa, più distante. I momenti di spensieratezza e risate scomparvero, soppiantati da ossessioni e
fobie sempre più pervasive, quasi tutte inerenti all’igiene personale e alla sicurezza. Mi accorgevo di compiere determinati gesti, ma ero talmente distaccata che non capivo né da dove venissero né perché li stessi eseguendo.
Una corsa sfrenata sulla strada dell’autodistruzione e dell’annullamento di sé stessa, la convinzione che pare sia comune a tante vittime, di essere in qualche modo responsabile dell’accaduto: tutto concorre a distruggerla come persona ad annientarla come donna.
Scoprii che noi esseri umani abbiamo un enorme potere: quello di decidere. E io decisi di non lasciarmi più influenzare. Mi sentii finalmente pulita, una sensazione che non provavo più da moltissimi anni, da quando ero una ragazzina. Cominciai a credere in me stessa e ritrovai la speranza, non solo per me ma
per tutte le donne sopravvissute alla violenza. E poi mi resi conto di una cosa: era quello l’ultimo atto della mia vendetta.
Vendetta è una parola che ricorre spesso in questo libro, intesa però come rivalsa su sé stessa piuttosto che su quelli che furono i suoi carnefici. Madeleine capisce che la vendetta più grande che potrà mai perpetrare è vivere una vita completa e piena, senza paura, consapevole di quanto le è successo, ma anche in grado di gestirlo, e come costruendo una casa, mattone dopo mattone riesce a riprendere in mano la sua vita, ponendosi davanti volta per volta vari obbiettivi mirati a superare il trauma subito.
Era quello il cambiamento che cercavo. Imparai che potevo scegliere: potevo rivivere il trauma oppure decidere di non subirne più il fascino. Sì, il fascino. Era la prima volta che la vedevo così. La mia mente mi mostrava i ricordi e io reagivo... era sempre andata così. Be’, non più. Era uno dei veli che oscuravano la mia vita quotidiana, e capendone le dinamiche potevo finalmente sollevarlo: non poteva più tenermi in
trappola, condizionarmi, opprimermi. Era fantastico non essere condizionata da ciò che vedevo e ricordavo: una liberazione incredibile. Iniziai a sentirmi più leggera, gioiosa e scherzosa, proprio come le persone al seminario a cui avevo partecipato anni prima, che ridevano e si divertivano. Potevo finalmente unirmi a loro.
Pur nella sua drammaticità questo libro rappresenta anche un messaggio di speranza, per tutte quelle donne, e sono tante, che stanno lottando: alcune contro le conseguenze di una violenza, altre contro la violenza stessa, penso ai tanti centri che nascono a sostegno di queste donne, nella maggior parte pensati e
gestiti proprio da appartenenti allo stesso genere. La loro utilità è una tragica attualità e ammiro veramente chi, come la protagonista, superando il proprio dramma personale è riuscita anche a trasmettere la propria esperienza di vita in maniera diretta e soprattutto efficace verso chi, da traumi del genere fatica invece a riprendersi.
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
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