giovedì 21 febbraio 2019

Recensione a "Un maledetto lieto fine" di Bianca Marconero



Genere: Romanzo contemporaneo
Editore: Newton Compton Editori
Data d'uscita: 7 Febbraio 2019
Pagine: 352
Prezzo: e-book 2,99 cartaceo rigida 8,41 cartaceo flessibile 12,90




Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un'educazione rigida. Le piace disegnare ma ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a Giurisprudenza. Dopo la morte della madre, ha imparato a nascondere a tutti i suoi veri sentimenti ed è diventata la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma in realtà piena di insicurezze. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta. Lui lavora di notte, suona in una band, e cambia ragazza ogni sera. Peccato che il bacio che i due si scambiano per "prova" sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. Così le loro lezioni di seduzione ben presto diventano qualcosa di più... Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è abbandonarsi alle emozioni? Basta un corso di "seduzione" per imparare a lasciarsi andare?






“Il fatto che voglia farsi toccare da me, prima di lasciarsi toccare da un altro è un pensiero che mi eccita da morire, ma non mi piace del tutto. Ferisce e non ne capisco il motivo.”


Bentrovati cari Magnetici, oggi voglio parlarvi del libro di Bianca Marconero, Un maledetto lieto fine. È il primo suo libro a cui mi accosto e devo dire che il suo modo di scrivere è sicuramente impeccabile, così come lo sono le sue descrizioni che risultano sempre ben delineate e mai eccessive.



Ci racconta e mette in confronto due estrazioni sociali diverse: Agnese, una giovane diciannovenne vergine, sotto tutti gli aspetti, della Roma bene e figlia di un senatore, manipolatore e senza scrupoli abituato a comandare senza preoccuparsi dell'opinione altrui, e Brando, un giovane ragazzo ribelle di ventidue anni, di estrazione più popolare. Si troveranno a dover dividere lo stesso tetto e di conseguenza nasceranno tutta una serie di fatti che ci condurranno, attraverso tanti tira e molla, a quello che risulterà essere il fulcro della storia, l’amore visto sotto diversi aspetti e da più angolazioni. Dopo tanti avvenimenti giungiamo al finale. Un finale che in tutta onestà mi ha lasciato, senza ombra di dubbio, con tanto amaro in bocca e, soprattutto, da lettrice mi sono innervosita al punto da non riuscire a chiudere occhio per tutta la notte. Una sola domanda si ripeteva nella mia testa: perché? Perché scegliere questo tipo di finale, anche se sappiamo bene che l’autore può fare ciò che vuole? Ma se io inserisco un libro nella categoria Romance mi aspetto un lieto fine, e vi assicuro che questo non lo ha. Ci troveremo ad affrontare l’egoismo di una persona che non permetterà a un’altra di viversi appieno la propria vita, compirà delle scelte che influenzeranno non solo la propria vita, ma anche quella di coloro che la circondano. Non posso dirvi cosa succede e perché succede in quanto qualsiasi parola io metta adesso creerebbe uno spoiler, però io chiedo all'autrice di riflettere e di regalarci eventualmente il nostro lieto fine, quello che meritiamo. Su una sola cosa vorrei riflettesse: come può una persona cresciuta orfana pretendere che un’altra faccia ugualmente? Come si può scegliere e imporre a un’altra che potrebbe non sentirsi più sola al mondo, come pensa di essere, di non fargli vivere l'amore indistinto e incondizionato solo per una omissione?



“«Ma la sincerità non dovrebbe essere in funzione di un vantaggio. Dovresti essere sincero a prescindere. Quanto a lei, è come te: non è una persona cattiva».”


Non riesco a capire il perché di una scelta strutturale del genere, è un libro che sicuramente meritava una fine diversa e non lo dico da romantica, lo dico basandomi su quello che ho letto. Ho incontrato due ragazzi, uno ribelle, l'altra algida votata all'apparenza, che nascondono ognuno le proprie fragilità, i propri problemi, le proprie sofferenze.

Nonostante il doppio pov ho sentito tutto il dolore e la sofferenza che colpisce Brando, ma non è stato così per lei, purtroppo. Sarà forse per questo che non sono riuscita a interpretare al meglio il finale, per questo ho esortato l'autrice, che sottolineo per l’ennesima volta ha una scrittura fluida e scorrevole, facilmente leggibile, a darci delle delucidazioni. Detto questo mi auguro di leggere presto il seguito.


“«Voglio sapere se puoi perdonarmi»…
«Non è questa la domanda che devi farti, Agnese. Non chiederti se ti perdonerò. Cerca piuttosto di capire se potrai mai perdonare te stessa».”




Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.




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