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martedì 20 dicembre 2022

Recensione a "Batte ancora" di Jennifer Hartmann






Genere: Dark Romance - Forbidden
Editore: Royal Books Edizioni
Data d'uscita: 15 Dicembre 2022
Pagine: 373
Prezzo: eBook 3,99

 
 
 
 

 Quando Cora partecipa alla festa di compleanno di sua sorella, il massimo che si aspetta è una sbornia o una camminata della vergogna. Non avrebbe mai immaginato che le avrebbero rubato il portafoglio, obbligandola a dover contare su Dean – il suo arcinemico e grandissima spina nel fianco. E non pensava nemmeno che si sarebbe svegliata incatenata nel seminterrato di un pazzo. A peggiorare le cose il fatto che Dean è accanto a lei, incatenato a sua volta.
Dopo quindici anni di battute, insulti e dispetti, adesso lo scherzo supremo sembra porgere loro il conto più salato. Due persone che hanno sempre pensato che avrebbero finito con l’uccidersi a vicenda ora devono collaborare se vogliono sopravvivere. Ma Cora e Dean non hanno idea che il rapitore ha un piano per loro. Un piano che sconvolgerà il loro rapporto e sfumerà la linea tra odio e amore, legandoli insieme con qualcosa di molto più forte delle catene.
 
 
 
 
 

«Sta ancora battendo», sussurra, e le sue parole sono come un morbido bacio sulle mie labbra. 
«Finché sentirai il tuo cuore battere, stai bene.»

Cora e Dean, nemici da sempre: prese in giro, battute, scherzi di dubbio gusto; negli anni non si sono risparmiati nulla. Lui è fidanzato da quindici anni con la sorella di lei, prossimo alle nozze, lei rassegnata a doverlo sopportare a vita fino a quella fatidica sera. La sera in cui entrambi vengono rapiti da un serial killer e si ritrovano incatenati in una cantina. Dovranno sopravvivere alle peggiori violenze, contando uno sull’altra, imparando a fidarsi uno dell’altra come mai avevano fatto prima.

Tutto quello che le ho detto è che abbiamo instaurato un’amicizia per la sopravvivenza, la paura, la noia e la solitudine. È stato necessario. È stato inevitabile. Era tutto quello che avevamo. Non saprà mai le cose che sono stato costretto a fare, i confini che sono stati superati o il senso di colpa che mi porterò fin nella tomba. E di certo non saprà mai come quelle linee si siano inspiegabilmente confuse quell’ultimo giorno.
 
Sopravvivere al trauma, tornare a una vita in cui nessuno, tranne loro capisce e sa cosa sia costata quella prigionia, cosa abbia tolto loro e cosa abbiano trovato in quella cantina. Il mondo li spinge a tornare alla vita di prima, a dimenticare…ma è veramente possibile farlo?

Non saremo mai amici. Non siamo più nemici. Non possiamo essere amanti. Questo dove ci porta? Soldati in guerra. Spiriti affini. Due anime perse ed erranti con tutto e niente in comune. O… forse no. Forse non siamo fatti per essere etichettati. Trascendiamo i titoli. E questa, temo, è la cosa più potente di tutte.
 
Un libro diverso, che parte da una situazione davvero tragica, dove l’autrice non ti risparmia nulla, perché è giusto così, è giusto che veniamo condotti nel punto più basso e più buio che l’animo umano può raggiungere, in quel punto in cui sei vicino a perdere davvero tutto, in cui l’unica speranza che hai è la persona più inaspettata a cui avresti pensato, quella che inaspettatamente diventa la tua ragione di resistere e sopravvivere.

Forse l’amore è cantare la sua canzone preferita al buio, solo per farla dormire. Forse è togliersi le scarpe per aiutarla a stare al caldo. Forse l’amore è raggiungersi nel cuore della notte, quando manca la corrente, perché sai che lei ha paura del buio. E forse l’amore è andarsene perché è l’unico modo per farle ritrovare la luce.
 
Dean e Cora sono due personaggi magnifici, l’autrice riesce a rendere benissimo la loro sofferenza, durante il rapimento, e nel periodo che ne segue, la loro storia d’amore è tragica dal principio e quando pensi che il peggio sia passato ti ritrovi a fare i conti con le conseguenze che la vicenda ha lasciato su di loro. Capisci che, se ci sarà un lieto fine per loro, dovranno conquistarlo, lottando con tutte le loro forze e questo ti strazia ancora di più, perché sai che lo meritano.

Siamo legati, incatenati, legati al nostro trauma e l’uno all’altra. Ci siamo dentro insieme. Eppure non mi sono mai sentito tanto solo.
 
La vera violenza, al di là di quella che le vittime subiscono, è l’incapacità del resto del mondo di capire e comprendere, è l’aspettativa che spesso si ha che queste vittime tornino alla loro vita di prima, che dimentichino, e spesso questo le isola e le getta in una spirale autodistruttiva da cui con difficoltà riescono ad uscire.
 Questo libro tocca veramente il cuore, ha saputo coinvolgermi come non mi succedeva da tanto, per questo l’ho amato molto e spero veramente che verranno tradotte anche le altre opere di questa autrice che, confesso, non conoscevo, ma che è sicuramente riuscita a stupirmi.



 
 
 Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
 





 
 

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